LA CUCINA ITALIANA 1933

PÌCCOLA POS © MASSAIA. — Possiamo racco- mandarle il cuscinetto « La fontana >j. Vedi piccolo avviso utile nel presente numero. © E A, (Roma). — Alla Sua do- manda; «Se i formaggi venduti nei pubblici esercizi ai pubblico vengono prodotti con caglio vegetale o con ca- glio animale e se prodotti con caglio chimico, questo viene ricavato dai ca- glio vegetale», rispondiamo che il ca- glio adoperato per la coagulazione del latte nei grandi e nei piccoli casei- fici è esclusivamente di origine ani- male, lo si prepara in polvere e li- quido. Non ci risultata che venga im- piegato caglio chimico rioavaco da caglio vegetale, e AB& 410-44333. — Proprio per ottemperare al Suo giusto desiderio — che un giornale come il nostro ten- ga al corrente, nelle rubriche di «De- lia», degli usi e costumi che si rife- riscono alla mensa — si dedicarono all'argomento numerosi articoli' inti tolati Ji Galateo della tavola. Nella serie di tali puntate vennero contem- plati tutti i quesiti del caso, tra cui alcuni di quelli dalla S. V, sottoposti adesso. Consigliamo, pertanto, farsi spedi- re dalla Amministrazione del Gior- naie La Cucina Italiana (che si tro- va presso il Giornale d'Italia - Pa- lazzo Scìarra Corso Umberto, Ro- ma) i numeri che vanno dal 15 feb- braio 1930 ai 15 febbraio 1S31 com- preso (poiché la Direzione non ne è più in possesso). Vi troverà la rispo- sta a quasi tutte le Sue dubbiezze. Anche su quanto riguarda le « taz- ee per le mani» fu detta chiaramen- te la nostra opinione al riguardo che provocò, anzi, una vibrata interessan- te polemica col giornali 1 Secolo-Sera di Milane. Aggiungiamo oggi, a Sua richiesta, che devono essere portate in tavola al memento di servire frut- ta e dolci. E per associazione d'idee, all'altra Sua domanda: se si serve prima il dolce e poi la frutta o viceversa, ri- spondiamo che il viceversa in Italia e in Francia non va; mentre i tede- Echi sogliono dare la preferenza al- la frutta e chiudere con il dolce Poiché siamo in materia di prece- denze. rispondiamo pure che il for- maggio a colazione va servito prima del dolce e della frutta. Per gli altri quesiti; Che le posate »vadano sempre tolte al momento di servire frutta e dolce — e cioè sostituirle con quelle cosidette « da dessert » — è ovvio ed elementare. Forse non abbiamo capito bene la Bua domanda, la quale tanto meno avrebbe ragione di essere in quanto, al momento delle frutta, le posate normali che avranno servito per la ultima portata, saranno già colloca- te nel relativo piatto personale per essere in questo portate via da chi fa il servizio di tavola, Finalmente, sulla richiesta se le si- garette si debbano offrire nella stes- sa sala da pranzo alla fine, oppure nel salotto ove si prende il caffè, pur troppo oggi nessuno si scandalizza se si fuma nell'ambiente dove si è mangiato e, magari, dove si sta an- cora mangiando. Ma, che vuole? Noi, modernissimi siamo, in fatto di edu- cazione, garbatezza, signorilità di mo- di, un po'.... a.h'antica. © C. M (Bologna). — E, poiché siamo in tema di Galateo della ta- vola diamo soddisfazfiiona anche a Lei, gentile signora, rispondendole che, «per non ingombrare e non sporcare la tovaglia», il coltello o la forchetta... non si trovano in que- sto pericolo, in quanto che, quando T O T T X a l U ree n t ila Melo, 38 B A R I ila Melo, 36 (Proprietario; Tognettl Egidio) PREZZI DI ECCEZIONE CUCINA CASALINGA OGNI SPECIALITÀ' si è finita una data portata, vanno bravamente collocate, sul piatto, co- me dicevamo poc'anzi. Che se poi — come supponiamo — la Sua domada si riferisce alla sem- plicità della mensa casalinga in una famiglia numerosa, sì che sì voglia diminuire (anche per la rigoverna- tura) il servizio di cambiare posate ad ogni piatto, in tal caso valersi degli appositi pioggiaposate, preferi- bilmente in cristallo anziché in me- tallo. Sebbene In ritardo, vogliamo ri- scontrare oggi anche la domanda da Lei rivoltaci qualche tempo fa (che memoria!): se, cioè, sarà bandito quest'anno qualche nuovo concorso da La, Cucina Italiana. Ella aggiunge- va: «Quei concorsi sono stati tanto divertenti ed istruttivi! Ce ne pro- metta un altro per presto». Stiamo proprio in questi giorni combinando — d'accordo con l'Amministrazione Romana (Giornale d'Italia) una sim- patica sorpresa in materia di concor- si: ma.... faremo anche un bravo ri- cattino alle nostre lettrici! Non po- tranno concorrere che ì REGOLARI ABBONATI, Le altre volte siamo stati troppo generosi e abbiamo pre- miato anche J semplici lettori. Per L. 5.30, non è il caso di «sbafare» e tanto meno quando si corre la «chance» di considerevoli premi. Grazie delle ricatte che saranno tutte pubblicate perchè ottime. © AVV. CAV. G. F. (Genova). — Ella desidera leggere qualche cosa sui benefìci o meno del caffè special- jaente in rapporto al sistema nervo- so; Noi Siamo perfettamente d'accor- do' con la opinione del grande ma- gistrato, letterato e buongustaio fran- cese Brillat-Savarin (Vedasi Fisiolr- già del gusto): € E' fuori dubbio che il caffè eccita grandemente la potenza cerebrale co- sicché chiunque ne beve pe.r la pri- ma volta è quasi sicuramente condan- nato all'insonnia. «L'Insonnia causata dal caffè nor è penosa; si hanno percezioni acu- tissime e nessuna yoglia di dormire, e tutto finisce lì. «Noi ci sì trova in quello stato di Irrequietezza e di ansia, di cui ci gratifica l'insonnia proveniente da al- tre cause; ma ciò non toglie che a lungo andare anche questa intempe stiva eccitazione possa divenire noci- va assai. « n caffè è un liquido assai più e- nergetico dì quanto comunemente si creda. Un uomo normale può vivere a lungo bevendo due bottiglie di caffè •1 giorno; ma potrebbe anche non m essere in grado di sostenere lunga- mente una simile quantità di caffè, e divenire imbecille o morirne di consunzione. «E' obbligo di tutti i papà e le mamme del mondo di interdire l'uso ai bambini del caffè, sotto pena di ridurli vecchi e rattrappiti a venti anni e simili a un arido meccani- smo ». © L. H. (München). Vedete anche questa volta non ci siamo sbagliati fa- cendo appello all'amabilità delle nostre lettrici. La N. D. Maria Piera Brighen- ti di Roma, appena etto il numero di settembre si è affrettata a farci a- vere la ricetta del Rahat-Lcnikum, che Ella desiderava, e che riuscirà gradi- ta anche a tutte le altre lettrici per la sua orginalità esotica. La gentile signora Brighenti dice che la ricetta è proprio autentica perchè la ebbe da una autenticissima dama turca. (Ve- dere rubrica Dolci in questo stesso numero). © M. P. B. (Roma). _ Quanto scri- viamo alla signora L. H. di München, serva anche per Lei, cara signora. Gradisca i nostri riconoscenti saluti e, in particolar modo, quelli dì «De- lia » gratissima per le sue simpatiche espressioni. © T. M. 38659 (Roma). — Non ci re- sta che trasmettere all'Abbonato 31-A dì Rocca Imperiale la sua parola di riconoscenza. E' veramente graziosa questa corrispondenza che si intreccia fra sconosciute attraverso il legame del nostro giornale! © O. C. S. (Nano). — No, no, no! una risposta per lettera. H sistema del francobollo incluso per provocarla, oramai rappresenta una coercizione a cui non ci possiamo sottomettere. Tanto, nessuno potrà supporre — spe- riamo — che ci vogliamo appropriare dei cinquantacentesimi dei francobol- li! Se le va bene, legga su questo nu- mero le due risposte che desiderava e, se no... serviranno per qualcun al- tro: 1.a) una buona polenta — viste che non l'hanno accontentata i più importanti trattati in materia (Petti- ni, Artusi, Giaquinto) con le loro ri- cette — si prepara secondo le prescri- zioni (che speriamo abbiano più for- tuna) contenute nel presente numero del nostro giornale. E, se proprio non le piacessero nemmeno queste gliena daremo una semplicissima la prossima volta: quella che «Del ia» fa prepa- rare a casa sua, 2.a) Per friggere o per fare gnoc- chi sono migliori le patate bianche. Per lessare scegliere le gialle dure. Vuol sapere pure dove andarle a com- prare? Questo poi... © M. V. (Milano). — Per la sua do- manda circa il liquore di bacche di Ginepro le saremo precisi. Grazie per la ricetta della torta fre- goloSa E, poiché nell'inviarcela, ag- giunge: «Se avrà successo la mia in- venzione, ne ho anche delle altre molto buone », noi la esortiamo a non aspettare il successo. Abbia fede! E intanto mandi le altre, invece di te- nerle timidamente in quarantena. © M P. (Vomero - Napoli). — Per la estrazione del succo di arancio o di limone, le trascriviamo quanto al riguardo ha detto una vera competen- za in materia: il cav. Manfredi, capo credenziere dell'Hotel Majestic di Ro- ma: « I l succo di arancio o di limone viene estratto spremendo il frutto co- me si fa normalmente avendo cura che 11 liquido venga ristretto in reci- piente di porcellana. Si filtri in segui- to a freddo — come si usa fare per filtrare una gelatina di carne — ser- vendosi di un pannolino di tela inu- midito con acqua fredda e poi spre- muto». Quanto alla conservazionp di tali succhi ampiamente ne trattammo nel numero di dicembre 1931 (Rubrica La dispensa e la cantina»). Rileg- gerlo. © Cav. G. P. (Teramo). — Il dare indicazioni dì speciali Ditte presso cui fare acquisto di utensili o stovi- glie da cucina, può prestare il fianco a sospetto che si tratti di pubblicità larvata a favore delle ditte venditrici Scusi, per tanto, se non possiamo e- saudire la sua richiesta, anche perchè il farlo potrebbe procurarci qualche grattacapo da parte di chi gestisce la pubblicità del giornale. Speriamo es- serle utili In qualche altra circostanza. © P. B. (Aci Castello). — Per po- terle dare la ricetta di quei gnocchi crostati che le piacquero tanto a Mi- lano gradiremmo sapere se si trattava di gnocchi di semolino — come sup- poniamo — e non mancheremo al- lora di appagare il suo desiderio. © N- R. (Ignazio). — Per la sua do- manda sul modo di conservare due o tre mesi la cacciagione fine, veda nel presente numero (Rubrica Dispensa e Cantina) la prescrizione relativa. Abbiamo mandato il saggio alla N. D Caterina Loy Prunas di Cagliari. Il suo entusiasmo per La Cucina Ita- liana ci riesce in particolar modo gra- dito. © E F. (Sossano di Vicenza). —La spazzola a rulli, cui si faceva cenno nella rubrica La Massaia Moderna, è stata regalata alla redattrice di que- sta stessa rubrica da una sua amica dato numero, che ha cambiato Indi- rizzo, che vuole un arretrato, ecc.? Evidentemente, ilo, E così non c'è ragione di dirigere p'ersonalmente a Umberto Notari e a «Del ia» notizie o domande di simil genere. Ecco perchè signor Tenente, L'ab- biamo invitata e La invitiamo a rin- foderare la Sua spiritosa meraviglia. © INESPERTA SPOSINA DICIAN- NOVENNE (Roma). — «Libri adatti per la formazione spirituale e, al tempo stesso, pratica di una giovane sposa » come tu.' con squisito garbo, ci chiedi, noi confessiamo di non co- noscere. Forse potremmo consigliare quelli di Sofia Bisi Albini, alquanto i francese Come nacque il polio alla Marengo superati però. Ci ripugna suggerire autrici inglesi, pur dovendo ammet- tere che questo genere di letteratu- ra è specialmente curato in Inghil- terra. Ma, poiché la tua letterina, molto amabilmente parte dalia premessa che ti « giova tanto la lettura de La Cucina Italiana non soltanto per gli utilissimi consigli pratici, ma per quell afflate di bontà muliebre .che vi traspare specialmente nella rubrica Le. Massaia moderna, per ora voglia- mo augurarci che la lettura di que- sto giornale, continui ad assolvere il suo bel compito di completare e perfezionare la donna italiana nel- le virtù famigliari. (Chi sa perchè questa risposta è sgorgata col « tu »? Forse la giovinez- za e la grazia della inesperta sposi- na, ce l'ha fatta considerare un Po' come una cara figliola. E certo non se l'avrà a male). © ABB. 3CS5 (Imola). — Oramai, se il pomodoro fresco che ha prepa- rato da conservare, « è tutto in fer- mentazione ». meglio rinunciarci, piuttosto che tentare rimedii pallia- tivi che potrebbero trarre in ingan- no e poi far danno allo stomaco Regola generale: quando in materia alimentare vi sono fermentazioni, dif- fidare e saper sacrificare l'economia in nome della salute. © S. C. (Varese — Ottime ricette per cucinare il rabarbaro si trovano nel libro « I dolci », della Biblioteca di Gastronomia, alle PP. 56, 124, 229. Narra la storia, che questo amman- nimento estemporaneo, data dal 14 giugno 1800, ed ebbe, come culla d'o- rigine, un campo di battaglia, sulle pianure di Marengo, ove ebbe origine anche il lucente pezzo da 20 franchi, noto ancora fino a tempo fa, in Ita- lia, sotto il nome di marengo. Il ge- nerale in capo dell'esercito d'Italia, volendo festeggiare, l'indomani, con un banchetto dato nello stesso campo di battaglia, dove tanta gloria erasi conquistata, i colleghi generali e com- pagni di gloria: Kellermann, Lannes, Murat, Victor, Marmout, Carra-Saint Cyr, Gardanne, Chambarlhac, Rivano, Watrin, Boudet e Ulainony, diede di ciò improvviso ordine — imperativo — al primo console della repubblica generale Napoleone Bona- allegra parte. Questi avvertì subito il valen- te cuoco consolare Dudan, il quale, preso alla sprovvista, dovette al suo talento inventivo, alla sua genialità artistica, se con pochi polli di grano, requisizionati in una cascina, insieme a dei pomodori maturi a oualche fun- go detto triippetto o moriUe (gli ulti- mi della stagione), delle uova, del prosciutto, dell'olio d'oliva e burro, e qualche bottiglia d'Asti secco, e vari aromi, seppe trar partito da tutto materiale di commestibili, così pro- miscuo ed eterogeneo, e combinare una vivanda che non solo ottenne gli elogi di quei gloriosi convitaì-l, ma, poco dopo, una rinomanza europea, che ancora oggidì non è punto sce- mata. Ecco la formula com'era press'a po- co nella sua origine primitiva, cioè essenzialmente borghese, benché mi- litare: «Prendete 2 polli novelli, teneri (di circa 3 o 4 mesi) alquanto gras- socci, — dovendo essere saltellati al- l'istante, mediante operazione culina- ria rapida, — spezzateli come di re- gola, per saltellarlil, badando di non. squarciare la cute del groppone e della carcassa; ritirare i polmoni, pa- rate con cura la carcassa e il petto. Avrete 12 piccoli funghi detti trippet- te o morille (250 gr. circa), oppure quelli piccoli bianchi di fungala arti- ficiale, o dei piccoli porcini, ben tor- niti e lisci che farete nel burro fuso, cui aggiungerete un po' d'acqua, qual- che goccia di sugo di limone ed un A IVI I L_ A N O c o n v e g n o a l lis ti Mangiar meglio, spender meno personal- » Loeale di antica fama — fine trattamento familiare — mente diretto dal Proprietario Via Amatore Sciesa 8-10. (Prop, BINDI CESARE) Il nostro giornale premiò anzi la si- gnora Maria Berefija di Milano, in uno dei concorsi banditi da La Cuci- na Italiana, proprio per un'ottima ricetta sul rabarbaro, che venne poi riportata anch'essa nel predetto li- briccino. Il quale, per sua norma, co- sta soltanto lire cinque e le sarà pre- zioso par tutto il resto. © B. C. (Santa Teresa Riva). — Vedrà pubblicate le sue ricette e ci sembra che questo sia il miglior mo- do pratico per dirle che le abbiamo gradite. © COLONNELLO G. S. (Como). — Riportiamo la Sua lettera, chè il Suo caso può interessare anche altre per- sone. Alle quali servirà pure la ri- sposta che Le diamo: «Mi trovo in campagna e, vicino alla mia casa, vi è una famiglia dì contadini che, da molti anni, mi for- nisce per tutta la durata della villeg- giatura il latte... appena munta. La detta famiglia è sana e pulita; le be- stie che possiedono sono pur esse sa- ne, ben tenute e ben nutrite; ragio- ne per cui io trovo opportuno e con- veniente continuare a provvedermi in questo modo. Mi dicono Che, esi- stendo una latteria che raccoglie una parte del latte che si produce in pae- se, edl essendo questa latteria autoriz- zata dal Comune, (come, a mio pare- re, deve essere autorizzato ogni spac- cio che adibisce per la vendita un apposito locale) sarebbe mìo obbligo servirmi da questa e non da un pri- vato. E' vero questo? Perchè in molte città dove mi reco all'inverno, non ho riscontrato una tale restrizione». Ecco la nostra risposta: E' obbligatorio l'acquisto del latte agli spacci autorizzati soltanto in quei Comuni dove esistono Centrali del latte. © M. V. (Castel S. Pietro Emilia). — Fino adesso ci eravamo rallegrati di procurare soddisfazioni gastrono- miche ai mariti e ai papà delle no- stre abbonate. Non avevamo ancora •gioito per la felicità dei nipotini di- nanzi ai manicaretti preparati loro da una simpatica e ancor giovane nonna, attraverso i dettami del no- stro giornale, coméEIla amabilmente svizzera, e supponiamo sia stata com- c l c o m u n i c a c h e avviene a casa sua. perata a Zurigo Può darsi che si tro- vi pure in Italia. Ma voglia scusarci se lasciamo a Lei ,o a qualche suo co- noscente, l'incarico di farne ricerca presso un buon negozio di spazzole o dì utensili domestici. Scusi anche se non le abbiamo ri- sposto per posta ordinaria. Valga per lei quanto, al riguardo della R. P. di- ciamo all'abbonato O, C. S. di Narc, in questa stessa Piccola Posta. © Tenente L. B. (Tripoli). — Ma no, non faccia lo spiritoso! Noi non ci saremmo mai permessi di criticarla per aver notificato il cambiamento di indirizzo alla Direzione anziché alla Amministrazione del giornale. Ella, però, a sua volta, non ha il diritto di prenderci in giro se gentilmente l'ab- biamo invitata a rivolgersi, per casi analoghi, all' Amministrazioiw del Giornale d'Italia a Roma. Lei, a torto .osserva: «Non potevo supporre che il trasferimento di domi- cilio implicasse una partita conta- bile ». No, signor tenente, nessuna partita contabile; ma quando si paria di Am- ministrazione di un quotidiano o di piegati e a tutto quello che ha rap porto con l'andamento aziendale. Evidentemente, a registrare gli in- dirizzi dei vari abbonati, farne stam- dere alla spedizione del giornale, non sono preposti nè il Direttore nè i re- dattori. Scriverebbe lei al coirmi. Go- relli, Direttore del Corriere della Se- ra, o al nome personale dei principali redattori e collaboratori di esso per significare che non ha ricevuto un Comunicheremo ad Umberto Notari ed a Lionello Fiumi le sue graziose allusioni per loro. Quanto al dono per l'opera di propaganda (grazie, intanto, a Lei per le sue dieci ab- bonate) non ci resta che trasmettere la sua lettera all'amministrazione del Giornale d'Italia. Oggi questo giornale, è il proprietario, e quindi il gestore amministrativo, de La Cu- cina Italiana che ad esso è stata ce- duta dai precedenti proprietari ed eSìtori. A noi ne è riservata soltanto la direzione e redazione. E' intuitivo quindi che la distribuzione di premi a chi procura abbonati spetti ai le- gittimi proprietari dall'organo. © R. Z. (Bologna). — Bene, bene! E cosi tutte le studentesse di Uni- versità seguissero il Suo esempio — «di amare molto lo stare in cucina, non soltanto a vedere, ma a arena- rare con le » proprie mani qualche buona pietanza»! — Purtroppo, però, non siamo per ora in grado di ri- spondere alla Sua domanda: «se si trovano in Italia, e come si chiama- no. le fratte t dolci ,e le pietanze esotiche» di cui ci dà elenco nelle relative l inr 5 straniere. Per la marmellata e lo sciroppo di fichi. Le risponderemo, poiché la Sua lettera trasmessa da Roma a «De- lia», giunge al momento di andare In macchina. Intanto molto grazie per le Sue iodi e per le Sue molte ricette. DELIA po' di sale Fate crogiolare dentro casseruolino coperto, durante 6 ad 8 minuti; quindi metteteli in serbo su d'un tondo. Prendete 3 bei pomidori maturi, sbucciateli e sgranateli; ta- gliateli grossolanamente e metteteli pure in serbo. Se la stagione è favo- revole ai tartufi si aggiungeranno del- le fette di questo prezioso tubero (120 grammi), facendo una modifica mi- glioratrice alla formula primitiva del Duanan. Altrimenti in mancanza di tartufi freschi, s'impiegheranno quelli in conserva. Preparate anche 13 cro- stoni di pane tagliati uniformi oppure a losanga; così pure, tagliate 10 a 12 fetoline quadrate e dentellate di pro- sciutto crudo (250 'gr.) che terrete pronto con le altre guarniture. Pone- te, in una grande saltiera, da 8 a 10 cucchiaiate di olio d'oliva finissimo, e fatelo scaldare su fuoco vivo; appe- na è fumante disponeteci dentro i pezzi di pollo, cominciando dalle co- scie, quindi le ali e poi gli altri; ag- giungete un mazzetto aromatico guar- nito, assaporate con poco sale ed una presa di pepe bianco. Fate irrigidire, rigirate, dopo un'istante, i pezza fin- ché si colorino dia ogni parte. Ritira- te le ali ed i petti, appena saranno bene irrigiditi e dorati, serbateli in caldo, continuate la cottura delle co- scie, più resistenti a cuocere, e proce- dei ealla confezione della salsa «ros- sa-bruna ». Nella grande saltiera — fuori dal fuoco — dove sono rimaste le coscie e da dove voi terrete l'olio ed il maz- zetto guarnito, mettete la polpa di pomodoro trita, addizionate quattro cucchiaiate di «rosso bruno»; un bic- chiere di vecchio Madera ,e rimette- te la saltiera sul fuoco. Mescolate be- ne questa salsa. Aggiungetesi ancora: i funghi, uno spicchio d'aglio, uno scalogno sbucciati ed intieri; un po' di sugo della cozione dei funghi. Ri- mettete nella saltiera: le ali ed il petto dei pollastrelli, lasciate crogio- lare lentamente, aggiungete in ulti- mo, le fettoline di tartufo. Avvertite di non lasciar bollire, altrimenti la carne dei pollastrini perderebbe quel rosolato che li rende tanto pregiati. Fnalmente ritirate la saltiera dal for- nello; legate con un pezzo di burro freschissimo ed aggiungete il succo dli un limone. Mantenete in caldo. Nella padella in cui avrete versato l'olio d'oliva ritirato dalla saltiera, e che farete scaldare letamente, pone- te a dorare i 10 crostoni di pane. Qunindi, ad uno ad uno, rompetesi 10 uova presche per modo da inca- miciare il tuorlo ne l l albume, ottenen- do quei « chierichini » dove il tuorlo è ancora liquido; a a misura che ogni uovo è cotto, ritiratelo e ponetelo su salvietta. Nella stessa padella fate scaldare le fette di prosciutto. Sala- te le uova; posate il prosciutto su di tondo caldo. Modo di presentare il piatto Su piatto di servizio rotondo e al- quanto concavo, disponete in bella guisa, 1 pezzi dei pollastrini cotti; >e cue carcasse nel mezzo del piatto, per fi lungo, quindi le alette 1 colli,, le zampe del due lati! al di sopra, ed accavallati, i petti; ad ogni fianco ed a piatto, sulle alette e le zampe, po- nete le coscie, con le ossa incrociate di 1 sbieco; infine bene al disopra, le ali, comportanti cadauna un filettao. Veraste su questi pezzi, cosi situati, la salsa co' funghi ed i tartufi. Guarnite 11 tutto alternando: un uovo frito, una feta di prosciutto, un crostone di pane, e via di seguito. Servite cal- do con piatti parimenti caldi. N. B. — Nei pranzi d'apparato, al- le suddette guarniture, alcuni aggiun- gono anche gamberi cotti nel vino. Cesare Aldani • <A ' if. — Le piacciono le ostriche, si- gnore? — chiede il cameriere. — No. Ho provato una volta a maingiarle e mi sono rotto un dente L'ubriaco, caduto in acqua, e sai. vato, grida: — Oste della malora, questo vi- no è tutt'acqua.. Mal di mare. — Signroe — dice il cameriere di bordo — per evitarle il disturbo ai scendere in sala, Le servirò il pranzo in cabina. — Molto gentile, grazie. Ma pe? evitarmi il disturbo di doverlo re- stituire in malo modo, gettatelo addirittura voi stesso in mare per me. — Cameriere, mi potrebbe por- tare ancora una porzione di questi maccheroni? — Le sono piacuti, nevvero, si- gnore? — No... devo incollare questo pac- chetto. •Sr L'igienista prof. De Microbis mangia perchè ha fame, ma non può trattenersi dal pensare: — Fortuna che il mio intestino cieco non vede le porcherie che in- goio. Al ristorante vegetariano. — Perchè non ci sono fiori sulla tavola? — Non li mettiamo più, signora, perchè molti clienti li mangiavano in insalata. « Camera, entrando da un macel- laio : — Hai dei fegato ? Il macellaio: — Si. Camera: — Allora venga a fare a cazzot- ti con me. — n medico mi ha consigliato di prendere una tazza d'acqua cal- da dopo colazione. — Non segui il suo consiglio? — Si, come vedi, ogni giorno prendo una tazza del tuo caffè... Uova cotte mediante il suono In una recente riunione della So- cietà Americana per il progresso del- le scienze i dottori Flosdorf e Cham- bers hanno stupito l'assemblea con una .curiosa esperienza. Preso un uovo crudo lo hanno e- sposto all'azione di un suono molto acuto. Dopo alcuni minuti l'uovo era cotto senza aver subito alcun aumen- te di temperatura. Il segreto di questo strano empor- tamento sembra risiedere nella pro- prietà posseduta da determinati suo- ni di provocare reazioni chimiche. La notizia di questa scoperta è di una, importanza strabiliante poiché, una volta ammesso il principio, non è da escludersi che la nuova genera- zione possa abolire, per cucinare i proprii pasti, ogni specie di combu- stibile. Quanto potrà essere diverten- te, allora, il mestiere di cuoco. Si po- trà avere magari uno stufiito dilla Rossini, un arrosto alla Beethoven, un timballo alla Mascagni. E poi quajlcuno osa dire che Marinitti è tpamdosxile!... Direttore • Responsabile UMBERTO NOTARI StaDliimento 'l'IP- del « Giornale d'Italia » ROMA - Corso Umberto, Palazzo Sclarra PICICOL AIVVIS UI TIL Centesimi 70 la parola (Oltre tassa erariale dell'1.80 %) Richiamiamo in modo speciale l'at- tenzione dei nostri lettori su questa Rubrica degli Avvisi Economici. Con spesa lievissima si è sicuri di far co- noscere ad un pubblico estesissimo la propria richiesta, o la propria offerta, che verranno così certamente esau- dite. 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DATA NOME PROFESSIONE d o m i c i l i o Ritagliare la presente cedola e spedirla, incollata al tagliando d'una cartolina-vaglia da L. 10 alla S O C I E T À ' ANON- N O T A R I VILLASANTA (Milano). Per le ordinazioni e gli acquisti dei volumi separati, rivolgersi: se in MILANO: alla Casa BALDINI e CASTOLDI - Galleria •ittorio Emanuele, 17 Milano; se fuori Milano: alle migliori Librerie o direttamente alla SOCIETÀ' ANONIMA NOTARI - VILLASANTA (Milano). ìf vmat l

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