Parma per l arte 2022
234 E l’incisione acquerellata di Theodor Verkruys, da soggetto dello stesso Spolverini, raffigurante Ingresso nella città di Parma del Car- dinale Gozzadini, incaricato della celebrazione proprio delle nozze di Elisabetta in sostituzione del Papa ( Parma, Complesso Monumentale della Pilotta, Biblioteca Palatina), dove i paggi, secondo un preciso cerimoniale, precedono a piedi, dopo la prima guardia degli Arcieri, il duca Francesco con il fratello principe Antonio ed il legato pontificio a cavallo sotto sontuoso baldacchino di broccato bianco. In entrambe le opere i paggi hanno elegante livrea di colore rosso bordata d’oro. Va notato che sia per controllarne in maniera efficace, in ragione della giovanissima età, la condotta, sia in considerazione del loro rango e delle necessità legate al servizio che dovevano rendere al so- vrano ed all’apprendimento della cultura curiale, i paggi dovevano essere accolti presso uno de’ palazzi di Sua Altezza, e che in alcuni casi lo spazio fisico della paggeria ebbe grande rilievo nei palazzi di corte: si pensi a quella medicea a Palazzo Pitti a Firenze o a quella sabauda nel Palazzo Madama di Torino ed a Venaria Reale. Ricostruire la storia degli spazi o delle fabbriche destinate ai paggi nella città di Parma, a partire dall’epoca farnesiana sino al tramonto nel XVIII secolo di questa istituzione parmense, non più immediatamente individuabili nella loro ubicazione perché trasfor- mate nel corso del tempo per altre destinazioni, e fare luce su que- sto aspetto molto significativo nella strutturazione funzionale della corte e più ampiamente nell’assetto urbanistico ducale, è oggetto di questo studio, basato su documenti inediti conservati nell’Archivio di Stato di Parma ed altre fonti storiche , nella volontà di dare siste- mazione ad un tema scarsamente indagato dalla critica . Solo Lodovico Gambara, Marco Pellegri e Mario De Grazia, nel loro repertorio sui palazzi parmensi, hanno dedicato alcune pagine alla Paggeria Ducale di Strada XX Settembre (già Borgo del Vesco- vo): pur tuttavia possiamo con sicurezza ora affermare fornendo notizie non attendibili, e talvolta confondendo e sovrapponendo quelle riferibili a questa, che fu , come dimostreremo, sede di epoca borbonica, con altre relative a quella costruita in epoca farnesiana, nei pressi della Pilotta, fino ad oggi ignorata. 5 5 L.GAMBARA-M.PELLEGRI-M.DE GRAZIA, Palazzi e casate di Parma, Parma 1971, pp. 692-698.
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