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di potere facilmente <'spandere le sue radici e tro–
vare a portata l'alimento.
~oo
può
dirsi
che
il
<·lima della nostra pro–
\'incìa, con primaYere molto spesso ft·edde, dannose
alle tenere piante, ed estati calde ed asciutte, sia
adatto
alla
coltiYnzionc
dPJ
pomodoro.
\fa ul primo inc·onvenicnte si c·er<:a r-imediat·r
ton
lrtti
<·aldi,
~PmÌIH'
t<tt·divr.
ripnri:
nl
sc<·ondo
con
nratnrP profonde.
Il
posto
n~lla
rotazione.
TI pomodo1·o occupa
il
posto che una volta c
ancortt n<l('sso
è
oct•upato dnl granoturco c dalla
h!Hhahictuln
htliH.'
piante sarchiate.
Pnò
St'.!;('llÌl'E'
a pmto,
Pd
b
allor;t nelle
migliori
t:tmdizioni,
hench<'
rl
hbin
mag~iormentc
n teme
t'C
dci danni
degli insetti: pnò sc.gune a frumento ed P
allom
in condizioni meno favorevoli perchè il
teneno
non rcst;l
molto pulito: lo si
potrebbe,
nel
Ntso
oc-coues
c,
coltinue
su
uno strsso appczzttnlcnto
:mchc pe•· p;m•t·chi anni. La mii!Jior pratica
l-
pcrìt
l!llf'lla di fal'lo
sc~ui1·r
a
prato,
cmtbe
p<'rcbr
dopo
i
l
pmto
non
(>
sempre <·onveniente mettere fm–
mento.
~clln
t·otnzion<'
comunemente
adottata
nel
parmigiano
il
suo posto dovrebbe csserf'
il
Re–
guentP:
1
n
pomodoro o barbabietole o
goranotmco.
2n