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3. Il Chiostro nel suo tempo
Per comprendere a pieno l’oggetto architettonico che si sta studiando, è sembrato utile
inserirlo nel più ampio panorama della città di Parma sul finire del secolo XV ed iniziare del
XVI, con la speranza che possa servire ad inquadrarlo correttamente e a chiarificare ( o per
lo meno ipotizzare ) le vicende architettoniche che lo hanno interessato.
La fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento sono secoli di transizione da una
koinè
locale verso un linguaggio più universale che, partendo dall’area fiorentina, inizia a
“contagiare” l’intera penisola. L’Architettura all’interno delle mura di Parma tarda tuttavia
nel rispondere a questo nuovo linguaggio e pare piuttosto preferire l’austerità tardo-
medievale dei Castelli e delle Rocche ( si pensi a Torrechiara, Roccabianca, Busseto ).
Il primo tangibile segno di una presenza rinascimentale a Parma è dato dall’Ospedale
Rodolfo Tanzi ( iniziato nel 1476 ). La costruzione richiama l’Ospedale milanese di Filarete
ed accenna nella facciata con portico all’Ospedale fiorentino degli Innocenti di
Brunelleschi, anche se con una fattura “provincializzata”
(1)
. La fabbrica costruttiva
dell’Ospedale parmigiano vanta i nomi di alcuni dei principali artisti locali dell’epoca : Gian
Antonio da Erba, Gaspare Fatuli, Antonio Ferrari d’Agrate, Bernardino Zaccagni e
Giovanni Boccalaro.
Gian Antonio da Erba progetta l’opera e ne segue la costruzione fino al giorno della sua
morte ; da allora gli succede prima Fatuli e poi Zaccagni. Antonio Ferrari d’Agrate invece
non si occupa dell’architettura del complesso, ma viene ingaggiato a lavorare nella fabbrica
in qualità di
“picator lapidum”.
Dal 1500 circa anche Boccalaro si occuperà dell’apparato
scultoreo dell’Ospedale.
Il “picapietre” originario del paese di Agrate, nei pressi di Como, e dunque di cultura
lombarda, si trova a Parma già nel 1477. Le prime colonne per il Chiostro ed il porticato gli
vengono commissionate nel 1493, ma si hanno notizie documentate di lavori a lui affidati
fino al 1505.
Il Chiostro dell’Ospedale Vecchio ha forma non precisamente quadrata ( sei arcate sui lati
ovest ed est e sette su quelli ad essi perpendicolari ). Due sono gli ordini di arcate in esso
presente. Il porticato del piano terra risulta compromesso soprattutto per quanto riguarda i
capitelli ; alcuni di questi sono stati infatti sostituiti e il numero eseguo di originali si trova