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6.245
6.246
6.245-246 Due immagini del giardinetto di piazzale Marconi
(OBR,I plctzza della Pace), prima della realizzazione del
Momuneuto al Partigiano
(CBON-
GAL).
gratuitamente l'area, di sua proprietà, ed il
Comune i materiali necessari alla realizzazione.
Il preventivo della spesa, compreso
il
premio di
cinque milioni assegnato ai vincitori, ammontava
a 18 milioni di lire.
el corso del 1954 Mazzacurati modellava, in for-
6.244
mato ridono, le due figure, genandole in bronzo,
per l'approvazione deftnitiva.
Tra
il
1955 e la primavera del 1956, mentre veni-
vano fuse nel bronzo dallo scultore le due statue
a grandezza naturale (circa tre metri d'altezza)
presso la fonderia Brustolin di Verona, si provve-
deva alla sistemazione dell'area verde, ripristinata
6.245
già nell'autunno del 1949 dai danni della guerra,
6.246
e in quei mesi opportunamente trasformata per
accogliere, entro un terrapieno rettangolare deli-
mitato da blocchi di granito, sull'area seminata a
prato, il nuovo monumento.
L'opera è caratterizzata da tre elementi principali:
il muro della fucilazione sullo sfondo, costruito
con
i mattoni di una casa di Parma distrutta dai
bombardamenti del 1944, la figura distesa del
Pattigiano morente e la statua di quello che mae-
stoso si erge su un ceppo di gres.
Le due possenti figure fuse nel bronzo da
Mazzacurati rievocano con felice sime i i due
aspetti della lotta partigiana:
·fa celebrazione della
vi/loria nella figura di un fiero comballente anti-
fascista, espressione di un1ta/ia nobile e giusta, e
/"omaggio ai caduti di questa folla, con la rappre-
sentazione di un Partigiano fucilato, moren/e,
ma non per questo vinto, anzi vittorioso percJ?é
portatore di un'idea di giustizia e di Libertà.
Il Partigiano vincitore
è
collocato su di un pie-
distallo di pietra, lavorato in modo da rciffigu-
rare un picco roccioso, che potentemenle irmal-
za la figura, dandole una forza e una fierezza
straordinarie. E' vestito con pantalonacci scava-
lì,
nel bronzo, con pieghe e stmppi; una camicia
ed un mantello, giovanilmente riportati indie-
tro. sulle spalle. riescono a rappresentare reali-
sticamente le drammatiche condizioni materia-
li
nelle quali lo/lavano. ed insieme ad alludere,
con discrezione. ad altri eroi "straccioni", quei
garibaldini che erano andati a comballere per
la fede in una nuova Italia.
Il volto che la barba lunga e i capelli incolli e fieri
esaltano, e la mano, decisa e forte, strelta sul
mitra con determinazione, sottolineano una fer-
missima volontà di vittoria•.
La figura, sbalzata verso l'alto,
è
valorizzata dal
vuoto che attorno ad essa si stende:
vive
c palpi-
ta nello spazio, imperiosamente sistemata all'a l-
tezza delle cime degli alberi: una magnolia e un
monumentale cedro del Libano.
La Pilotta, uniforme muro, fa da scena, da fon-
dale, e la parte bombardata
(i
muri crudelmente
spezzati dove descrivevano un angolo, alcune
macerie rimaste, vani di finestre un tempo inter-
ne) esistenti al momemo dell'inaugurazione cd
in seguito rimossi per ragioni di sicurezza,
richiamavano - con suggestiva coincidenza cro-
nologica -
il
periodo
e
le ragioni, gli anni e le
vicende, della lotta partigiana.
Alle spalle del patriota vincitore, al livello del ter-
reno, una figura riversa sulla pietra, un Partigiano
morente, testimonia col suo sacrificio l'esigenza di
libertà, la fede nell'uguaglianza degli uomini. l!a
le mani legare dietro la schiena, la testa voltata
negli spasimi della morte; le dita divaricate, la
gran curva della spalla, la contorsione del corpo
possente dicono dolore, eppure grandezza.
Lega architettonicamente le due figure, altrimenti
disgiunte, un muricciolo, posto all'estremità dello
spiazzo erboso, dietro alle spalle delle due figure,
sul quale
è
stata tracciata la scritta:
.Coi prodi,
nella stessa pietra, abita ora la gl01·ia•.
•Mazzacurali e Lusignoli sono riusciti ad evitare
retoriche e toni celebrativi, realismo scolastico e
astratlezza simbolica: si può cogliere 11na misura
s01prendente, un equilibn"osapiente tra soltolineatu-
re e significati, trafigure e impaginazione spaziale·.
·Forse per questo
-
commentava Emanuele Pirella
-
ci giocano i bambini, di sera, volentieri
lì
tra le
aiuole al/orno·.
Il critico Raffaele De Gracla esaltava, in un suo
saggio sull'opera, l'intensità poetica, la serenità
sacra ciel Partigiano fucilato:
.Jl caduto, pur nella
classica compostezza d 'uno stile che Mazzcu;urati
ritrovò per il monumento di Parma dopo espe-
rienze di tipo espressionistico-astrailo, oltrepassa
il
senso della morte, lo trasfigura e alimenta. emo-
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