LA CUCINA ITALIANA 1930

Pag. 8 L A C O C I N A I T A I. I A N A N. 11 - 15 Novembre 193C t ) . r " p T i c c o l a A r o IIUÌIIUM s t a G. P. - Bologna. —- Per le meringhe, se Ella era già abbonata nell'agosto (non potendo noi ¡-apere a memoria la decorrenza delle molte decine di migl iaia di abbonamenti in corso) non ha che a leggere nel numero di quel mese il « Responso degli Oracoli », e precisamente Lo scritto del Capo Cuoco di Sua Maestà il Re «l'Italia, Cav. Amedeo Pettini, proprio sulle meringhe (o marenghe). Se, invece, tale numero Le manca, Le ripeteremo quelle istruzioni. P. B. - Torino. ~ Le «patate souiHées » si possono liv-ere anche negli alberghi italiani e pure nelle nostre case private. Non c'è biso- gno, dunque, di andare a Parigi per gustarle! Ad ogni modo ne riportiamo volentieri la ri- cetta nella speciale rubrica « Verdure ». R. M. 11370 - Napoli. — Il metodo alquanto semplicista usato in cucina per garantirsi, più o meno, che i funghi non s'ano velenosi, è no- toriamente quello di unirvi (nella casseruola in cui cuociono) o un ramo di prezzemolo o un cucchiaino d'argento o qualche leggero spicchio d'aglio. Siccome ciascuno dei tre ele- menti dovrebbe, a contatto dei funghi veleno- si, annerirsi, il meglio è di metterve'i tutti e tre, supponendo che, se la prova fallisce per uno, riesca per gli altri due. Senonchè, abbia- mo sentito raccontare che, acche così facen- do, qualche volta si è stati tratti in errore. Era poi stata fatta davvero, tale prova? O invece, per evitare responsabilità e rimorsi, si disse a fatto compiuto, che la prova venne escogitata e tradì? Comunque, il meglio che possiamo consigliare è quello di non cucinare mai fun- ghi raccolti per proprio divertimento nei bo- schi, anche qualora ci crediamo competenti a distinguerl i; e tanto meno comperarne da gi- rovaghi o venditori avventizi. I funghi acqui- stati al regolare mercato o da stimati erbi- vendoli, devono avere subita la visita dell'uf- ficio comunale d'igiene, che è la miglior ga- ranzia della loro innocuità. M. P. • Palermo. — Come più volte detto anche in questa « Piccola Posta », i numeri precedenti del giornale sono completamente esauriti; ci dispiace pertanto di non poter- gliene inviare. Quanto ai do'ci, appunto per- chè Lei non possiede la raccolta completa del giornale, Le devono essere sfuggite ricette di dolci semplici, economici, fami l iari, da noi pubblicate. Anzi, forse i l nostro ricettario di i-redenza, se ha un difetto, è appunto quello di essere troppo Specializzato per le piccole bor- se e di avere poca originalità. Lo dovemmo constatare (e lo stampammo) anche a propo- sito del nostro recente Concorso. Se ne con- vincerà quando, a fine d'anno, potremo dare !a raccolta complèta delle ricette pubblicate in tutta l'annata. Ad og~i modo, in qpesto ! numero diamo appunto nella rubrica <t Dolci » ! soltanto ricette eecr-omi<-l:e. E' contenta? | Roma) e che, a ' te hi p3S3e.:-:ç <. stico. Non ci dice quanti sono in famigl ia! Supponiamo che il suo «ménage» consti soie di Lei e Suo marito, appunto perchè non parla di al tri; ma non c'è forse una persona di servizio? Anche un bambinetto potrebbe non esserci stato da Lei nominato, inquanto non di aggravio. Viceversa, noi desideriamo tutti gli elementi precisi, e — creda — iion abbiamo torto! Vede? Per esempio. Le pareva di averci elencato tutto, la pri ma volta; ma non aveva parlato del « lat te, che viene pagato a parte » ; cioè oltr< 'le 100 lire settimanali. E riteniamo che, nel l'elenco di quanto deve acquistare con 11 predetta cifra, questa volta abbia scordato il caffè. E' così? Non Le sembri molesta tale inve stigazione: Le dia prova che non amiamo, in nessuna manifestazione del nostro giornale, h superficialità, ma vogliamo rispondere ai var quesiti con cognizione di causa e coscienza M. C. - Vasto ( Chieti). — Anche a Lei, co' grazie, diamo la soddisfazione di vedere im mediatamente riportata la Sra « Pizza rusti ca », che tanto più volentieri pubblichiamo in quanto tale ricetta fa piacere a l a nostra gen tile abbonata Maria Petrucci di Palermo. C, B. • Asmara (Eritrea). — Di ottima lega il Suo « humor ». Ottima del pari la ricetta del pranzetto col quale festeggiò l'onomasti co del consorte. La teniamo in 6erbo per quando pubblicheremo varie liste di pranz adatti per festività, ricorrenze, ecc.; ad esem pio, nel numero di Dicembre, per le feste di Natale e Capodanno. Che cosa dice adesso « i l Comandante deMe t ruppe » ? Ancora f r ecc i a t e? E le ol ive piac- quero ? E. M. • Napoli. — Il Suo rilievo è in parte ginsto e, comunque, La ringraziamo di aver- ci scritto con sincerità, frammisch'ando a mol ti elogi anche un appunto per la nota ricetta del « Pranzo di Cerimonia ». Abbiamo detto « in parte », perchè infatti —mentre possiamo consentire nell'osservazione che, essendovi tar- tufi quasi ad ogni piatto, si rendevano troppo, somiglianti tra loro i sapori delle varie por- tate — viceversa, non siamo d'accordo con la Sua osservazione che siccome i tartufi, l'in- verno scorso, si pagavano financo 500 l ire a! chilo, non bisognava abbondare nel prescri- verli. Ella ha forse dimenticato che si trat- tava di un Pranzo di Cerimonia! E' anzi ca- ratteristica lodevole, nei grandi pranzi di eti- chetta, preferire proprie quel genere di cibi e condimenti i più rari, e che sono conseguen temente anche i più costosi. A difesa poi della Giurìa che — nonostante il Suo, in parìe giu- sto, rilievo — premiò quella lista e le rela- tive ricette, ci permettiamo osservare che il premio al candidato di un Concorso non vuol già dire che gli si riconosce la perfezione, ma vuol dire che, fra tutti gli altri concorrenti, ce n'è. tino eh'è risultato il migliore. Infatti, Ella dovrà iriparzia'mente e con srper'ori- tù ammettere che —n parte la piccola pecca A. I . - Torino. —- Abbiamo ricevuto a suo ; dei troppi tartufi — nell'insieme il program- tempo il vaglia cortesemente inviatoci per le ! m a ed il ricettario del pranzo da Lei « inerì- quattro nuove abbonate che Ella si coni- ! minato », è, da ogni punto di vista, encomia- piacque procurarci (tre a Torino eri una a ! bile. quest'ora, saranno certamen- 1 il giornale Grazie. Sr_Mcr. i. —, Strana la Sua vabLii;:azicno cont'ìcaa-», pei .a,irrito un numero. Debbia- Una Massaia FOTTI por noi l maggiore interesse, anzi con eulaaiusino, con orgoglio e — quel che più importa — con vati- aggio grande per la propria famiglia, realiz- zando il vostro motto; Mangiar meglio e spen- der meno », Dott. F. P. - Longarone (Belluno). — Nel Gennaio cominceremo la rubrica della cucina folcloristica. E in essa troverà idoneo posto a Sua ottima ricetta zoldana; del !« quale, intanto, Le porgiamo ringraziamenti. B. G. - S. Giorgio di Cagliari. — Le abbia- no rispedito il numero che Le pervenne in cattivo stato, sperando che questo abbia mi- gliore sorte. Ma ci teniamo a stabilire, per Lei e per gli altri abbonati, che certe nostre speciali deferenze non debbono però costitui- re « precedente ». Si starebbe freschi a ri- mandare a tutti gli abbonati quei numeri che •ventualmente, per il lungo viaggio, possano ;iungere in cattive condizioni! M. R. • Milano. — Come cucinare i l rabar- Saro? Nel numero di agosto pubblicammo una ricetta della « Spumata di rabarbaro ». Anzi 'a Signora Maria Beretta che ce l'aveva redatta >er il « Concorso del Dolce Nazionale » fu .ina delle premiate. Conosce tale ricetta? A. S. - Dronero. — Alla Sua domanda sulla « Conserva di kaki », cui chiede evasione da ;iarte di quache abbonata al nostro giorna- le. potrà avere invece una magnifica risposta dalla persona più competente che vanti l'Ita- lia in materia gastronomica, e precisamente lai Capo Cuoco di S. M. il Re, Cav. Amedeo Pettini. E l l a non ha che a consul tare il nu- mero di Maggio nel la « Pagina dei Buongu- stai ». Abbonato 11012 . Montauro Staz. (Catanzaro). — Non entra veramente nelle doverose co- gnizioni ohe si possono pretendere da chi redige e dirige un giornale gastronomico quel- la su'J'ubicazione delle fabbriche di ferro smaltato. Tuttavia, sempre pronti ad evadere le richieste dei nostri abbonati, Le saremo precisi anche su ciò. E. P. . Bergamo. — «Sot t ace t i »? Nel nu- mero di ottobre Ella avrà trovato indicazioni al riguardo: però soltanto per quanto si ri- ferisce alle melanzane ed ai funghi fRubri«a «Responso degli Oracol i»), In questo nume- ro di Novembre trova soddisfazione al Suo desiderio con la specifica spiegazione sullp « Giardiniera ». L. P. - Como. — Per il pollo in bianco tro vera nei numeri precedenti del giornale di- verse ricette. In ogni modo ne pubblicheremo altra apposita per Lei nel prossimo numero. L. S. - Palemo. — Lei dunque, vorrebbe sa pere come preparare per la Sua piccola fa- miglia il a foie gras ». Invece di dirglielo, ci permettiamo darLe un consiglio: non lo temi. Il noto proverbio francese, che « spesso i? giuoco non vale la candela >i va proprio ap j plicato per qu»=to genere di piatti, che noi; sono da prepararsi in casa: troppo i!i tempo troppo il dispendio, e.... qnaiù cerio l'insuc- cesso ! Un buon salumiere avrà pure - - a Pa lermo, come a M ; !nno, a Roma, e iti qualun- que grande città — in vendita degli oìtinr ! patés de ¡(rie gras, o — se vogliamo dirlo sem f l icemft j te in lingua novera — pasticci di fé gato d'oca. Per quandi» pò? lo si desi'Ieri spe «ertsiubrc, ciss ' ' !snt< meni - andò psrd « Massaia inesperta». - fetàie. — Grazie della Sua graziosa lettera, Ottima pure la Sua ri- catta. Ricevè i numeri rb? Le abbiamo spediti secondo la Sua richiesta? Un'abbonati povera - Luino. — Ci r i nc r e- scerebbe che Lei avesse a modificare ila Sua lu- singhiera opinione verso di noi, in quest'al- tra : « Seccatori, pedanti », perchè dobbiamo rivoIgerLe ancora qualche domanda prima di precisare ì nostri consigli sul bilancio dome- porti, piacque ìceomr)! ma !-o(.'»:iis:azH ng i ¡e utwneme epi- stole'; ar.rhe. voluminosa, sullo stesso tema: rapi ritentare il nostro giornale -4a elevazione della massaia e il vantaggio dalla famiglia. Ella infatti, sintetizzando, ci scrìve: « In Cu- cina Italiana ha affermato un'irte (di cut pri- ma punvrt volgarità soltanto il parlare), in un campo così eleva o. nel qtwls non «degnano ve.ìir a insegnare e discutere le p?rsonalità più alle della, letteratura, della scienza, della poli- tica; sicché tutte noi massaie, che un tempo ci vergognavamo se sorprese cci fornelli, ci sen- tiamo oggi elevate nella nostra mansione e ci rtedir-hiiunn lilla cucina domestica con assai Si è s: ri'jcfirrb - : dalia t<m< a::.,- e da: commensali - Pa-.sa.ndo ad altro, grazie della move ab- bonate che ci procurò : Le mandiamo il vo- lume di Apicio, senza aspettare che ci Pro- curi gli altri abbonati promessi. Gì fidi.-.in«ii Avrà pure ricevuto :J numero che Le si s i t i« ri *n casa e che I? abbiamo volontieri riuipiàz zato. I. S. . Torino. — Suo marito ha mil'fe ra sior.i quando Le osserva che, essendo lo sto- maco vicino al cuore, questo viene influen- zato dal benessere di quello. In altri termini, egli giustamente subordina un po' il dirao- •strarsi più o meno affettuoso con la consorte al coma essa lo tratta a tavola. Il nostro gior- nale'Ka--proprio di mira la felicità domestica, che ha sempre un grande rapporto con la cu- cina. Per quanto si riferisce ai peperoni arro- stiti, impariamo intanto da Lei (e ne faremo la prova che, con peperoni rosolati alla fiam- ma viva o nel forno e conditi con olio ed ace- to, va bene l'aggiunta di un po' di tartufi. Sa- rà! A tutta prima ci sarebbe sembrato strano questo aristocratizzare peperoni. Riguardo poi ai modo di conservarli, per tutte le ver- dure crude o cotte valgano le ricette pub- blicate nel « Responso degli Oracoli » di que- sto numero. T. M. Imperia. — L'ottava abbonata da Lei procurataci — Signora Maria Orlich — avrà a quest'ora ricevuto ii giornale. Ringraziamo Lei per la propaganda e confidiamo che le Sue amiche 11011 abbiano a restarne deluse. Per ^o « zucchero caramellato », al prossimo nu- mero: nel «Responso degli Oracol i». E. L. Novara. — Anche per la preparazione dei cedri — sia canditi, sia in marmellata, sia còme liquore — 1 risponderemo nel numero di Dicembre. Valg3 tale risposta anche per A. G. - Castel- vittorio (Imperia), che chiede se si può fare la marmellata di castagne; Abbonata 11669 • Parma (preparazione di frutti canditi); G. R. C. - Milano (marmellate e liquore di melo- grani); Assidua abbonata • Napoli (sfoglia speciale per preparare «voi au vent », «patés» imbottili, timballi, ecc.); e filialmente per V. P. - Sondrio, cui interessa conoscere il mo- do per conservare l'uva fresca ed altra frutta senza mezzi chimici, nocche il migliore trat- tamento della carne congelata. /Vi. B. C. - Corono Ausonio (Prosinone). — Mandiamo un numero di saggio alle Signore Rachele e Cristina, ringraziando Lei della Sua propaganda, e non mancheremo, quando ci per- verrà l'abbonamento delle nominate Sue ami- che, di premiarla. Scuola di Avviamento al lavoro - C.iriè (To- rino). — Abbiamo mandati i numeri richie- sti. e siamo lusingati che là nostra « Cucina Italiana » (come avvenne già per altre Scuole Professionali) serva anche a codesta « di utile sussidio per la sessione femminelle ». M. G. - Vimercate (Milano). — Deve trat- tarsi di un incrocio. Tanto il giornale alle tre abbonale che Ella cortesemente ci procurò, quanto l'omaggio alta S. V., partirono il 3 crrr. Voglia informarci adesso se gli uni e l'altro giunsero a destinazione. A. M - Ficarra (Messina). — La Sun doman- da per avere « uno sbocco a Milano ove ven- dere frutta ed ortaggi delle Sue tenute, in quan- tità non rilevanti, ma in una cerchio di per- sone oneste », non è tale da poter consentire una risposta « à tambtir battent », Questo in- di-hcrebbs da parte nostra la mass'ma super- ficialità. Quanto ai prezzi correnti sul nostro mercato per !e princioali verdure, li troverà indicati Jielia speciale rubrica del nostro giornale sul « M e r c a t o Alimentare ». C. C. - Torino. — Per la Salsa al Madera, daremo presto un apposito vasto ricettario di tutti i cibi (salse comprese) che si possono anzi si devono, cucinare col vino. Trova pure in questo numero quant'altro ci chiede. A. IT. - Roma. — 11 programma per il Cerimonia « da Lei spedito a e per il quale Le fu scritte one sarebbe avvenuta ugual interessante. Appunto perciò i *,„ • lo teniamo in serbo per il numero di Dicetn- Tratto.' quale- ticn ' • • - ' - U e;*;.-,.a. e r' e"Vr: Lucciola • Penne (Pescara). — La ricetta del « Caciucco alla livornese » la daremo nella rubrica della Cucina Folcloristica che inizia- remo a pubblicate prossimamente. Per il re- sto, trova in questo stesso numero (rubrica « Carni » ) quanto chiede. PEK FiNinE : L'Abb. A. C. di Merlara (Padova) ci scri- ve: « Desidererei qualche consiglio od istru- zione, perchè mi trovo molto innamorato di una giovane, e non conosco vie per rendermi simpatico. Fiducioso attendo ». Non l'avevamo p-evisto che, un giorno o l'altro, ci sarebbero stati richiesi: dai nostri abbonali i più strani consigli? Caro Signor Aristide: Dal moment» che il consiglio io vuole da noi, non può esser che questo: provi a invitarla a pranzo! Chissà che non accetti e, sopratutto, chissà che non si commuova allo spumante! Ma badi che i l pro- gramma. la lista, le ricette, tutto sia scelto consultando qualche numero della Cucina Ita- liana. Alle volte.... Dimostreremo in un prossimo ariicolc» quanio influisca sulla psicologia degii inna- morati anche la disposizione delio stomaco. (Ha proprio ragione il marito dell'abbonata I. S. di Torino!) Secondo un accenno del Boccac- cio, pare che Dante si sia innamorato di Bea- trice appunto nel dopopranzo di un giorno in cui aveva « mangiato bene ed assai ». Se, dunque, il Divino Poeta fu influenzato all'amore da un pasto (e per la Donna-Simbolo) tanto più potrebbe verificarsi che la Sua so- spirata non resti insensibile — dopo pranzo — per un Anfitrione come l e i ! P i c c o i J A v v ^ i i r r ) VINI OTTIMI COLLINE PIEMONÌ SI. Chiedere prezzi. Gaia, Via V gopotens, Tortona. A LE VERE CAFFETTIERE breveti « Aqui las », « Adele », tascabili | caccia, sport, ecc., portano iinprej la parola Adele depositata a senso! legge. LIEVITO PER FAMIGLIA. 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ANO. — Ponte Velerò N. 9 Telefono 16-748 il Responso La Giardiniera UAbbonata Itala Ferroni, di Chia- vazza (Vercelli ) può prepararla o farla preparare — così: Mondare' e tornire i legumi con ap- | posilo ferro o col coltello scannellato, Il delfico tempio de La Cucina Ita- con l 'uvidel la, col cava frutti, a seconda degli Oracoli liana si apre ancora in questo numero (ma dovrebbe restare aperto giorno e notte per poter rispondere a tutti i quesiti talvolta davvero... sibi l l ini che ci vengono r ivol t i !) ed ecco altri Re- sponsi che giungono a soddisfare l'at- tesa delle nostre let tr ici: Riso al la G della forma che si preferisce di dare frastagl iati, rotondi, o a pal l ine. Cuocere i diversi legumi saparata- mente, onde poter dare a ogni qualità l'opportuno grado di cottura. Tenerli piuttosto poco cotti eppoi ritirarli dal fuoco, separare dal l 'acqua, stenderli su canovaccio e dopo ben freddi metterli in vasi di vetro o d 'argi l la coperti d'a- ceto; unirvi alloro, chiodi di garofa- no, serpentaria, macis, colmare con olio e coprire con carta pergamenata. Procedimento speciale richiedono le cipolline, i cetriolini e qualche altra ver- dura, Ecco indicati quel li per le sudette due: cipolline : Prelessarle in acqua, sale ed aceto, circa 5 minuti, ri t irarle a freddo, eppoi reca Un'Abbonata fedele desidera cono- scere come si prepara questo piatto che ha visto citato nel mio articolo su La Cucina Italiana (v. N. 4, apri le) a pro- posito del Banchetto di nozze al Quiri- na l e? Eccomi ad accontentarla: La confezione di questo riso ne» è realmente quale la designerebbe il no- me di origine. In Grecia si fa molto uso del hurro, ma altresì del grasso di cot- tura dei grassissimi agnelli arrostiti, in ra*o con aceto nuovo e qualche aro- anche per questo genere di cottura: ma. sago di l imone; olio di sopra, ear- qu indi indicherò piuttosto il metodo di Ita pergamenata e sono pronte, cucinatura che non il consumo di certi ! bpmrr: condimenti ed altre particolarità di que- ! Sbucciarle con precauzione per qual- ta cucina esotica. De] r.??!o *1 ^ o c i ->on che giorno in un vaso con sale fino ab- fa che adattare la diverge vivande co- | bondante, dopo 4 o cinque giorni, rac- smopolite al gusto prevalente dei com-1 coglierle in una rete di metallo o lino mensali, verso i quali sa... o crede di do- i e t t a r le per qualche minuto, versi rivolgere. j Metterle in vasi e sommergerle con Ecco quale si fu il riso da me fatto aceto bollente, profumo alloro, chiodi servire nella fausta ricori >;za (ielle di garofani, eoe. A "ozze del Principe di Piemonte, nel Se- dopo parecchio' tempo l'aceto di- Banchetto di Gala al Qui r inale: ! venta bavoso, cambiarlo. Tri tare una cipolla di media grossez- j Cetriolini ••»• spremerla e metterla a soffriggere j Stesso procedimento delle cipol l ine,' in largo tegame con bipxro abbondante, |?oltanto metterli in un sacco coti sale e 1 :vare il riso e versarlo nel tegame, dar- in quello scuoterli, centrifugando con gli una lieve soffrittura e bagnarlo con un litro e mezzo di buon brodo; coprire a metà il recipiente e chiuderlo in forno di medio calore; rimuoverlo di quan- do h ì !7!u,uuf. :.on m> ^Mestolo, -reu'olando a p u n t i no di s à i a, i t i t i r a t e d a ! t o r no ! il r,.<t- sera cj-ri^tiaiaeiits cotto corgerei del punto giusto passi fra le dita un po' di sciroppo: staccando ri- petutamente le dita vedrà formarsi un filo. rn> (noblesse oblige) dovremo dare li- d' i più i rpefit-si e succulenti desinari, con i quali ìie famigl ie allieteranno le feste di Natele, Capodanno ed Epifania. Cav. A. R. - Napoli. — Pubblichiamo jiella n-brica " Carni » la r-'cetta da Lei chiestaci. Per la conservariona <'e{ | nr.>"" 5 "'* : veda polla r ?i>"i «La Dispensa e la Cantina». R. P. - Napoli. — Per eh: non digerisce bene i peperoni od altro, nna punta di bicar- bonato di soda o tn ir.e~io cucchiaino di 1 " »/ n ° s i a B i 8 , l r 8 t9 » dopo il pasto, ! , *?; C i " Marino Laziale. — Abbiamo gi rrta aP a Di a , Marella la Sua domanda eh, e Derivata dal nostro articolo sulla «IV Espo sizione Internazionale di Monza », prestinaio ritirate circa mezzo chilo di pasta lievitata (quel la già pronta per di- ventare pane), adagiate!, nel centro del vostro tavolo gastronomico, formate LA CASSA DI RISPARMIO RACCOGLIE IL DANARO DEL RISPARMIATORE, LO CUSTODISCE E LO AUMENTA. Deposeitat i vositr rispairm aall Casas di Rispaormi deell Pra. v Lombeard Fondata nel 1823 S E D E C E N T R A L E IN MILANO V I A M O N T E D I P I E T À 1ST. g Bepmiti a risparomi ai 1° gennoai ¡930 L 3.834.0000.00 Fondi di r i serva . . . . L. 270.000.000,-^ Erogazioni in benef icenza » 265.500.000,-—< «ggmnga ora 500 grammi di cacao-lessa una e^nca T ^ T ^ S n n ™ ' ^ eh, minun. V,™ tosjo sulla s p i a n a t a ro grasso e biondo, pochissima acqua tiepida e circa 200 grammi di farina energia per toglierne la pubescenza. Ottimi sistemi uno e l 'altro. Cioccolattmi in fami g l ia M di marmo, lo lavori bene ep i oi in p ; c cole parti comprima il tutto in apposi- te tavolette di latta prima umettate con burro chiarificato, pochis-imo. Anpf>«a freddo lo sforni e involga in sottile sta •mola eppoi i r carta pergamena. Dovrà aiutarsi anche con un poco del •ìlio accorgimento. Caramel le. .. senza macchinario Per preparare poi le caramelle... «eh- za macchinario, in un altro pentolino, come «opra senza stagno, scenda h i s r o chilogrammo di zucchero in polvere, aggiunga un quarto di litro d'acqua e metta a bollire. Lasci andare detta caramel la sino a giusta cottura e per accorgersi faccia così : Col dito bacmto d'acqua fresca pnvr da un pochissimo zucchero introda- I cpudelo subito in ncqnn frésca e Ved.-à cihc sotto la pressione delle dita o dei denti che è meglio, lo stuccherò si rom- perà come se fosse vetro; mentre se aderisce è segno che non è cotto a!." i stanza. Giunto dunque alla caramel la istantaneamente ritiri dal fuoco e dia aroma a detto zucchero con essenze d< suo »usto, oppure lo ha ari con qual- che cucchiaio di sciroppo dV: i ce o di granatina, arane» o l 'mone. ccì\ Versi il tutto sul marmo unto, lavóri coila spatola, abbassi in lastra non trop- po alta e tagli rapidamente in quella forma che più le garba. Eseguisca la preparazione con molta rapidi tà. Dolci coi fiore di Sambuco (Vulgo <( Pani goda » ) . 11 — " f.» "àJUl gialla semolata (finissima), Formate un impasto omogeneo e non troppo sostenuto, dividetelo in piccoli blocchetti, che stenderete col malta- relio ed abbasserete allo spessore di un centimetro. Ordinateli tutti quanti S o placca spu- gnata di burro, pennellate la superficie con «evo sbattuto; cospargete prima con fiore di sambuco e poi con abbon- dante zucchero in polvere; ponete in luogo fresco ed Oscuro, coprendo con un canovaccio, e lasciate che tosi, rifer- mentando, lievitino per circa 2 ore. Ponete quindi al forno (fuoco non troppo forte); saranno perfettamente cotti quando avranno preso un colore molto scuro. Si possono fare ancora le cosidette Tortine al Sambuco col seguente proce- dimento : Ingredient i: farina gr. 200; burro gr. 2'K): zùcchero gr. 200; uova gr. 200; sambuco in fiore. Ponete in una catinella il burro e lo zùcchero, e continuate a lavorarli sino a che diventino quasi spumosi: a que- sto punto, unite un uovo e due cuc- chiai di far ina; lavorate sempre inten- samente e, quando la pasta è bene in- corporata, ripetete l'operazione sino a terminare uova e farina. E' poi facoltativo rinvigorire il gu- sto con un liquore forte (cognac, rhum, eec.ì, Avrete preparati dei pirottini idi carta bassi e molto larghi, a forma evadente (sono in commercio); unge- teli di burro e riempi teli a metà del composto pronto; cospargete di fiore df sambuco e spolverizzate di zucche- VOLETE CONSERVARVI SANI E GIOCONDI? Beve te lo squisito ed igienico Ma r s a la DELLA DITTA P I ETRO CUD IA fu Lorenzo M A R S A L A (Sicilia) À R I C H I E s l f s f s P E D I ^E LISTINO GRATIS r a r e m an ita la gentile Abbonata Emma To-. • T o n a r a (Sn'degn*) per -prep»-| L'Abbonata /. F. M. di Gallavate, che ; r n . . ^ ^ f o r T lA , U À ¡ • P i g » a i cioccolatini, 500 grammi J o m i u d a , sappia che i l fiore ^ * * * * * CQC o o e o ; " d l m £ P e n t 0 l i n ° : sambuco non » presta faci lmente " cottura; ii- • di rome non stagnato. Vi aggiunga un o d'acqua e faccia bol l ite. fre- quarto di lì ir ne . pia Passando la schiumar ola .e sollevan- r>n uova al logale o Laraotte,"- loia a contatto del l 'aria si formerà ade- r ì Burro, pollo speziato, ecc. | reate ;il ferro uno strato leggero di sei Dà profumo e gusto originali a pa- sticcerie di vasta superficie, fra le qua- l i — in prima l inea —- i « pandameitt », MARCA MONDIALE FORNO DI CLASSE Saranno pronti quando avranno pre- a£i ^ so un intenso colore dorato al la super- fìcie. Si noti che le uova vanno pesate col guscio. Se il burro è troppo freddo, cioè ,-i . ro, i I a el ci- " r ~ " " y " resistente alla lavorazione, riscaldarlo 1 ì Grecia si accompagna spesso con gr i l -Jroppo: lo zucchero h a venti gradi. Con-i ^«Shate, su paste troj le, ecc. i leggermente : cottura lenta .MARIO iettato d'agnello. AMEDEO PETTINI, tinui a bol l irlo sino a 3 0 gradi * per ac- Per fare I i pandameitt », -.dal vostro.; MARINONI, ^ . ,. . & ,{ 3 G r a n P r e mi - 5 JMecl. d 'or . S p l e n d i d i at tes tati PRATICITÀ ECONOMIA ESTETICA IGIENE D I V E R S E VIVANDE SU UNA FIAMMA ARROSTI - LEGUMI - GRATIN5 FRUTTA - FOCACCE eoe. riescono perfetti, più tetti, più aromat ici, piti sostandosi. TIPO SPLENDIDO per 4 peri. pei 6 per». per 1» peri, L. 1 1 6 L. 1 47 L. 230 TIPO POPOLARE per 4 per», per 6 per», per la pers. L. 68 L. 93 L. 1 60 Completi di tegajm, pìus», ricettario ed ¡stuiioni » R A N C O D E S T I N A Z I O N E E C O F I X - P i a z z a B e r t u e l l i , 4 - M I L A N O Più dì 20 . 000 famiglie italiane usano il fornello RECOFiX mullina e sera e fauno le loro torte iu casa

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