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6.219-220-221 Tre Immagini del monumento distribuile
ili
Ctlr-
tolina e seti/late tra il 1927 ed i/1930, prima della costm zione del
111/0L'O
Ponte di Mezzo. In una (6.220)
è
ancora visibile /ti cc/Sci di
testa afltmco del ponte, successivamente abbattuta (CBO,V- GAl.J.
Davanti al palco delle Autorità, al centro di uno
spiazzo di circa quattro metri quadrati tenuto
appositamente sgombro. sostenuta dalle catene di
un verricello fissato ad un alto treppiede, stava la
prima pietra che doveva coprire la pergamena
ricordo, pronta per es ere murata. Di fronte, la
corona di alloro a ricordo dell'Eroe.
Dopo il aiuto di rito del Commissario Prefeuizio
Giuseppe Rogges
(1874->1930)
e di Giuseppe
Compiani del Comitato promotore, Mussolini, in
un
e vibrante discorso•,
ricordava le gior-
nate del
1922,
quando Parma
·nei mesi grigi della
neutralità, 11ei mesi torbidi dell'attesa, fu la sola
cillà d'Italia cbe mostrò il prodigio del popolo
lavoratore che voleva la guerra•.
Ma ora
fare di tuili
i
cuori un cuore solo· perché •llOII
basta erigere dei monumenti; i monum_enli se non
sono scaldati dal cuore palpitante del popolo sono
pietre di sepolcro, nude. crude e sterili·.
Al termine appuntava sul petto della madre di
Corridoni la medaglia d'oro conferita dal Governo
all'Eroe. Quindi, sceso nella piazza e appo::.ta la
propria firma sulla pergamena, procedeva a
cememare la prima pietra del nuovo monumento.
1
ell'occasione erano state collocate nella piazza
·quallro grandi aquile-salvadanaio per le offerte•
e i teatri e cinematografi cittadini avevano pro-
messo di devolvere a favore del Monumento l'u-
tile
netto di una serata.
Le
intenzioni erano di inaugurarlo per
il
24
mag-
gio del
1926,
ma le cose sarebero andate diversa-
mente. infatti la coUocazione del monumento,
oltre a toccare ben precise scelte di carattere poli-
tico, proponendosi quale simbolo del regime nel
cuore di quell'Oltretorrenre artefice delle Barri-
care del
1922
(>
Volume
II,
Capitolo
6,
p
126)
ricordate dallo stesso Mussolini, entrava di diritto
nel piano di risanamemo in corso di attuazione in
quegli anni, coincidendo, in qualche misura, con
i lavori di pavimentazione di via
Bixio.
Finalmente, con la conclusione dei lavori, il
6.21 7
monumento poteva essere inaugurato
il
30
otto-
6.218
bre
1927,
senza la presenza del Capo del
Governo, con l'orazione ufficiale del ferrarese
Edmondo Rossoni
(1884-1965),
Segretario dei sin-
dacati fascisti, già a suo tempo Segretario della
Camera del Lavoro di Parma.
Fin da1Je prime ore del martino l'Oitretorrente era
in fermento. Bandiere, drappi e pennoni ornava-
no la piazza e le vie adiacenti. Striscioni inneg-
gianti al Duce erano tesi sui tre lati della piazza.
Finalmente giunse l'ora dell'inaugurazione. Per
primo prendeva la parola Giuseppe Compiani,
coordinatore del Comitato per le onoranze a
Corricloni. Poi, mentre le trombe intonavano l'at-
tenti, veniva calato
il
bianco velario che celava la
statua. Tutta la folla allora. prontamente, onorava
l'eroe con
il
saluto, mentre le truppe presentava-
no le armi al suono della fanfara. Era la volta del
bre,·e discorso del Podestà di Parma, Mantovani,
eguito da quello di Pausola, città natale di
Corridoni, comm. Buretti, e da Ildebrando
Cocconi, Presidente del Comitato d'onore ed, infi-
ne, dell'oratore ufficiale Rossoni.
Quello stesso giorno un articolo pubblicato dalla
.,Cazzetta-.
auspicava un'apenma di visuale
-sulla
grctnde statua che coglie l'Eroe nell'ultimo suo com-
hallimento, nell'ultimopalpito di vita, nella gioia che
lo ha reso immo1tale·
perché •...
queste case IJO!gctri
saranno un giorno abbattute e renderanllO così
pos-
sibile a quelli della città di destra di ammirare di
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