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1822, maria Luigia vi istituì un reclusorio, ricovero per reli-
giose di ordini soppressi e secolarizzati e infine, il 6 Maggio
1833, le strutture del monastero furono cedute all’esercito
per usi militari. Per consentire l’insediamento di queste nuo-
ve destinazioni d’uso vennero eseguiti alcuni interventi di
adeguamento dei locali prospicienti i chiostri.
In un disegno risalente al 1832 che raffigura la distribuzio-
ne interna, i due chiostri sono collegati tramite un corridoio
lungo e stretto. Probabilmente, durante la costruzione, furo-
no reperiti alcuni resti dell’antico teatro romano, tra cui due
fusti di colonna, uno liscio e l’altro scannellato, in marmo
rosso di verona poi inseriti nelle colonne del lato Est del
chiostro.
nel 1848 l’ex monastero di sant’Uldarico, già appartenente
al Patrimonio dello stato, venne concesso in uso esclusivo
all’Amministrazione militare.
7ra il 1897 e il 1926 l’ex monastero fu affidato alla parroc-
chia, in condizioni assai precarie a causa dei cambiamenti
apportati dall’esercito: tutti i muri, affreschi compresi, capi-
telli, volte e arcate erano stati dipinti di giallo; le arcate del-
la loggia erano state tamponate; alcune parti del pavimento
erano state frantumate.
I bombardamenti del 1944 mutilarono la struttura
lasciandone solo poche porzioni: nel 1951 un incendio
distrusse il complesso quasi per intero. In seguito a questi
avvenimenti lo stato di conservazione dei due chiostri
Restituzione grafica del rilie-
vo architettonico della strut-
tura attuale del chiostro:
sezione-prospetto lato Sud.
Scala originale del disegno
1:50.