LA CUCINA ITALIANA 1930

" M e dio, "" "s I I angiar meglio, spender m e n o „ GIORNALE DI GASTRONOMÌA PER LE FAMÌGLIE E PER I BUONGUSTAI CUCINA CASALINGA - ALTA CUCINA - CUCINA CONVIVIALE CUCINA FOLCLORISTICA - CUCINA PER S TOMACHI DEBOLI CUCINA ALBERGHIERA - ARTE DELLA TAVOLA - RICETTARI S O C I E T À * A N O N I MA N O T A M I ( I S T I T U T O E D I T O R I A L E I T A L I A N O ) - M I L A N O - Y à a. M o n t e N a p o l e o n e , 4 5 N. 12 — ANNO II 15 Dicembre 1930 (IX) OGNI NUMERO CENT. 50 — ABBONAMENTO ANNUO L. 5 — ESTERO L. Ï0 — INSERZIONI; L. 3 AL MILLIMETRO T e l e f o n o N . 7 0 - 3 5 7 ESCE IL QUINDICI DI OGNI MESE Masasai contro caor V 1 ì Il C o noc o r s N a z i o n a l e bandoit da "La Cuacin Italiana, , Il grandioso movimento impresso dal Capo del Cover- no al ribasso del costo della vita poggia implicitamente sulla donna. Sono le donne che in Italia hanno il comando della economia domestica su cui gravita lo spostamento dei red- diti e dei prezzi. Sono le mirabili massaie italiane che, m definitiva, debbono risolvere nella pratica quotidiana gli ardui proble- mi derivati e derivanti dalla ialcidia apportata ai salari e agli stipen di. E' alla donna, è alla massaia (ogni donna, in Italia, è massaia) è alla sua incontestabile perizia nell'arte di appli- care alla gestione del bilancio familiare la legge fondamen- talo del l 'Economia — « i l minimo me z z o» — che bisogna d o m a n d a r e la più intelligente e la più volonterosa collabo- razione. , , E' la donna che per prima deve andare ali attacco tìelle ridotte fortificate dei fornitori; aggirarne le posizioni, evitarne le bocche di lupo, scuoterne la resistenza. E' la donna che ogni giorno si trova a tu per. tu con vi tomaio, il lattaio, l 'erbivendolo, il salumiere, il macellaio e deve misurare sul vivo e sul reale l 'efficienza e la portata delle mitigazioni promesse. E' la donna, insomma, che al capo della famiglia — marito, padre e fratello — deve rispondere alla fine del- la settimana o alla fine del mese allorché egli le porge il denaro limitato da una imperativa necessi tà: — « N o n avere preoccupazioni ; ci riesco! ». ^ In cotesta semplice risposta risiede il successo della grande lotta, stanno la forza dell 'Economia della Nazione e la robustezza "dell'ordine sociale. Il Duce Io sa e attende dalle donne italiane la loro pre- ziosa assistenza. Orbene: da questo giornaJ e, che va a trecentomila mas- saie fra le più consapevoli, noi possiamo dire che la colla- borazione richiesta è già in pieno sviluppo. Per una giusta s o d d i s f a z i o n e al loro amor proprio e al- la loro bravura, bisogna che tale collaborazione sia tolta dal silenzio in cui si svolge e risulti alla luce del s o l e in tutta la sua operante intelligenza e a b n e g a z i o n e . ^ Alle nostre lettrici proponiamo la soluzione pubblica di un tèma che la necessità ha imposto ali ordine del giorno: Premesso che le attuali riduzioni hanno conferito al salario operaio una « efficienza media » di Lire 120 setti- manali e allo stipendio impiegatizio quella di Lire 800 men- sili; t Premesso che l'impiego dei redditi degli operai e de- gli impiegati va diviso su Per giù in due Parti: metà Per l'a- limentazione e metà Per le altre sPese (alloggio, abiti, ecc., CO• ) • Premesso che la cifra a disPosizione del vitto non potrebbe superare oggi la somma di lire dieci al giorno sen- za Pericolo di squilibrio nelle altre voci del bilancio dome- stico, rivolgiamo alle nostre lettrici la seguente domanda: Quale «lista» siete voi in grado di attuare Per una colazione e un desinare a una famiglia costituita di quat- tro Persone (Padre, madre e due figli in età inferiore a do» dici anni) avendo a vostra disposizione dieci hre. Intorno a questa domanda la Cucina Italiana bandi- concorso nazionale aperto a tutte indistintamente Tornare ai fornelli E' fatica degna della maggiore con- siderazione quella di concedere all'arte della cucina tutta l'importanza che le si conviene; non per ghiottoneria, ma per- chè tra cucina, focolare domestico, fa- miglia, pace e lietezza della famiglia, ricchezza e bontà di prole, esistono rap- porti strettissimi, anche se questi rap- porti non siano tenuti nel débito conto dagli studiosi di politica e di sedalo- già. Gli Dei Penati che sorvegliavano al- l'antica famiglia di Roma avevano an- che in custodia quegli alimenti che so- no necessari affinchè la famiglia viva in lietezza e prosperità, in altri termini, èrano anche i tutori della cucina, coa&e Dea Vesta era la tutrice del focolare. Nell'età presente, il focolare domesti- co, nobile e patètico tèrmine nel «piale si comprende anche la cucina, si trova in condizione specialissima. Un niiiti- mento profondo è arrecato dai così «letti surrogati delle sostanze alimentari. più semplici e sane; in secondo luogo ven- gono le manipolazioni in issatole (iella grande industria alimentare; in terso luogo viene la fretta e l'ansia delia vita moderna, chs non permette più di atten- dere aìla cucina con quella serenità e con quella pazienza che valgono a ren- dere buone e saporite le più modesta vivande. Certamente esiste la superba cucina dei grandi alberghi, esiste l'opera dei cuochi illustri, stia tutto questo è a be- neficio tlei privilegiati della fortuna. Rimarrebbe a parlare di un altro elo- uisnto disgregacivo del focolare, ed è la donna. Questo essere indispensabile co- me il pane nostro quotidiano, va acqui- stando tanta perizia per la penna da 'scrivere anche versi e novelle e roman- zi, quanta ne va perdendo per la cucina e per i fornelli; quali rimangono di solito affidati alle donne dì servizio. A L F R E D O P A N Z I N I ei ghiotiton inaugourat a Poiché Bagutta oramai... da tempo, dopo un periodo di certa notorietà e flo- ridezza, aveva incominciato ad assume- re faspetto grigio d'una qualsiasi trat- t fiiòla cittadina ed aveva perduto an- che i suoi (( assidui » ; i giornalisti, i let- terati, gli artisti, non avevano a Milano il loro ritrovo « caratteristico^ », un'oste- ria, un ristorante, una locanda —• direb- be Ferdinando Martini — un posto gno di Milano e dei suoi buongustai, un ritrovo che non avesse nulla da invidia- re ai celebrati cabarets parigini di Mont- martre e del Quartiere Latino, al lon- dinése Embassy Club, al Golden Blau di New York. Sorge il nuovo grande ritrovo mi- | lanese, nel cuore della città, a Monfor- i te, presso ove s'ergeva timido il ponti- | cel di San Damiano quando... c'era, una qualsiasi, insomma, ove darsi convegno ! volta, un piccolo naviglio, che adesso... Fra tanti « difficili » commensali e di tendenze così svariate, la gastronomia ha oprato ancora una volta il gran mi- racolo di farli trovare concordi nella lo- de, e tutti i nuovi piatti ebbero unanime successo: fui un trionfo di sapori inusita- ti che, grati al palato, gratissimi riusciro- no allo stomaco. Dall'oca grassa gelata nella luna al brodo di rose e sole, dal favorito del mediterraneo alle rotelle tempiste di carciofo, alla pioggia di ®ÉI \ " VSv' 1 - 'V.i Vx'i 5 U ' ' ' " * s ¡1118• : mmfr SI:«- • , • 4 l . ./ ¿S* -Ì * - . ! *S J} a destra a sinistra: S. E. Fornaciari, Prefetto di Milano; la Sig.na Anita Colombo, s Umberto Notori; S. E. Marinetti. Direttrice del Teatro alla Scala;- conviviale, dove sbarcare la sera, ap- prodare la notte dopo il teatro o dopo che « il giornale è andato in macchina». E talmente grande si dovette sentire il disagio di questa lacuna, che tutto di un colpo voile aprire un locale de Soon apeirt gii abbonaiment Italian per Abbon. annuo Italia e Coionie L. 5 " „ Estero „ ] Q Aggiungere centesimi 30 per le spese di bollo Ordini e Cartolina vaglia alla Soc. An. Notari Via Monte Napoleone, 45 - Milano il regolamento e sce un le massaie d'Italia. Nel prossimo numero pubbl icheremo . , l ' elenco eloquentissimo dei premi, ma più ebe 1 premi do- vrà stimolare le nostre lettrici la c o n s a p e v o l e z z a del gran- de, d i s i n t e r e s s a t o e reale contributo che es se daranno al- l 'Economia della Nazione. D E L I A N O T A R t AVVI SO IMPORTANTE COL 31 DICEMBRE CORR., SCADE L'ABBONAMENTO PER LA MAG- GIOR PARTE DEI NOSTRI ABBO- NATI; QUELLI CIOÈ CHE CI FURO- NO CORTESI DELLA LORO ADESI0- NE FIN DAL PRIMO NUMERO DEL- LA CUCINA ITALIANA. CON QUESTO NUMERO DEL 15 DICEMBRE QUINDI CESSA IL LO* RO DIRITTO A RICEVERE IL GIOR- NALE. RACCOMANDIAMO A TUTTI CO- LORO CHE SI TROVANO IN QUE- STA CONDIZIONE, DI RINNOVARE L'ABBONAMENTO PRIMA DEL 31 CORRENTE PER NON SUBIRE IN- TERRUZIONE NEL. RICEVIMENTO DEL GIORNALE, CHE, PER ESSERE MENSILE, E DATO AD UN PREZZO COSÌ MODESTO, NON PUÒ VENIRE INVIATO CHE STRETTAMENTE A COLORO CHE SONO IN REGOLA CON L'AMMINISTRAZIONE. RIVOLGIAMO VIVA PREGHIERA DI UNIRE ALLA CARTOLINA VA- GLIA DI LIRE 5,30 LA FASCETTA A STAMPA CON CUI VIENE SPEDI- TO IL GIORNALE non c'è più. Una penna d'oca al neon stilizzata a mo' di freccia ti indica l'in- gresso, un groom t'imbussola in una por- ta girevole : ed eccoti nella Taverna de- gli Artisti — si chiama anche così il Pennadoca Club — dove Epicuro regna gran protettore e vi pontifica, suo rap- presentante, il direttore Commendator Tapparella Che tu prenda posto nel salone supe- riore, o ti assida ad un tavolinetto della sala verd?. per la quale gli « Artisti del Labirinto » studiarono una decorazione oltremodo « inv i tant e»; all'angolo del ben di Dio che il pittore Songa decorò con la cintesi eli tutte le ghiottonerie più prelibate, o nella sotterranea ta- vernetta ove il genio artistico dell'ar- chitetto Ponti s'esprime in fantasie ga- stronomiche appropriatissime; assiditi — se preferisci — di fronte alla statua della « Tentazione » che Salvatore Sa- ponaro scolpì in atteggiamento di Vene- re gastronomica: dovunque puai di- re, spiegando la candida salvietta: qui è perfetta letizia. Specie se prima di discendere. Ja soffice scaletta ti sarai soffermato un momento al bar, ove le linee policrome che genialmente ideò l'architetto Buzzi non han nulla da in- vidiare, in armonia, al perfetto aperiti- vo che signorilmente ti viene servito. Ma non giova a lungo soffermarsi a descrivere; urge al cronista il dovere di parlar della gran festa d'inaugurazione del Pennadoca Club, il cui battesimo av- venne nel più logico e degno dei modi: con un banchetto che adunò intor- no a S. E. Marinetti, le più cospicue personalità della metropoli lombarda rappresentanti l 'élite d'ogni classe, dal- le lettere alla politica, dalle arti al com- mercio. all'industria, alla finanza. Ac- canto a Umberto Notari vedevi l'on. Fa- via, alla sinistra di Marinetti l'on. San- sanelli e a destra il Prefetto di Milano, S. E. Fornaciari a cui toccC» .L'onere ..e;,, l'onere di far da cavaliere all'unica doli- na presente al convivio : la signorina Colombo, direttrice generale de' Tea- tro alla Scala; Luigi Chiarelli e Fortu- nato Depero, S. E. Giordano, Pick Man-, giagalli, Enrico Trampolini, Aroldo Steffenini, Leonida Répaci, Carlo Ra- vasio, ed altri ed altri : molti illustri, tutti noti, e poi grossi calibri del 'indu- stria capitanati da quel « 420 della pub- blicità » che è il comm. Caimi: un'adu- nata, insomma, che più scelta e varia non sarebbe facile pensare. zuccheri filati, ecc., e ben meritati ai- lori raccolse per queste sue invenzioni il mago Bulgheroni, vero alchimista dei fornelli, che del suo segreto (v. pagir.;* dei Buongustai) volle poi far dono a La Cucina Italiana. Però il clou della serata fu allorché — e si era alla frutta, colta, come dice- va l'elegante lista, nel giardino di Eva — sorto come un ' fungo (è proprio il caso di dire così) davanti a Mari- netti un microfono della radio, da ì.n- zo Ferrieri, il direttore artistico del- l 'alar, venne imposto a tutti il silenzio : il mondo da quel momento sentiva, la voce doveva essere una scia: queìl dell'Accademico. Stemmo assorti: Chi sa con noi quante migliaia di ascoi : tori udirono l'inno a La Cucina Italie che in una smagliante ¡improwisazio; s elevò il Capo del Futurismo! «Anche in cucina l'antico non va p i — proclamò S. E. Marinetti — Accoglieremo nel nuovo regno gastro- nomico dove sovrani impereranno i v Buongustai, alcune scelte prelibate: ve regionali che non nuociano al dinami- smo di cui abbiamo bisogno per vivere : e così potranno sussistere il risotto ali» milanese che nella raggèra del suo zaf- ferano imprigiona il sole; il minestro- ne che nella sua variopinta colorazione ci ricorda la smagliante, pianura lom- barda, gli spaghetti alle vongole che sì presentano come un vulcano acceso: ma bisogna una buona volta annientare la pasta asciutta che è simbolo passatista di pesantezza^ di ponderatezza, di tron- fiezza panciuta! » . Tralasciamo di riportare quel che avvenne a questo punto, le proteste e le approvazioni scatenatesi, di cui già i quotidiani fecero ampi resoconti, e as- s o r t i pensierosi ci domandiamo: Morirà dunque la pasta asciutta per opera dello stesso uccisore del raggio di luna? Diremo col non mai più opportuna- mente d'ora ripetuto verso manzoniano : Ai posteri Vardua sentenzi E qui il cronista smette.per non scon- finare oltre il suo compito : ma per scrupolo d'onestà debbo aggiungere che al prelibato piatto napoletano categori- camente rinuncierò tutte le volte che l'anfitrione abbia ad offrirmi in sosti- tuzione piatti gustosi come- quelli che ammannì Bulgheroni al Pennadoca Club. Franco de Agazio.

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