ZNÄR!, la lèggna
-Brucia adagio enon faunfilodi fumo, lei fa lebraci, del calore ti dà il profumo, te lo fa sentire: la legnadi rovere èuna legna che rendenel cami-
no; solo se gli dai più aria, brucia conpiùfiamma. Èuna legna che brucia conpoesia, come le stelle; e tu stringi gli occhi, e le cosediventano tuttepiùbelle.Quando
brucia, ogni tanto schiocca asciutta com’ è, tutto il sole che ha dentro lo lascia uscire fuori, e chi è lì, che si sta scaldando, è subito contentodi avere indosso, sotto la
camicia, ancora la canottiera.
Chi va scalzopercasa sabenedove stare, senel camino stabruciando legnadi rovereche fadisperare il ventoeche rallenta lo scorreredel tempo.Chedà lebraciper
scaldare il letto, che fadiventareun saloneuna camerad’aspetto.Che cuoce lapolentanel paiolo tuttodi rame, così che, quando saràprontae saràversata sul tagliere,
ci sarà il sole in casa, proprio sopra la tavola, anche se fuori c’ è giàbuio e lanebbiafittafitta.
FARVÄR!, l’ómbra
-Andando inpiazza, faccio suonareconunbastone, raccoltoper terra, le ringhieredei giardinidellecaseche si affacciano sullamia strada;mami
fermo sempre, ancora, prima di arrivare al cancelletto. Nessuno tiene i cani legati alla catena: non vorrei che uno saltasse il cancello, tantopiù che oggigiorno i santi
scelgono chi tutelare il giornoprima: i bisognosi sono tanti e i santi sonopochi. Vedo, poi, laMaria in bicicletta ferma davanti ame. Nonostante il freddononha il
fazzoletto sulla testaperproteggersi: continua, ioquesto lo sentocon imiei pensieri, acucire stelleaccantoal paradisoepoi contarle; non facasoallechiacchieredella
genteche la staaguadarecon ironia.Quelladonna sache il passatonon si puòpiùcambiare,modificare,maconquelloche si fanel presentegli si puòdarepiùvalore;
e abbandonati gli atteggiamenti di ripicca, il pudore e la compassionediventanopiù forti dentrodi noi, enoimigliori connoi e congli altri.
MÄRS!,AdamedÉva
- Io e lei siamo comeAdamo edEva, leimi dà lamela e io ledo ilmiele: due stelle, dueartisti del circo, oggi qui aSorbolo, vicinoall’Enza.Noi,
non ci dimentichiamomai di noi: ci ricordiamo con l’amore e i suoi peccati per esserepiù contenti e anchedelicati.
È labellezzadi essere innamorati: la consapevolezzadi essere forti, di volerci bene, golosi dellepiùdolci tentazioni .
Io e lei siamo comeAdamo edEva, io ledo lamela e leimi dà ilmiele; brilliamonel circo, oggi qui aSorbolo, vicinoall’Enza. Io sono contento, e lei è contenta, con
gli occhi ardenti passiamo i limiti: infiammiamoprofili di fuoco, e crescono i brividi. È labellezzadi essere innamorati;
della via giustaper il paradiso, amemoria, sappiamo il cammino.
AVRÌL!, Paolino ePirén
- Paolino fa ilmugnaio, e Pierino è unpuledrone, un bel cavallomontanaro; l’ uomodice e lui sa subito che cosa fare. Lavorano insieme e
stannobene insieme, loro sono come il frumentomaturo e la farinadi granoduro. Paolino suda e si imbiancapoi tuttodi farina, Pierino lo aiuta e sta attento come a
dottrina.
Madomanimattinadevono andare inpiazza; là, requisiscono i cavalli e anchequelli di razza: la guerra comporta sacrifici, non si può essere
felici. Paolino teme di perdere Pierino, loro sono come il frumentomaturo e la farina di grano duro. Rimarrebbe da solo amandare avanti ilmulino, i suoi quattro
fratelli sono al fronte, e là tengonoduro.
Pierino, allora, con il suoPaolinofissonegli occhi, capisce chedevefingeredi camminare zoppo, fingersimesso infilaperun colpodi schioppo. Là, inpiazza, deve
figurare davveromale, tanto che, chi requisirà i cavalli, di lui nonne sappia davvero che cosa fare, e dica a Paolino di ucciderlo o di provarlo a curare. Pierino l’ha
pensata giustadavvero. Paolinoha ancora il suo cavallino che valeun tesoro.
MÀG’!, laróza
-C’ èunanave, c’ è laneveec’ èun’astronave, c’ èdi tuttonel cortile, quellodavanti acasa, quandounadolescentedevepartireper sognareunpo’ dipiù.
Le stellebrillando respirano, e lo aspettano là vicino aDio. Lui guarda la luna e il cane legato alla catena, lamamma che avràunpo’di dispiacereoggi edomani.
Manelmomento che sarà ritornato indietro, lei gli farà raccontareogni cosa, e loperdoneràquando, senzadirleunaparoladi troppo, ledaràuna rosa.
Lapiùbella, quella chefiorisce alleprime luci delmattino, quando ilmondoha ancora addossounpo’ di pazienzaprima che la frettadi tutti seppellisca la speranza
ZUGGN!, l’è sira
-È sera.A tavola all’osteria, ilmangiarebene fapiùbella la vita.
Il buonmangiare t’insegna a beremeglio; ma, intanto che allenti di un passante la cintura, ti senti venirmeno un po’ di lucidità: ti accorgi adesso che hai bevuto
troppo.
È sera.A tavola in famiglia,mangiarebeneportapace ed armonia.
Incasac’ è tuttoquellocheci vuole. Il buonmangiarenutre solo lebuone intenzioni; raccogli solo l’uvae leamarenemature: così, si attendeconpiùfiducia il futuro.
LUJJ!, SantaLusia
- I buoi, con la loromole, rientranoda soli nella loro stalla con il passo lento, quello tenuto tutto il giorno, al sole, sotto il giogo; adessodi fienone
mangeranno, ciascuno, unballa intera, domani devono faticaremoltodi piùdi quantohanno faticatooggi.
Nella stallaprincipale, unuomoègiàdaunpo’ che stamungendo intantoche lemucche stannomangiando; dopodevepuliredappertutto; in trepiccole stalle, fatte
con solodelleballedi fieno, ci sono anche, ognunoda solo, tre vitellini nati dapoco.
Il casaio, Sartori, aprendere il lattepassa sempredopo le sette.Qui ilmondocorredallapartegiusta, corremanon scappa: viene laPasqua, la sagradi paesee, prima
diNatale, SantaLucia.
AGÒSST!, sì,mi ricordo!
, entravano inquel viale sempreunavoltaalla settimana, al lunedì; loroarrivavanoconun furgoncinocabinato, erano imarcärchevendeva-
no scampoli di stoffe...Da sotto i gelsi, tutte ledonnedella corte intornoallavilla eranogiàdaunpo’ che li aspettavano; ledonnedovevano tutte comperarequalcosa:
chi uno strofinaccio, chi una tovaglia, chi ungrembiulone. Era, questa, tutta roba che costavapoco e, sepoi c’erada sistemarla conunpo’ d’ ago efilo, lo facevanopoi
in casa, alla seradopo cenato, appenafinitodi sparecchiare la tavola..
Era anchequesta, allora, unabuonamanieraper spenderepoco e fare semprebellafigura.
TRADUZIONEASENSODEITESTIDIALETTALI
ealcunepuntualizzazioni sulla lorografia