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L’efficace connessione delle coperture alle murature è necessaria, oltre al trattenimento delle
pareti, per evitare lo sfilamento delle travi, con conseguente crollo del solaio, e può permettere ai
solai di svolgere un’azione di distribuzione delle forze orizzontali. La controventatura di falda, a
croce di S. Andrea, deve essere in grado di garantire un comportamento a “piano rigido” anche in
presenza di azioni sismiche.
Questi collegamenti hanno un’invasività minima sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di
vista estetico.
8.3 C
ORDOLI
La copertura della navata presenta già un cordolo ligneo perimetrale, risalente a molti anni fa visto
lo stato di conservazione. In questo caso è necessario solo verificare il collegamento tra le capriate,
i travetti e il cordolo stesso. E’ altresì opportuno garantire, per quanto possibile, l’aerazione degli
elementi lignei per prevenire e controllare la formazione di muffe.
Sul lato nord della copertura del coro è da escludere la riproposizione di un cordolo in cls come
quello già presente sul lato sud. L’esperienza dimostra che la risposta sismica degli edifici
consolidati con questi criteri non è semplice da valutare e molti modelli di calcolo di vasto uso non
tengono conto di effetti “secondari” capaci di modificare negativamente il comportamento statico
atteso. Un primo fenomeno, di natura statica è dovuto all’eccessiva rigidezza dei cordoli in c.a. Si
tratta del cosiddetto effetto trave: il cordolo che dovrebbe distribuire i carichi in modo uniforme
sulla muratura sottostante si trova invece a trasmettere azioni concentrate alle estremità, per cui si
5 Viste del cordolo in legno