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Il Consiglio Comunale, nel dare finalmente il 'ia
libera al progetto. ribadiva la volontà di
l'opera all'evento storico delle Barricate.
l'impossibilità di realizzare il sonopassaggio
pedonale originariamente previsto, per la pre-
enza dei resti delle mura cinadine
(>
Volume I,
Capitolo
l,
pp 42-44) e di reperti archeologici e
l'inopportunità di collocare un semaforo a chia-
mata che avrebbe bloccato
il
traffico in un punto
nevralgico della circolazione (e forse anche l'im-
propria commistione con l'ispirazione originaria
dell'Artista) suggerivano all'Amministrazione di
mutare orientamento.
Così
il
nuovo sindaco Stefano Lavageno
(1935-)
annunciava al Congresso provinciale dell'Asso-
ciazione Perseguitati Politici del settembre
1993
l'intenzione della Giunta di realizzare un monu-
mento specifico, da collocarsi in un luogo signifi-
cativo dell'Oitretorrente - quel "Forte di Makallè"
strenuo baluardo degli Arditi - quale egno dura-
turo di memoria delle Barricate, da inaugurarsi -
negli auspici degli Amministratori - entro
il
1994.
Ma solo nel
1997,
come s'è deno,
il
progetto
avrebbe avuto compimento.
6.285
L'opera, progenata dall'architecto Luca Monica
6.286
(1959-),
si inserisce nel piano di ripristino dell'in-
6.287
tera area verde del piazzale Rondani, ridisegnato,
6.288
con il suo andamento scosceso, attraverso "curve
di livello" tracciate da masselli di granito, un
tempo utilizzati per la pavimentazione eli strada
D'Azeglio, rinnovata proprio
in
quel periodo.
Questo luogo,
in
origine, era parte del terreno
retrostante
il
Convento di Santa Maria del
Tempio, poi Santa Maria Maddalena, che si svi-
luppava verso Est, dall'edificio conventuale sino
all'argine del torrente e al Ponte Caprazucca (>
Volume I , Capitolo 2. pp
75-78).
Con l'unità
d'Italia, in seguito alle leggi eli soppressione
monastica del
1866,
l'edificio passava in proprietà
al Comune, che lo adibiva - come ancor oggi
è -
ad uso scolastico e, successivamente e parzial-
mente, a sede dell'Assistenza Pubblica, mentre la
zona ortiva, trasformata
in
piazza, veniva aperta
nel
1892.
In seguito alla costruzione del viale
Lungoparma Maria Luigia (>Volume
f,
Capitolo 5,
pp
213, 221)
veniva recuperata al torrente una
vasta area su cui verrà costruito
il
grande com-
plesso scolastico - inizialmente sede clell'Istiluto
Tecnico e quindi del Liceo Classico - opera del-
l'architetto Fo1tunato Morestorì
(1880-1916),
tni-
ziato nel
1914
e
terminato dopo la Prima Guerra
6.288
6.286 Luca Monica. Prospetti Sud, Nord e
del Monumento
alle Barricate, 1996 (L. Monica-
J'vl.
Ghiretti).
6.287 Luca Monica, Progetto.de/ Monumento alle Barl'icate del
1922. De/tagli esecutivi delle iscrizioni sulle lastre di gremito.
1996
(L. Monica- M. Ghiretti).
6.288 Luca Monica. Prospello Est del Monume11to alle Barricate
del 1922. Tecnica mista, 1996
(L.
Monica - M. Gbiretli).
Mondiale, che costituisce una delle quinte di
rilievo della piazza, insieme alla casa Rondani e
alla Chiesa di Santa Caterina.
In questo contesto, nella zona sommitale del
triangolo verde delimitato dalle grandi alberature
dei tigli, veniva collocato, con un investimento di
300
milioni per l'intero piazzale,
"come in un 'au-
la al/ 'aria aperta '',
il
monumento, costituito da tre
essenziali telai in legno lamellare atti a sostenere
lastre di pietra di recupero recanti numerosi testi
e immagini relativi alle giornate del
1922.
Quattro sono le facciate "graffite" che, in una
sorta di libro di pietra, consentono eli rileggere e
di comprendere quei fatti. Apre la narrazione la
poesia appositamente scritta da Attilio Bertolucci
(1911-2000),
accogliendo la richiesta del Sindaco
Lavagecto per questo monumento:
127
1...,118,119,120,121,122,123,124,125,126,127 129,130,131,132,133,134,135,136,137,138,...252
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