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6.247 Il
al
il giorno della sua illaugu-
mzione, m't'C!Illlta
il
30 giugno 1956 alla presenza del Capo
dello Stato. Glot'almi Gronchi (ASCPR- SPR).
6.248-249-250 Il Monumento al Pa11igiano in tre immagini degli
anni Cinquanta /l'li/le da cctrtoline dell'epoca. Si nota
il
felice
f11serime111o
nella zolla L'erde del giardinello (CBON - GAL).
zioni purificatrici nell'aninzo popolare, i11 stretta
armonia con i significati della Resistenza cbe non
sono di odio e divisione, bensì tesi all'unità e al
rirmouamento civile e sociale-.
Il
monumento, fermamente voluto dalle
Associazioni partigiane, era destinato a racconta-
re, in una zona della città dove le ferite della
guerra non erano ancora - e per altri quarant'an-
ni non lo sarebbero stato - rimarginate, l'impor-
tanza del valore della libertà nella crescita e nel
progresso del Paese.
Ma a soli cinque anni dalla sua solenne inaugura-
zione, alle 20,45 di quel piovoso giovedì 9
novembre 1961, un attentato danneggiava, con
l'esplosione di un ordigno a orologeria, la statua
del Partigiano morente. Un profondo squarcio di
quasi sessanta centimetri si era aperto nel fianco
della statua:
il
braccio sinistro era spezzato, lesio-
nalO
il
destro, troncata la fune in bronzo che lega-
va i polsi; sul basamento di granito numerosi
frammenti degli attacchi di cemento e schegge di
bronzo testimoniavano la violenza dello scoppio,
che aveva spo tato
il
manufatto, del peso di sei-
sene quintali, di circa trenta cemirnetri.
Grande fu l'indignazione per quel gesto
e
ampio
spazio venne dato sulla stampa locale ai com-
menti delle Autorità, delle Associazioni e delle
parti sociali. Per tutti, forse perché libero da reto-
riche, ci piace riportare la cronaca rievocativa
scritta alcuni anni dopo da Emanuele Pirell a:-:/eri
sera banno messo una carica di esplosivo al
MOI7ltmento al Partigiano.
[. ..]
Verso tardi, men-
tre pioveva, sai
il
temporale di ieri sera, qualcu-
no ba depositato la carica. Non c
'è
rimasto nien-
te, né la miccia, né tracce dell'esplosione. Adesso
vedrai.
Lì,
ci sono delle donne, degli operai, c 'e-
rano prima il Sindaco col tricolore e gli Assessori
tutti indignati: un 'atmosfera da guerra partigia-
na, da Liberazione. Essere ancora insieme contro
una vigliaccata•.
Alla notizia dell'anentato l'architeno Lusignoli era
ubi[Q accorso per valutare i danni, lo cultore
Mazzacurati giungeva da Roma
il
sabato 11
novembre. Verificata l'impossibilità di '·riparare·· il
bronzo, si offriva di rifondere l'opera sul calco
originale, ancora esistente presso il suo studio di
Bologna, a sue spese non appena possibile.
·Propongo di lasciare la statua per ora così com
'è
-aveva aggiunto Mazzacurati -
con un cartello cbe
denunci la vlltà degli attentatori·.'
A
pochi giorni dall'atrentato,
il
Presidente
Giovanni Gronchi (1887-1978), a Parma per inau-
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l
o