Monumento
ai Caduti di tutte
le guerre
(1961)
6.256
La
forre di San Paolo in
un disegno a china conseroalo
presso l'Archivio di Sia/o di
Parma (ASPR. Mappe e dls!>gni,
ool. 5. n. 43
-AFA
897,
AMG).
6.257 Una immagine di Slrtlda
Cavour agli inizi del Novecenlo
con la 1o1re di San Paolo come
sipresenlava prima della realiz-
zazione del Monumenlo ai
Caduli (CAP 47- GAL).
6.258 Il Monumenlo ai Caduli
jascisli ereflo in {.!ia Cavo111; ai
piedi della
IOt1'e
di San Paolo,
durcmle
il
ventennio. Small/el-
lalo alla flue della guen'Ct,
il
luogo vetrà nuovameme pre-
scelto per l'erezione del. Mo-
numento ai Caduli di /ulle le
guetre (ASCPR- VAGIIl).
1
el 1952,
in
occasione della festa della
Repubblica si cominciò a parlare dell'erezione di
un Monumento ai Caduti di tutte le guerre, che a
Panna, ancora, non esisteva.
'el dicembre si costituiva un Comitato cittadino, gui-
dato da Viuorio Agnelli, presidente della Fede-
razione Provinciale Combattenti e Reduci, cui ade•i-
rono anche il Comune e la Provincia di Parma, che
tuttavia, in una riunione del gennaio 1953 sostenne-
ro la priorità della costruzione del Monumento al
Panigiano
C>
Volume II, Capitolo
6,
p 112), di cui, di
lì
ad un anno, sarebbe stato pubblicato
il
bando.
Dopo che il Comitato, sin dal primo incontro,
aveva individuato la collocazione ideale elci
monumento nel campanile tardo barocco (1690)
di San Paolo, che chiude prospeuicamenre coi
suoi 46 metri strada Cavour - opera del ricinese
Domenico Valmagini (1649-1730), architetto e
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ingegnere alla Corte di Ranuccio II Farnese -
vennero avanzate numerose altre soluzioni,
tutte però ben presto abbandonate per confer-
mare la scelta iniziale.
In effetti alla torre era stata addossata, già duran-
te il Ventennio, un'ara di travertino reggente un
trìpode e una lapide verticale fregiata da due fasci
6.258
!irrori. Tale monumento, di origine politica, anche
se dedicato successivamente a tutti i Caduti per la
Patria, veniva demolito per essere sostituito da un
nuovo manufatto.
Ma la trasformazione della torre di San Paolo in
un monumento che ricordasse, anche con il
suono delle campane,
il
sacrificio di runi i Caduti,
non doveva essere né facile né breve.
Dopo la pubblicazione di un bando di concorso
nazionale che non aveva portato a risultati
apprezzabili, l'opera veniva affidata con incarico
diretto all'architetto Mario Monguidi (1896- 1960)
per l'ambientazione architettonica e a Renato
Brozzi (1885-1963) per gli interventi plastici.
ell'agosro del 1960, appena terminati i lavori
architettonici e di consolidamento della torre,
moriva l'architetto Monguidi. Renato Brozzi, dal
canto suo, nel dicembre dello stesso anno, dopo
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aver realizzato sei degli otto tondi con i fregi delle
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quattro armi dell'Esercito, della Marina e
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dell'Aeronautica, declinava l'incarico per le sue
.precarie condizioni di salute.
Veniva allora chiamato Luigi Froni (1901-1965),
nato ad Alseno, ma parmigiano a tutti gli effetti,
scultore da tempo attivo e apprezzato nella pro-
duzione ritrattisrica, indicato dallo stesso Brozzi
quale suo idoneo successore.
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