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LANIMETRIA DI
V
INCENZO
V
INCENZI
, 1832
Vincenzo Vincenzi ci ha lasciato due planimetrie del complesso risalente al 1832 molto
dettagliate e ben conservate
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. Di tutto il complesso sono indicate buona parte della proiezione
delle volte, le aperture, e la destinazione d’uso degli ambienti. Rispetto al Sardi e al Cocconcelli
non vi sono sostanziali differenze, salvo alcune aperture nella parete che separa la chiesa
“esterna” dalla chiesa “interna”. È difficile dire quanto siano state eseguite queste aperture. Nella
planimetria del 1767 non sono indicate, ma non è da escludere che fossero già presenti, visto che
l’intento del Sardi non era quello di rappresentare nei minimi particolari l’interno degli edifici e
che le aperture erano di prammatica tra le chiese interne ed esterne benedettine, per consentire
alle monache di udire la messa celebrata nella chiesa esterna.. La porzione di edificio che si
affaccia su Borgo Felino è sostanzialmente uguale a quella rappresentata da Giuseppe
Cocconcelli, salvo la porta su Borgo Felino, non indicata.
Come si è accennato in precedenza le planimetrie di Vincenzo Vincenzi sono due. All’apparenza
sono esattamente identiche, salvo tre finestre poste dove ora è ubicato lo studio del Parroco a
fianco della sagrestia: in una planimetria sono indicate, nell’altra no.
9 Porzione della planimetria relativa alla chiesa
7
Ibidem
, «Convento di Sant’Uldarico», Vincenzo Vincenzi, planimetria del 1832.