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All’acquisizione della scansione è succeduta l’elaborazione
di dati da callidus a 3D Extractor,
software
che consente di
esportare i dati della scansione in altri programmi caratteriz-
zati da maggiore possibilità di elaborazione delle informa-
zioni ottenute, tra cui lo stesso Autocad mediante il formato
di importazione dxf.
c
onSIderazIonI
concluSIve
Il chiostro di S. Uldarico si configura come un unicum nel
panorama dell’architettura quattrocentesca parmense e per
questo la sua importanza aumenta, soprattutto alla luce del
precario stato di conservazione e di sottoutilizzo in cui oggi
versa.
Al di là delle considerazioni sulla struttura d’insieme del
chiostro, si è voluta concentrare l’attenzione sul particolare
apparato decorativo interno, caratterizzato da colonne con
capitelli molto diversi tra loro, sia al piano terra che nella
loggia al primo piano.
Il primo passo è stato ovviamente lo studio delle colonne,
rilevando che in tutto il chiostro l’altezza, comprensiva della
base e del capitello, è praticamente costante, sia al piano ter-
ra che al primo piano.
Il problema nell’analisi delle colonne sorge quando le si
scompone nelle tre parti principali (base, fusto e capitello)
per lo studio separato delle proporzioni con le quale sono
state costruite. Infatti se l’altezza totale delle colonne è co-
stante, non è così per i tre elementi componenti che, anzi,
hanno misure notevolmente diverse anche in colonne molto
vicine.
L’altezza dei capitelli è molto variabile: per il piano terra
oscilla tra 27 e 46 cm mentre al primo piano è compresa tra
33 e 41 cm. Le stesse considerazioni possono svolgersi sulle
basi: al piano terra si va da una misura minima di 14 cm ad
una massima di 31 cm, mentre per il primo piano si passa da
13 a 27 cm.
Le basi e i capitelli, inoltre, sono stati realizzati con materiali
diversi. L’apparato decorativo del chiostro si presenta in stile
goticheggiante e con un’ampia varietà di soggetti: oltre al
torello, simbolo della famiglia carissimi, presente in nume-
rosi capitelli, spiccano foglie ed elementi vegetali, volute di
memoria ionica, ghirlande, delfini e teste d’angelo.
gli archi, sia quelli a tutto sesto che quelli a sesto acuto, pur
non avendo tutti la stessa larghezza, presentano la stessa al-
tezza in chiave, circa 130 cm dall’imposta, sia al piano terra
che al primo piano, cosa che conferisce un senso di equili-
brio ed armonia nonostante le diversità fin qui enumerate.
La comprensione delle diverse componenti caratterizzanti