LA CUCINA ITALIANA 1933

PÌCCOLA POSTA Ma se dovessimo continuare a rin- graziare ognitrw cne ci rivolge paruie di ioae e incoraggiamento, tuuo lo spazio dtdicaio aua « foconi tosta » verrtooe ass^roito aaue nostre ao^e- roie espressioni ai riconoscenza. Le quali poi finiscono Per ]ar axentart •nodósa e monotona la píeseme mon- ca. li continuo rivedere: « Ringrazia- mi deiia sua tusmgniera ietterà »; <! Lei e üe¡ amente genti.e in quanto ci sci i •>: « G. 'su „emiri m g. or com- penso ci nostro lavoro eh; vederlo av- elie, dopo essersi scusata di avere tar- dato a inviare « quel plauso clic da tanto tempo si sarebbe dovuto espri- mere » aggiunge . le seguenti dichiara- zioni: « Lei, cara signora Delia, (scusi se la chiamo così con quella confiden- za ch'Ella ispira dalle colonne del gior- nale) ha .saputo trovare la via più piacevole e più pratica per richiamare I E come uon riportare la lettera del- la signora LETIZIA BERTANI . tdì Cerro Maggiore) la quale, in seguito a una nostra risposta in questa Rubrica, scrive quanto appresso: « No, non a- vevo peccato di eccessiva modestia di- chiarandomi per quella che veramen- te ero. Dissi la più lampante delle ve- rità, come oggi con la stessa sincerità posso dire di aver "fatto passi da gi- gante. Ma a chi devo questo strepitoso progresso? Al carissimo giornale La Cucin a Italiana con l'aiuto della qua- le io so adesso apprestare pranzetti co- , , ,, . „ , si squisiti e succulenti che fanno re- la donna alla casa, per nconsacrarla s t meravigliati i miei di casa,, ma, all'amore di essa. Ella ha affratellato, S 0 p r a t t u t t 0 j a t e s s a . h s p i ù " v i w 1-1 <-1, 1 v i /»Vi ' . i w n / ^ r t n r i n 1 ' ^ » * » <-• nel Suo dolce richiamo, le donne eli tutte le classi sociali che, attraverso le p- vO i . . . . . . : ». .. frasi — chè è ben difficile il trovare molte varianti a dire semplicemente grazie — finirà "per rappresentare ai lettori una vera scocciatura (La paro- la non è eiegantc, ma, in compenso, altamente espressiva). Ci viene una laea luminosa: Se per una volta tanto pubblicassimo addirit- tura, invece delle nostre grate rispo- ste, alcune fra le più significative let- tere degli abbonati a noi? Non sarà questo il miglior modo per dimostrare che abbiamo molto gradite? Il nostro vigile subcoscicnte ci mor- mora: « Bada; che, in questa brillante trovata fa capolino un pochetto di va- nità ». Vanità? o, p'-utiosto, legittimo orgo- glio? Ci sia permesso di pensare che la grande passione, la poesia da cui sempre fummo animati nel dirigere e redigere questo giornale abbia a giu- stificarci se diamo valore al plauso di coloro, cui dedicammo, e andiamo de- dicando, l'opera nostra. La riproduzione avverrà non, come per : i solita « Piccola Posta », con le sole iniziali, ma con la intiera firma e domicilio di chi ci ha scritto, per in- tuitive ragioni di delicatezza e garan- tirne l'autenticità. I maligni non man- cano mai... Cominciamo a riprodurre lina recen- tissima letterina che dimostra appun- to come, fortunatamente, il nostro la- voro e, soprattutto lo spirito che lo anima, si a altamente apprezzato. Cav. FRANCESCO LO PRESTI '(Marsala). — Ho mandato a mezzo conto corrente postale L. 53 per dieci abbonamenti a codesto simpaticissimo giornale. Non ne ebbi, dagli amici a cui lo fo inviare, preventiva autorizza- zione. Ma, se mai, sarà un mio omag- gio ad essi. Credo però che si abbone- ranno appena visto un numero. Non si può rimanere impassibili di fronte a u i lavoro di tale mole che si offre ai pubblico per cifra Irrisoria. Sono miracoli che sa fare solo la passiona di lavoro senza limiti di sacrifizio dal- la quale esula ogni idea di lucro. Altamente significativa è la lettera della dott. CARLA IRAMBELLI BER- TOLA (Piazzale Archinto - Milano) o./«.<,., i infinito gradazioni di educazione, pos- ibilita economiche, cultura, abitudini, ecc., si ritrovano adesso unite in ciò che è la pura essenza della dignità congratulazioni le ho riscosse proprio domenica scorsa, giorno onomastico di mia sorella. Di ciò io vado senz'altro debitrice al giornale che è accolto in casa festosamente ogni volta e de 1 quale io non potrei più fare a'meno. femminile: l'amore per la casa e per i . con l'espressione della mia ammirazio- focolare, con tanto vantaggio alla sa- [ ne> p o r g o a n c h e r i ngr a z iamenti per iute ed al benessere familiare. Tutto < tutti i consigli pratici che mi furono il giornale, inoltre, è educativo e svol- i personalmente prodigati ad ogni ri- ge campagna <5i Italianità. Perciò la « c in e s t a ». Sua opera, sotto l'apparenza della più j grande semplicità, ha un alto valore Particolarmente gradita ci è giunta etico che io, non giovane, ma moderna \ voi la lettera - che andiamo a ripro- insegnante, oltre che' di Lettere, di j durre dell'abbonata ANTONIETTA Pedagogia e Morale, non potevo non rilevare con viva compiacenza; com- piacenza che provai pure quando vi lessi articoli firmati dagli illustri pro- fessori Carlo Foà ed Herlitzka, che fu- rono rrfei insegnanti alla Università di Torino ». E non meno gentile è la signora ELENA PIZZALI (Via Giulio Uberti - Milano), quando scrive: «Io sono una divoratrice di libri e riviste (la crisi della carta stampata non può essere certo imputata a me!), ma posso assi- curare che nessun giornale io divoro con tanto compiacimento come La Cu- cina italiana! E a chiunque ho parla- to di questo giornale, tutti lo trovaro- no altamente interessante anzi indi- spensabile. Sono lieta di poter testimo- niare anch.» questa circostanza e por- TARTARIO (Via Fozzuolo del Friuli Risposte ai lettori A. T. cvuiorio Veae<,o>» —- Non du- biti; prima che arrivi « la prossima e- &taie», e sàxa veramente l'epoca di somministrai, e speciali mai te rinire- scaiiti, noi aarano tante ricette di esse: come, del res-.o, già facemmo nei 1931 e 1932. Vorremmo anzi oggi, senza farla attendei e, mandarle aadinttura alcu- ni di quei numeri che trattarono l'ar- gomento, se sulla Sua cartolina Ella si fosse firmala per esteso anziché con le sole ,iniz.a4, la qual cosa c'impeoi- sce di identificare il Suo nome e il Suo indirizza Grazie della ricetta «folclorista». O. B. (Como). —. Per qyanto riguar- da il pésce in bianco, Le rispondiamo subito; 1) Il pesce, specialmente quando non è fritto o in umido appartiene a quegli alimenti che si possono — di- remmo « si vedono » — somministra- re a persone te quali abbiano d'uopo di cibi al tempo scesso nutritivi e d* facile digestione. 2) Quanto al modo di prepararlo abbiamo dato più volte ricette al ri- guardo, e non possiamo annoiare con «big» di prescrizioni (a seconda le richieste dei singoli abbonati che han- gcecìe di limone nell'interno dell'oc- chio, tutte le sere prima di addormen- tarsi. La borsetta dovrebbe sparire. Altra applicazione di ottimo risultato è quella, durante il giorno, compresse d'acqua ben calda. Se le altre pieghe cai allude sono le cosidette « pattes d'oie » (ma a questo punto dovremmo cominciare a domandarle i Suoi an- ni), potremmo suggerirle qualche buo- na, pomata da applicarvi e, in man- canza, un po' di albume d'uovo. Il seguito dei consigli estetici sarà per il erossimo numero. Genova): «Abbonata.da tanto tempo, 110 ¿sparso qualche numero) le molte ricevetti sempre con puntualità méti, d e c l n e ^ migliaia che hanno già let- colosa il prezioso giornale; ma, certo, per un disguido postale, dovuto ài cambiamento di casa, non ebbi l'ulti- mo numero; e così mi è mancato un do' r "' p - - : - ? -enaerm' niù completa la felici®, della mia nuova bella casetta, alia quaie proa-go con ' larghezza tutti i tesori appreso da La Cucina Italiana nell'Utile, anzi neces- saria, rubrica de «La Massaia Moder- na », che offre il tesoro della sua sa- pienza, sempre variata, a ogni donila italiana che abbia il merito di sentirsi tale anche per il suo amore alla casa to ripetutamente le stesse cose. Ri- chiamiamo comunque la Sua atten- zione sui numeri precedenti. Pure la ricetta della gelatina ap- parve già. Passando ad altro: La domanda relativa alla sca4enza dell'abbonamento deve essere rivolta all'Amministrazione del Giornale d'I- talia, Roma, P. C.. Grand Hotel Regina (Milano). '-Come vedrà, abbiamo subito pubbli- cata la sua interessante ricetta. Pe e alla famiglia. E' ora di finirla che le c a t o che jl Grande Musicista non ci signore lascino fare tutto alle cuoche, ¡avesse mandato a suo tempo qualche cameriere, ecc. Dacché leggo La Cuci - • prescrizione gastronomica! Avrebbe ne. Italiana, io so compiere dei piccoli i degnamente potuto figurare nel volu- . , , , 1, _ < UU-HM/IVU, 1U OU v u i i i y j - ^ i c UCJ ^ v w i I w—-r—. — - V ^wv^uv n o WC c AAVi »VÌVI gere 1 espressione non solo di tutta la, m i r a c o l l e n e g l l taviti a r r a n z l a tó ! me « La tavola delle celebrità», edito mia ammirazione, ma anchp di tut ta' - • - - - ' 1 -a-« — . . . • | ecc., fo sempre tanta bella figura! Ab- : biatevi, dunque, oltre ai veti di pró- Un'abbonaia di Roma, che prende sperità.^la mia riconoscenza infinita ». la mia gratitudine di massaia». lo pseudonimo di «EGERIA» si limi- ta ad affermare che « chi legge « La Cucina Italiana » e soprattutto chi può stare in corrispondenza con colei chi- la dirige deve acquistare, di certo, U cento per cento in bontà». Una che si firma «ABBONATA 0088 - BETTINA S. » ci scrive da For- lì: « La Cucina Italiana è un amico e consigliere non meno simpatico ed originale, che utile. E' non solo da me accolta sempre con gioia ma anche letta da riio marito per Prima, in confronto di tutte le altre riviste. Egli, che pur avendo molte occupazioni per la sua professione di medico, spesso Non meno graziosa e lusinghiera è la lettera della signora RENATA CE- sca (Via Giustinelli - Trieste) : o. Ecco che un'altra delle entusiaste abbonate a Cucina Italiana si decide ad esprimerti con carta, penna e cala- maio tutto il consenso e il plauso per l'opera bella, simpatica, patriottica svolta da «mesto giornale. Io sono molto giovane e, data la mia profes- dalla Società Notali. S. c . (Cupramaritttaia). Il Gior- nale d'Italia non ha ingerenza su ciò che riguarda ì e Collezioni dell'Istitu- to Editoriale Italiano — Società No- ta« — alla quale, pertanto, esso ha girato la sua cartolina, cui riceverà diretto riscontro dalla 'predetta So- cietà per quanto Le preme relativa- mente alla Biblioteca di Gastronomia. P. A. (Parma). — Come sopra. UNA ABBONATA (Catania). — H Suo consiglio di un indice alfabetica sione di maestra elementare, ben poco p e r i 9 v a r t e materie stampate nel avevo potuto fare sinora in casa'.e in cucina. Ma da quando ho conosciuto La Cucina Italiana, mi sono spesso tro- vata con b mani impiastricciate da- vanti ai fornelli per eseguire qualcuna nasconde il giornale a me per godersi i delle ricette pubblicate dal giornale, subito da solo la bella primizia ». GRANO DURO e grano tenero: due cose ben diffe- renti in botanica e nella realtà. Grano tenero: un minuscolo sacchetto opaco pieno di bianca farina. Or ano du r o: un piccolo duro blocco di trasparente vetro, color giallo ambrato. Dal grano tenero la farina ed il pane. Da! grano duro la semola. E dalla se- mola la P a as t O n ei s Per iniormazioni sui negozi che vendono la «Pasta Agnesi» rivol- gersi alle fiiliali di: ALESSANDRIA — Piazza Tanaro, 17 - Telefono 16-07 BERGAMO — Borgo Pa iazzo, 9-1 • Telefono 25-44 BOLOGNA — Via Caprerie 1 - Telefono 23-399 BK* SCIA — Via Qumzmo, 24. CAGLIARI — Via Maddalena, 49 - Telefono 38-60 GENOVA — Via Cesarea 93 - Telefono 580-726 LA SPEZIA — Via Roma - Telefono 21-988 MILANO — Via Berni na. 41 - Telefono 690-670 NOVARA —Corso Reà ir >a Margherita. 29 - Tel. 18-72 PIACENZA — Strada Privata Micheli, 64 - Telefono 29-64 SAVONA — Via M o n te "lotte. 12 Telefono 8-40 VARESE Via Gaetano Donizetti, 4 - Telefono 17-43 Quando poi porto le pietanze in ta- vola tra gli sguardi dapprima legger- mente dubbiosi e ironici dei commen- sali, finisco con l'avere gran successo. E quasi" semtire il successo si compen- dia in un brindisi; — Viva la Cucina Italiana! — Spero di raccogliere ade- sioni tra le mie giovani amiche, reclu- te imbarazzatissime fra i fornelli. Au- guri, auguri fervidi al simpatico gior- nale e infiniti ringraziamenti alla sua gentile cara Direttrice». Un 'altra fedele nostra abbonata che ha VOM L O gentilmente esprimerci in iscritto i suoi sentimenti è la signora IDA FAVA (Via S. Marino - Jesi). Ella dice: «Ti prego, cara Cucina Italiana, di annoverarmi tra le tue più affezio- nate ed entusiaste lettrici, sono con da' primo numero; e pure, ogni qual volta mi giunge il giornale, io lo sen- to come cosa nuova e lo trovo sempre più interessante, sempre più attraen- ti*. Mi ingolfo talmente nella lettura, che provo la sensazione di. non essere più. in quel momento a casa mia e sola cL fronte al foglio del giornale, ma in una grande , adunanza della immen- sa famiglia de La Cucina Italiana, do- ve, con parole fraterne e con grazia, e Delia » insegna a tutte le più neces- sarie nozioni, mentre anche le aduna- te si scambiano, con reciproca genti- lezza, domande, consigli per il miglior andamento della casa, della fami- glia». Non resistiamo alla tentazione di ri- produrre pure una cartolina della si- gnora MARIA PEJRANI ved. BOESI (di Gazzaniga): «... Non mancherò di procurare tanti abbonati a La Cucina Italiana, perchè è un giornale molto interessante, che è proprio doveroso il cercar di diffondere in tutte le fami- glie per far imparare come si possa mangiar bene con economia; cosa che è necessario soprattutto in questi tem- pi in cui tutti lamentano diminuzioni di stipendi e di salari». Dalla signora LINA VOLPARI (Cor- so Porta Vittoria - Milano) riceviamo 12 seguente lettera: « Sono una perso- na modestissima. Però credo farà, lo stesso, piacere il mio compiacimento e le mie lodi per la puntualità e la pre- cisione con cui ricevo l'interessantissl. mo periodico. Procurerò loro molti al- tri abbonati, tanto più che la spesa è cosi minima da non potersi compren- dere come qualcuno possa fare a me- no di nozioni tanto utili. Chi non pos- siedi La Cucina Italiana certamente tip ignora l'esistenza ». Per oq-ji chiuderemo la serie delle lettere riportate con quella della Ab- bonata signora MARIA TUMBAREL. LO (Via Trento - Mantova): «Que- sto prezioso giornale è per me come un raggio di sole: Quando entra a ralle- grare la mia casa, mi illumina di gio- ia Quante donne assillate chi dal bi- sogno di far? economia, chi dalla tne- soerienza. chi da piccole o grandi con- trarietà, donne che apparterrebbero al- li vinte della vita, ricevono invece so- st.Ksmo e luce da! prezioso giornale, che. oramai è sostegno della famiglia italiana, nonostante la modestia, direi quasi l'umiltà, della sua anParema col semplice titolo « Cucina »! E auale alta collaborazione! Anche la rubri- ca «Responso degli Oracoli » è redat- ta collaboratori che mer'tano tutta la gratitudine dei lettori ed abbonati. A me II caro periodico procura tanto piacere da... far correre un. brutto ri- sct" .alle pietanze ch'io dovrei prepa- rare ¡Sembra un paradosso, ma è pro- prio cosi: lo sono già piuttosto disin- volta in fatto di cucina Quando ar- riva auesto giornale, me lo metto a leggere con tale avidità, con tale assor. Giornale, è così giusto che... fu pre- venuto; intatti è in vendita un accu- rato indice che riguarda le materie contenute nelle annate 1929, 930, 931- Costa soltanto una lira, stiamo pre- disponendo adesso quello per il 1932. P. P. B, (Salerno). — Per dare In Piccola Posta «consigli di semplici, gustose cose da accompagnare al té e spalmarle sul pane abbrustolito, non- ché ricette per «sandwiches » (diremo meglio: tartine imbottite ecc. », noi Le consigliamo quel delizioso volumet- to (costa soltanto cinque, lire) edito recentemente dalla soc. An. Natan (I- stituto Editoriale italiano), Milano, dove un apposito capitolo tratta am- piamente tale argomento. Peraltro, vogliamo subito acconten- tarla riportandole. almeno tre ricette per le tartine ripiene, Esse sor» di Jarro. E poiché parte di questo numero è dedicato al gastronomo unio-isia del- l'800, le relative prescrizioni, pur non recenti, ridiventano di attualità. Dice Jai ro: «Sanduicci, se ne pos- sono fare di una grande varietà. Be- ccale alcuni: 1) Pestate nel mortalo il petto di an pollo, cotto nella mattina, un tor- lo d'uovo fresco e un cucchiaio di panna. Si passa li -tutto per staccio fino; si stenda su una fettina di mi- dolla, di pane e si copra con un'al- tra fettina. E si ripeta. 2) Pestate 100 grammi di lingua salmistrata, ben cotta nella sua parte centrale. Fate restringere sul fuoco an bicchiere di Marsala fino a ridur- lo a dUA cucchianl: appena freddo, incorporatelo nella lingua continuan- do a pestare. Potrete distendere fra due midolle di pane senza passare cer staccio. 3) Pestate 11 petto dt un faSTano, o di vari tordi, o i petf* di una beccac- ela, incorporatovi un torlo d'uovo fre- sco, e due cucchiai del s iw digrassa- to.. Poi stendete nei sanduicci ». CUCINIERA DILIGENTE. La questione del formato fu già discussa nel numero dell'ottobre 1931 e in mol- ti altri. La S, V. era già abbonata a auei tempo? Non vorremmo tediare 1 vecchi let- tori de La Cucina Italiana ripetendo ora tutte le ragioni ¿he già avemmo occasione di esporre. D'altra parte, non vorremmo lasciar re Lei senza riscontro a proposte che sono, -comunque, sensatissime e ispi- rate anche all'attaccamento che Ella dimostra al nostro Giornale. Scioglien- do l'anonimo, voglia risponderci fir- mata è farci sapere da quanto temilo decorre il Suo abbonamento. Se mai, Le risponderemo in. posta ordinaria e non sul Giornale, N. N. N. (Pescara). — Le Sue do- mande, veramente, non sono di natu- ra gastronomica, ma si spiega che Lei ce le aboia rivolte, polche ne prese lo spunto dàlia rubrica «La Massaia mo- derna», e precisamente nell'ultimo nu- mero di essa dove, dopo i cons-gli « in cucina » e « in guardaroba » era la parte intitolata «allo specchio». Se non che, i Suoi quesiti sono molti, e non possiamo rispondere a tutti in u- na volta sola. Intanto: Per ciò cne si riferisce alla Sua tri- stezza, ai Suoi pianti, alle Sue inson- nie, al Suo cuore in agitazione, ecc., dobbiamo sinceramente dichiararci in- competenti a una psicoterapia che, se è sempre difficile, diventa impossibile a distanza e non conoscendo il sogget- to! E' vero che, senza averne l'aria, noi non manchiamo, in questo nostro modesto foglio, di dare arche consigli che riguardano, diremo così, l'ammi- nistrazione della prepria felicità. Ma essi sono di natura • generica ; non pos- siamo trasformarli in ricette spiritua- li «ad persopam». Per le altre Sue domande, invece, d'ordine estetico, b'mento. d a d i me n t i c a r e, attraverso gli siamo in grado di evaderle. E comin- nrt 'oli e quelle solosp ricette. le cas- seruole che intanto stanno sul fornel- lo! Devo confessare che anche la Pic- eo'q Prwt,a mi interpcsa a«a i ; è molto divertente ner chi la lesse: ma non Io sarà altrettanto oer chi la scrive. clami: Premesso che Ella deve essere trop- po modesta o, diremo meglio, troppo seevra con se stessa, sì da supporsi una fila di difetti fisici e d'imperfe- zióni, oggi Le diamo consigli per gli la cui pazienza meriterebbe un mo- occhi: Il fatto di essere un po cer- 'chiati e fondi, come Ella ce li descri- ve. è tutt'altro che un difetto. Ma quanto alla « borsetta » sottostante (i numento ». (1) (1) TI monumento, se ma i . c'è gi à: que- ste tes t imonianze c sctute»» di DeliaJ della « ámlchf seoní Mancesi. <U cono : ' n f a t t i - bour- DOTT. B. C. (Parma), ~ «Non so- no stato ic!», esclama ii bambino quando entra la madre e sorprende un oggetto rotto, un liquido rovescia- to. Così risponde «Delia» al suo ri- sentimento per quella ferma di pub- blicità al nostro Giornale, imperniati, sul biasimo ai medici ( «I medici ten- tarlo himno di guarire, mentre quasi tutti 1 mali dipendono unicamente dalla alimentazione », ecc. — e Se yi abbonate alla Cucina Italiana non da- rete, più un »oído ai medici»). Evi- dentemente, è un a intonazione sbaglia- ta, non soltanto par la doverosa cor- tesia verso la classe medica, ma anche nell'interesse del giornale poiché, al- meno cinquantamila persone (mogli, madri, sorelle, figlie di medici), che si abbonerelib&ro volentieri, non lo fa- ranno forse sentendosi offese. Ma t>e « non sono stato io », chi è stato allo- ra? Forse II Giornale d'Italia? No; neppure esso. Ecco come: Avendo af- fidato a persona del mestiere la com- pilazione di vari e tamburi » (grego giornalistico per indicare brevi annun- nunci, o « battages », come dicono i Francesi), questa persona, fra le va- rie « trovate », ebbe anche quella di muovere la molla della salute. Ma il tono fu alquanto sbagliato; e il Suo lamento, caro' Dottore, interprete — com'Ella scrive — della classe medica ci appare giusto. Noi; anzi, per . il doveroso riguardo che a tale classe si deve, e anche per- chè ci ripugna il metterci a fare le donnicciole sapute che empiricamente suggeriscono ciarlatanesche panacee alle più svariate malattie, rifiutammo sempre in questa Piccola Posta ai ri- spondere a richieste del genere. Viceversa, riteniamo che il nostro Giornale riesca molto utile alla salute di chi lo legge; ma non già in quanti curi delle malattie! Abbiamo sempre avuto il piacere di una larga collabo- razione di mxUcl e di illustri scien- ziati. Basti citare: prof. Silvestro Ba- glione dell'Università di Roma; prof, dott. F. Bottazzl, Accademico d'Ita- lia; proi. Umberto Gabbi, senatore del Regno; prof. Ugo Lombroso, dell'Uni- versità di Palermo; prof. V. Ducceschi, del\a R. Università di Padova; prof. Pietro Rondone, della R. Università di Milano; prof. Carlo Fcà, della Re- gia Università di Milano; prof. Gae- tano Viale, della R. Università di Ge- nova; e tanti altri minori, valenti, ap- prezzati sanitari. V. N ,D. (Livorno). — Siamo lieti di darle subito una smentita, poiché in questo stesso numero Élla troverà la rubrica della «Cucina Folcorista». nella quale appunto facciamo quello che ci rimprovera di non fare: pubbli- cazione di ricette relative a piatti regionali. Anche quella dello stesso « cacciucco » livornese che dà lo spun- to a l Suo richiamo, fu pubblicato a suo tempo. Comunque, se tanto Ella t i e ne a que - ste ricette di speciale cucina a s e c o n- da le regionalità italiane, chieda allo Istituto Bditorafc di Milano il suo re- cente volumetto che raccoglie in gran parte le ricette già apparse su questo giornale appunto nella rubrica «Fol- clorista» e che si intitola: «Speciali- tà regionali ». C. A., Albergo Saturnia (Roma). — Prendiamo atto della Sua simpatica esibizione: d'una costante collabora- zione al nostro Giornale. Data la Sua competenza in materia, essa non po- trà che riuscire gradita e utile ai let- tori di Cucina Italiana. I. F. (Milano). —• « Gigot »? Non ci piace la traduzione che Ella propone e che, dei resto, anche qualche vocabo- lario italiano ammette: gigotto. Dal momento che vuol dire cosciotto, per- chè cercare un'altra parola, e non dire: cosciotto di capretto, cosciotto di castrato, ecc.? T r o v i l o poi volsari» simo, con buona pace" del Fanfani, la parola «chiappa». Ma su auesto — dei vacabili esotici in cucina — fare- mo, forse, presto, una appesita rubri- ca, come ne ricevemmo invito —• per giovare sopratutto alla compilazione delle «minute» di Alberghi — dalla Confederazione del Commerco; cne spesso la insistenza, giustamente de- precata da Eugenio Giovannetti. nei « mentis » con termini esotici o In un barbaro italiano, deriva sopratutt.o dalla ignoranza «ei capi-cuochi, capi- camerieri e... — diciamolo pure — direttori d'Albergo. Con tale nuova nostra rubrica, ac- contenteremo pure il caro abbonato Jamino con il quale dobbiamo, anri. riprendere le annunziate «eleganti di- scussioni filologiche ». R G. (Milano). — A Lei vivi rin- graziamenti oer la ferma, con la qua- le. nel chiederci il duplicato a un nu- mero, aggiunge: « Questo giornale che tanto favore ha meritamente riscosso fra il pubblico in eenere e le massaie in particolare, è co~ì prezioso che non è possibile lasciarsene sfuggire qual- che ccpia ». en:te eocc i libi r milioni i donne italiane! : BLIOATEC PICCIOL AVIVIS UHT Centesimi 70 la pa ro la (Oltre tassa erariale dell'1.80 %) Richiamiamo in modo speciale l'at- tenzione dei nostri lettori su questa Rubrica degli Avvisi Economici. Con spesa lievissima si è sicuri di far co- noscere ad un pubblico estesissimo la propria richiesta o la prepria offerta, che verranno così certamente esau- dite. CESTINI MELE Val di Non, spedisce Società frutticultori Cles - Trento. CON LIRE 15 anticipate si riceve pac- co franco di chili TRE di fichi man- dorlati all'essenza di cedro che spe- disce: Zootecnico - Diamante (Co- senza). VINI DA PASTO, garentiti genuini, prezzi convenientissimi, spedisce di- rettamente al consumatore, in fusti o damigiane, il produttore: Dottor Michele Manfrida - Macchia (Catar nia). Richiedere listino. Direttore • Responsabile UMBERTO NOTARI stahliimento tip. del « giornale d'Italia. » soott gi l aosi plo dl e Gomoitat di Degusetazion ELENCO DEI VOLUMI VOLUME 1® La tavola a buon mercato Ricettario (circa 400 ricette) di gustosa cucina casalinga, di prezzo accessi- bile alle borse più modeste di facile attuazione e di gusto famigliare VOLUME 2» La favola dei buongustai Ricettario (circa 400 ricette) di piatti di alta cucina e di cucina conviviale - Pranzi di cerimonia e di festa . Vivande raffinate - Arte (iella tavola, eco, VOLUME 3« La tavola del bambino Manuale —- Ricettario — Prescrizioni di alimentazione adatte all'infanzia secondo i più moderni insegnamenti dell'igiene © della pediatria» VOLUME 4» La tavola della salute Regimi dietetici speciali - Ricettario di cucina per stomaci ctdboli - Prescri. zioni e ricette cucinarie contro l'obesità, l'artritismo, il diabete ecc. VOLUME 5» La tavola della celebrità Oltre quattrocento ricette dettate dalle più illustri personalità della politica, dell'arte s della letteratura italiana. , VOLUME 6" Galateo della tavola Consigli pratici di educazione conviviale e gastronomica —- Arte del convi. tare — Norme per la padrona e per il padrone di casa Etichetta — Sem. plieità — Buon gusto —- Estetica _ Conversazione —. Eloquenza, ecc. ecc. VOLUME 1« • casa Net ose e consigli di economia domestica — Arte di far la spesa — Utilizai zioae degli avanzi e ricette relative - Persone di servizio — Guardaroba —» Tenuta e conservazione della di spensa — La massaia moderna VOLUME 8o Specialità regionali Ricettario (300 ricette) di cucina folclorista — Piatti o ghiottonerie secondQ l'uso e le tradizioni delle v arie regioni e città italiànee. VOLUME 9« I dolci - ^ Ricettario (oltre 400 ricette) di dolci di ogni specie da preparare in casa con il minimo mezzo ed il maggior rendimento. VOLUME IO® , I vini, liquori e altre bevande Consigli pratici nella scelta e nella conservazione dei migliori vini e liquor! italiani _ Vini da pasto — Vini di lusso — Liquori e Aperitivi — The — Caffè — Birre — Bibite estive profumate e rinfrescanti — Ricettario relativo VOLUME 11» Le paste asciutte e altre minestre Ricettario (oltre 400 ricette) di paste asciutte e in brodo — Minestre di ver. dura — Condimenti — Sughi— Salse — Intingoli speciali VOLUME 12» •M Fisiologia del gusto Definizione del gusto — Il gusto come fonte di godimento — Utilità delle conoscenze gastronomiche — Ghiottoneria e socievolezza — Ghiottoneria e sensualità'— Longevità dei golosi — Gastronomia e Lavoro —, Regime pei; dimagrare — Regime per ingrassare. L S Ogni volume di 400 pagine, in carta filigranata, squisitamente rilegato (formato tascabile) Sei volumi a scelta (pagamento anticipato) L 21 L'intera biblioteca (12 volumi) pagamento J^ JJJJ anticipato In I tal ia i volumi sono inviati f r anchi di porto e di imballaggio. Si può acquistare la Biblioteca Gastronomia anche CON PAGA- MENTI A RATE MENSILI DI LI- RE CINQUE ciascuna (dodici r a- te) inviando la Qui unita cedola, debitamente riempita e incollata al tagliando di una cartolina va- glia di Lire cinque (importo della prima ra t a ) . Ordini — Commissioni — Car- toline vaglia alla SOCIETÀ' NO- TARI ( ISTITUTO EDITORIALE I- TALIANO) - Milano - Via Monte Napoleone, 45. Io sottoscritto desidero acqui- stare la Biblioteca di Gastrono- mia (12) volumi che mi obbligo pagar e in dodici rate mensili consecutive di L, 5 ciascuna. Data Nome I i I t ( I i ( I I I i I I I i ( I ( I I Domicilio i i i i i i i i i i i t i i i t MOG:LI fateiv regaelar da vosotr maorit al ((Bibliaotec di Gastronomia) ) Mangeret meg,lio spenderet me!no SIGNOR:INE leggeet la ((Bibliaotec di Gastrono)mia) imp- a reret tanet coes che faranon feleic il vosotr futuor maroit jsouSlós»), provi a spremere alcune ROMA - Corso Hjmüertö paìsfczo sctarA

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