tesi scaffardi silvia - page 49

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Nonostante il supporto tecnologico al rilievo dell’architettura sia oggi variegato e per
certi versi completo, non è stata formulata una teoria di riferimento, anche in merito
all’accuratezza del metodo a scansione e della sua integrazione con la pratica tradiziona-
le del rilevamento di dettaglio. Benché si faccia affidamento sulle supposte garanzie di
precisione dei laser scanner, la loro applicazione è in nessun modo sostitutiva
dell’approccio, diretto o indiretto, codificato da decenni dalla disciplina del Rilievo.
Alcuni fattori pongono in discussione la fiducia acritica nei nuovi mezzi tecnologici: nel
rilievo di dettaglio eseguito con il metodo a scansione è possibile incontrare inconvenienti
in grado di distorcere la corretta percezione del dato reale. Qualora sull’oggetto siano
presenti spigoli colpiti solo parzialmente dall’impronta del raggio, nella restituzione si de-
termina la disposizione errata di una percentuale di punti della nuvola. Inoltre, la presenza
di oggetti estranei sul percorso del raggio ostacola la corretta definizione morfologica del
particolare architettonico, inviando alla sorgente segnali di ritorno spuri che individuano
posizioni scorrette di gruppi di punti.
La correzione delle imprecisioni compete all’operatore della scansione, ma l’affidabilità
tecnologica del metodo grava soprattutto sul software, il cui processo di elaborazione ed
affinamento è lungo e complesso. Poiché i laser a scansione costituiscono un prestito al
campo operativo del restauro e della conservazione dei Beni Culturali, i software non so-
no stati progettati per l’uso nel contesto del rilievo dell’architettura e presentano perciò
lacune e incognite. Occorrono software che operino esclusivamente in ambito tridimen-
sionale, mentre l’offerta attuale si riassume in programmi di concezione bidimensionale
con applicazioni 3D apposite.
L’esame dei limiti del metodo a scansione non scoraggia tuttavia il suo impiego, con-
tribuendo ad una netta evoluzione della disciplina del rilievo dei dettagli architettonici;
possedere il modello virtuale dell’oggetto corrisponde al possesso del più alto grado di
verifica del rilievo condotto con il metodo tradizionale, che rende intelligibile e dà fonda-
mento alla scansione.
R. Migliari
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ha espresso ottimistiche osservazioni nei confronti della metodologia a
scansione: essa rispecchia, nei processi operativi, le fasi tipiche del rilevamento tradizio-
nale, la prima finalizzata al possesso di un modello numerico e perciò oggettiva, la se-
conda generatrice di un modello matematico-geometrico, quindi soggettiva.
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DOCCI M., GAIANI M., MIGLIARI R. 2001, pagg. 40-42.
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