Parma per l arte 2022

245 e le dimensioni delle finestre e degli occhi di bottega già presenti, e che tanto la fabbrica nuova che la esistente siano per intero in- tonacate e quindi tinteggiate unitamente in modo da formare un solo edificio . L’anno successivo, il 12 febbraio 1888, il Pagani, avendo fatto sgombrare i locali prospicenti Borgo Paggeria, ottenne l’autoriz- zazione a lavori di demolizione e ricostruzione di detti locali 22 , che comportarono appunto la distruzione della facciata di cui al disegno del Gabbi. L’aggiornamento catastale di inizio Novecento testimonia l’avve- nuta modificazione nell’assetto dell’edificio (part.1315): la mappa evidenzia l’esistenza del solo cortile centrale e l’estensione del co- struito nello spazio già destinato a giardino sul lato della Ghiaia, avvenuta, come si ricava da quanto più sopra analizzato, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. 23 Nei registri è indicato come Casa con sette botteghe , per un’e- stensione complessiva di mq. 954, configurazione che conserva ben visibile ancor oggi nel prospetto sulla Ghiaia. L’ultima licenza edilizia rinvenuta intestata agli eredi Pagani ri- sale al febbraio 1932 24 , con cui viene chiesta l’autorizzazione per la sistemazione di aperture nella casa di Borgo Paggeria 36, e pre- cisamente apertura di vano rettangolare al posto di una finestra al piano terreno, per accesso al magazzino e chiusura di una porta esistente da trasformarsi in finestra. 1.3 Palazzo Negri Nel 1934 il palazzo viene acquistato dalla famiglia Negri, che ne è attualmente ancora proprietaria per la gran parte. Il palazzo esibisce nel fronte di affaccio sulla piazza assetto com- positivo neoclassico. ( fig. 6) Al piano terreno si aprono sette occhi di bottega, con archivolto a tutto sesto impreziosito da lunette in ferro battuto, secondo stilemi ispirati al linguaggio architettonico dell’architetto Giuseppe Rizzar- 22 ASCPr, licenza edilizia n. 2/1888. 23 ASPr, Fondo Catasto Cessato Italiano, Comune di Parma, n. 1357 (1901), part. 1315. 24 ASCPr, licenza edilizia n. 30/1932.

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