47
Infine i capitelli che riportano uno o più ordini di foglie d’acanto ( figura 15 ), che
potremmo definire corinzi, sono collocabili all’interno del panorama parmigiano ed in
quello lombardo contemporanei all’opera del Chiostro.
Una volta individuate le tipologie ricorrenti, si è cercato di comprendere, aiutandosi con uno
schema grafico ( figura 16 e figura 17 ), quale sia la successione, la ricorrenza o la logica
della disposizione di queste.
Si noti innanzitutto che non vi è una corrispondenza fra le decorazioni presenti sulle colonne
del piano terra e quelle che occupano la medesima posizione al piano superiore. Le facce dei
capitelli che prospettano verso l’interno del Chiostro non presentano una decorazione
sempre omogenea né un’alternanza ritmata e precisa di differenti tipologie : al piano terra
prevale il torello rampante mentre al piano primo si riscontra una maggiore presenza di
capitelli di ordine corinzio.
Analogo discorso per quanto concerne le facce dei capitelli che prospettano verso l’interno
del loggiato : in questo caso tuttavia è la tipologia corinzia a prevalere in entrambi i piani.
Poco significativo è anche lo studio delle facce che
guardano a lato verso altri capitelli : più volte, sia al
piano terra che al piano superiore, è presente l’ordine
corinzio che si “specchia” sul capitello a fianco, ma non
mancano frequenti eccezioni che interrompono questo
“gioco di specchi”.
Sembra dunque non esserci stata da parte delle Badesse
Carissimi la volontà di un percorso figurativo che
istruisse o spingesse alla meditazione, come spesso
accade in luoghi privati di religiosi, le Educande o le
Monache che percorrevano quotidianamente i loggiati.
L’unico intento che appare evidente è il ridondare della
loro firma in qualità di donne Carissimi e Badesse.
Figura 15 – Chiostro di Sant’
Uldarico – Capitello corinzio