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copre il !;C'menzaio <·on stuoir: quando comincin
la naseita occorre per·
lP
piantine anche luce c
perciò
Rl
ri(•OJH'e il semenzaio con garza intelaiata
" meglio nncol'a con
telai
di tarta
unta.
Pct·
pre–
parare questi telai ha:-;tn
assodare su di
essi con
colla di
pasta
della
c·<ll'hl
ainlln c alloi·chè la colla
è
diR'cccata si p<1ssa sulla <:arta con un paio di
pennellattll'C'
eli olio di
li11o
cotto. Ogni
giomo Ri
dà
nrin, IH•IIP
ot·c
più
{'aldo, alle
piantinc,
solle–
vando
i
telaj di alcuni c·entimetri: di notte si chiu–
dono
i
telai
c
si l'icopronu,
so
u<;corre, con stuoie.
l~
hone
tonOL'C
inaflìate
c1notidiauamente
le
gioYani
pianti
ne; sr fi1tr si
di l'adano, non
però
svollendole
dal tcrrrno, ma taglinndQ
le
eccedenti
con una
forbire, al c•clllctto. <..'tu·c
minnziosc, ma
l'icompem:mte
ad usmu,
pokhè
si
ottengono
piante Yigorosc.
l
l2tfi
caldi.
V'è perb
nn metodo
più
razionale
per
fare>
ì
letti caldi, che assi<·nrn costanza
di
tcmpemtura
(25°)
P prPcocitù di nn!':citn dci semi.
Si
sceglie
unn
buca di 50 cm.
di
profondità
c
di
unmetro- nn
metro e
mezzo
dì
larghezza.
con
una
lunghezza
rclutiYa alla
piantaaione
per cui
deve SOJ'VÌI'e.
Si
c~uaglia
il
fondo e contro le pa–
reti
si mettono drlle a!':SP nel srn!':o della loro lun–
ghezza, tenute
fermo c:un picchetti. L' esposizionr