Mezzadri_Dispensa per scuole - page 10

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RENZOPEZZANI (1898 -1951)
Singolare figura d’artista, animamite e candida, uomo aperto, leale e sincero, poeta di vena feconda
e gentile, insegnante elementare. Creatore del «Dolce stil novo parmigiano». Renzo Pezzani nato a
Parma il 4 giugno 1898, da unamodesta famiglia di stimati artigiani, aveva conseguito il diploma di
maestro elementare nel 1921 e aveva subito vinto il concorso per l'insegnamento nelle scuole
cittadine. La poesia che segue, una delle tante che scritto sia in dialetto che in lingua, è tratta dal
libroBORNISI –Luigi Battei –Parma 1978
Fa lanana
Angilen con glj äli dori
e du ocett nigor cmè il mori,
fa dormir al me puten,
met’gh al col un campanen,
un insonni in-t-al cussen,
met’gh un lumm dent’r in-t-al cör
chem’al tena guardè ’l Sgnör.
Mi t’al lass. Tenol pär man,
portmel pur anca lontan,
mo dmaten’na ataca ’l let,
angilen, guarda ch’al spet.
Al spet chi pär där’gh un bäz:
stagh atent ch’al ne se squata,
ch’al ne ciapa dl’ariamata;
tenmol cäld, quatè cme un bräz.
Angioletto dalle ali d’oro
con due occhietti neri come lemore,
fa dormire il mio bambino,
mettigli al collo un campanellino,
un sogno sul cuscino,
mettigli un lume dentro al cuore
cheme lo tenga guardato il Signore
Io te lo lascio, tienilo per mano,
portamelo pure anche lontano,
ma domattina accanto al letto,
agioletto guarda ch lo aspetto.
Lo aspetto qui per dargli un bacio:
stagli attento che non si scopra,
che non prenda ariamatta;
tienimelo caldo come un brace.
LUIGIVICINI (1918 -2001)
La sua attività letteraria comincia nel 1950 con «La primma vióla». Un autorevole critico,
l’avvocato Iacopo Bocchialini, affermò: «La scia di luce tracciata da quest’opera, modesta ma
preziosa come una piccola stella, non si spegnerà facilmente». Fu profeta. I successivi libri di
Vicini (oltre una dozzina) confermano il suo valore, ponendolo sulla strada di Pezzani e di Zerbini,
ossia dei maggiori poeti dialettali del nuovo secolo. Questa che segue è un acronimo dedicato
all’amicoFantoni dellaFamijaPramzàna. (EditriceBattei –Parma)
Laviolaad l’amicissia
Cor cme la fiama, ch'al desfä la giassa,
Alma ch'l'e pura pu che na sorzia;
Reva la porta, quand at vedd ch'a passa
La luza ad l'amicissia par la sträda!
O a vöt ch'l'as pèrda in cel, ch'la vola via?
Ferma l'arloj, s'at cat 'n amigh sincer;
Al temp ch'at pass con lu l'è na forton'na!
'N amigh dabón l'è ciär cme un rag äd lon 'na:
T'al cat int il gramèssi e int i piazer.
Ormäi la nostra viöla a l'emm cattäda,
Nassuda int j ärzen di zarden däl cor.
Inmeza a l'alma, a pöl spontär un fior.
Cuore come una fiamma che scioglie il
ghiaccio,
Anima che è pura più di una sorgente;
Apri la porta, quando vedi che passa
La luce dell’amicizia per la strada!
O vuoi che si perda in cielo, che voli via?
Ferma l’orologio se trovi un amico sincero
Il tempo che passi con lui è una fortuna!
Un amico vero è raro come un raggio di luna:
Lo trovi nelle gramezze e nel piacere.
Ormai la nostra viola l’abbiamo trovata,
nata sugli argini dei giardini del cuore.
Inmezzo all’anima, può spuntare un fiore.
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