ROSSETTI - Dello scalco - 1584 copia

ALLA SERENISS MADAMA MIA SIGNORA, ET PATRONA C O L E N D I S S I M A » Madama Lucretia da Efte Duchefla dVrbino. O S E M P R E giudicato y Ma- dama Sereni/firna , coloro efiere. nellaprofiefilone loro indegni di fa per quelche fanno, i qualifluii a< no fòlo difapere àfeflefii : & chi niun penfiero hauendo di perpe- tuare quel talento y che Dio ha lorù datoper beneficio delmondo cen- tre l'iuono y auaramente ilpoffeggono 3 &fèco dopo la worfo con molta ingratitudine iljepellfcono . Et nelveroper loro fi può dircyche non manchi y che quell'arte, ouerofcienza 3 nella tmle efit alcuna cofa vagliono,alla memoria de'poflerifeltra pendolay nonfi perda , & tnperpetue tenebre non seflingua . Terciocheyficome la natura delle cofèy la quale nonfi può di- veyche ne t[oggetti /ingoiari nonfia finita:fè con le (becie da leiprtdotte, con infinitafeccefilonenon sauan^afje-, verreb- he ella lènza alcun dubbio amancare y cofife tifo 3 & intelli- genza di quelle coje.cheper commodo noflrofenoflate trouâte, & ogni dì fi vanno trouando; negli muentori lorofi fofiero adeguate , £7* tuti'horafidileguafiero t far ebbe la vita noflra affaipia di quella delle irragioneuoltfiere mi/era 3 & infelice. In quefìaguifa farti, & le fetente più nobili 3 che col meT^p, e degli/crittt, ò delle tradtttioni de maggiori y fi fono di mano in mano ne pofieripropagate y con infinito dannò delmondo fi farebbono toflo perduti . Ter non ejjer io dunquefimile a 4 % quefli

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