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Monumento
a Padre Lino
Maupas
(1998)
Alpino/o Maupas (1866-1924) nato a Spalato
il
30 agosto 1866, era figlio di un funz ionario sta-
tale dell'lmpero Austro-Ungarico e di Rosa Marini,
di Avezzano in Abruzzo, attrice di talento.
Compiuto il noviziato presso
i
Francescani di
Capodistria, nel 1882 aveva vestito il saio, ma
quatlro anni dopo, terminati gli studi, per l'oppo-
sizione dei superiori a causa dei suoi sentimenti
italiani, aveva lasciato il convento ed era tornato
in famiglia. Nel 1888, dopo alcuni anni di sban-
damento. grazie al sostegno dello zio, Mons.
Pietro Doimo, arcivescovo di Zara, chiedeva di
rientrare nell'ordine di San Francesco col nome
di Frate Lino e, ripetuto il oviziato, questa volta
in Ttcilia, nel convento di Fucecchio, in Toscana,
veniva consacrato sacerdote a Rimini il 30
novembre del 1890. Si preparava alla missione in
Albania, ma l'aggravarsi di un disturbo alla vista
lo costringeva ad un intervento a Bologna e ad
una lunga convalescenza. Da qui, come guidato
da una misteriosa mano, Padre Lino, dopo quasi
d ue anni di permanenza nel convento di
Cortemaggiore.
n
18 giugno 1893, giungeva ven-
tisetlenne nella città emiliana dove sarebbe rima-
sto per tutta la vita.
ominato cappellano del Carcere di San
Francesco nel 1900 e quindi del Riformatorio
minori/e della Certosa ne/1910, siprodigò a favo-
re dei bisognosi e dei disperati della cillà, rinun-
ciando al cibo e al sonno per
i
suoi poveri e con-
ducendo una vita che lo avrebbe ben presto por-
tato ad una vecchiaia precoce.
Moriva presso il Pastificio Bari/la il 14 maggio
1924 mentre chiedeva al suo amico e benejatlore
Riccardo Bari/la l'assunzione per un giovane
disoccupato.
TI 25 luglio 1942 aveva inizio presso La Curia
vescovi/e di Parma ilprocesso di beatificazione di
Padre Lino, che il 26 marzo 1999 veniva dichia-
rato Venerabile da Papa Giovanni Paolo Il.
6.299
La
portineria del Pastificio Barllla
111
una immagiue di
.l!
arce/lo Pisserl sca/lata dopo
i/1923.
Si scorge sullo spigolo della
cosa. fa targa cou
il
nome della via, che essendo prit•atcl. era
stata illlitolata da Riccardo Barl{{a a Padre Lino (oggi via
M.
Da{{'Atpa) e la targa con l'epigrafe della/a dall' at't'. Ildebrando
Cocconi (ASB - PL\1).
.Caro Padre Lino, con tutto quello che fa, le dedi-
cherarmo
un
monumento!·.
..sì,
...
di neve!•
fu la
risposta ironica e singolare che
il
frate diede al suo
interlocutore, un vecchio mendicante dell'Oltre-
torrente al quale giornalmente Padre Lino portava
un po' di cibo e qualche fascina
di
legna per asciu-
garsi le ossa dall'umidità della sua spelonca.
onostante
il
parere dell'interessato, la miriade di
gesti eli amore da lui compiuti in vita, si sarebbe
concretizzata, dopo la scomparsa del Francesca no,
in diversi "ricordi": targhe, busti, sculture, colloca-
te nei luoghi del suo apostolato e tuttora esistenti.
L'8 luglio 1924, presso l'ingresso del Pastificio
Barilla
dove
era deceduto, per interessamento
dell'amico e benefattore Riccardo Barilla, ven iva
copena una targa commemorativa con l'effìgìe
del frate dalmata e contemporaneamente la stra-
6.300
da - che era privata - veniva ribattezzata via Padre
Lino. Il testo, dettato da Ildebrando Cocconi
(1877-1943), pure amico dei Barilla, recita:
·In
questa casa
-
alle ore 19 del 14 maggio 1924
-
concluse il n-lortale suo tempo
-
e l 'ultima opera
rn isericorcliosa
-
Padre Lino Maupas
-
dei Frati
Minori
-
lasciando al popolo
-
che piangendo Lo
adora
-
La ricca povertà del/'Evangelo•.
La lastra
marmorea, collocata proprio all'esterno della por-
tineria del Pastificio, una volta spostato l'ingresso,
6.299
verrà trasferita di qualche metro il"14 maggio 1984
e ricollocata il 24 settembre 1998 sulla casa d'a n-
golo di quella via - nel frattempo intitolata a
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