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tizzazione grafica dei particolari è complessa. Se il fotogramma tradisce un gran numero
di informazioni dirette (circa i materiali, le cromie, la porosità e lo stato di conservazione)
e indirette (le proporzioni e le quote dei dettagli del particolare), perché esso sia fonte di
dati oggettivi deve necessariamente rappresentare l’oggetto in proiezione parallela, tra-
scurando così il dato di spazialità tipico dell’ordine architettonico.
La tridimensionalità è uno dei caratteri perseguiti dalla recente applicazione degli ap-
parati laser a scansione; nel caso del rilievo di particolari, gli
scanning
costituiscono
un’inedita modalità di restituzione dell’immagine globale del dettaglio, che può derivare
dai metodi tradizionali solo attraverso sistematiche elaborazioni di fonti distinte di dati.
Al contrario, mediante un unico flusso di informazione – la nuvola di punti che risulta
dalla scansione operata dal laser –, la rappresentazione in 3D passa dallo scanner al
supporto informatico, e la controimmagine del rilevato può essere visualizzata in asso-
nometria cavaliera, configurazione ottimale per apprendere le caratteristiche spaziali
dell’oggetto. La qualità della rappresentazione vettoriale costituisce uno dei termini di-
scriminanti la validità del metodo; essa è oggi in via di perfezionamento, e la prassi appli-
cativa produce risultati sperimentali.
La pratica del rilievo di dettaglio mediante apparati a scansione laser sta evolvendo
grazie alla collaborazione delle società produttrici delle nuove tecnologie con gli istituti u-
niversitari e le soprintendenze ai Beni Culturali. La sofisticazione dei laser scanner non è
attualmente accessibile al vasto pubblico dei rilevatori per il costo di produzione e gestio-
ne degli apparati e per la conseguente carenza degli stessi sul mercato.
Dal momento che la sperimentazione del metodo a scansione non ha ancora condotto
a esiti univoci pratici e teorici, è in corso un processo di comparazione con i metodi tradi-
zionali del rilievo di dettaglio. Mentre si tende all’appropriazione di tecnologie di rilievo di
oggetti a piccola scala dal mondo industriale, non sono mancati tentativi di avvalersi di
strumenti della geomatica per il rilievo di particolari architettonici, apparentemente incon-
ciliabili. La Riegl, società austriaca, ha progettato un laser scanner 3D denominato LPM-
25HA basato sulla tecnologia a tempo di volo ma con
range
di rilevamento dimezzato in
confronto agli altri strumenti sul mercato, pari a 60 metri; le tecnologie
TOF
operano gene-
ralmente su distanze di 150 metri.
Malgrado i buoni risultati offerti, appare oggi più indicata l’applicazione di strumenti
con funzione opposta al rilevamento topografico terrestre. Si prediligono, in ambito di ri-
lievo di dettaglio, apparati di precisione impiegati dall’industrial design e già adottati nel
campo dei Beni Culturali per il rilievo di sculture e decorazioni architettoniche a finalità