L’impresa costruttiva immediatamente successiva fu il
nuovo chiostro
, in sostituzione di quello medioevale,
che iniziò nella primavera del 1493 e si concluse nell’autunno del 1495.
L’impianto architettonico rispetta rigorosamente la tradizione monastica: ad un solo piano, senza loggiato,
con arcate a tutto sesto su tutti i lati, sostenute da colone in pietra arenaria, basate su un rapporto
altezza/ampiezza prossimo a 1 (quindi all’incirca un quadrato, come l’impianto planimetrico del chiostro
stesso). Le colonne con capitelli a fogliami ricurvi, non poggiano a terra ma su un muretto che separa il
percorso protetto del sottoportico (pavimentato e con volte a crociera) dal vuoto centrale sistemato a
giardino.
Artefici della costruzione furono Ziliolo da Reggio (
magister a
muro
, ossia capomastro) e Antonio Ferrari d’Agrate (
picaprede
,
ossia lapicida, scultore). Antonio D’Agrate opera anche in altri
cantieri cittadini, come in quello dell’Ospedale della
Misericordia, dove si ritrovano interessanti somiglianze proprio
nei capitelli e nella base delle colonne in pietra arenaria del
portico sulla strada maestra e del cortile orientale, e dei chiostri
contemporanei di Sant’Ulderico e di San Quintino.
LE DECORAZIONI
Nel corso del restauro (1988-1990) vennero alla luce importanti
elementi decorativi, nel tempo coperti da numerosi strati di
tinteggio, e che danno importanti indicazioni sui modi di finitura
e ornamentazione più frequentemente adottati dai costruttori
quattrocenteschi di scuola lombarda (Parma era unita a Milano
anche politicamente dal governo degli Sforza, 1449-1499) ma
giunti fino a noi in misura assai scarsa. Sono pochi a Parma gli
edifici del Quattrocento che hanno conservato i loro caratteri
originari e il chiostro delle Luigine rappresenta in questo senso una eccezione in quanto, a parte la chiusura
del braccio nord (che peraltro ha lasciato leggibili le arcate) ha subito solo rare riparazioni e tinteggiature le
quali, anche se non hanno rallentato il processo di degrado, non hanno nemmeno provocato lo
smantellamento e la sostituzione delle antiche finiture.