6.213
6.214
6.213·214 Mario Mongufdi, Progelloper
il
monume11to
Cl
Filippo
Corridoni. China acquerellata su carta, 1925 (ASCPR-PJJH).
La
piazza e la fonte, sarebbero state poi splendi-
damente addobbate di fiori e di ghirlande allego-
riche nel settembre
1907,
in occasione dell'inau-
gurazione del Monumento a Vittorio Bottego, rea-
lizzato dallo scultore Ettore Ximenes
(1855-1926)
nel decimo anniversario della scomparsa
(>
Volume II, Capitolo
6,
p 72).
Demolita la fontana già nel
1922,
al centro della
piazza tra
il
1925
ed
il
1927
sarebbe stato eretto
su disegno dell'architetto Mario Monguidi e
modellato nel marmo e nel bronzo daUo scultore
Alessandro Marzaroli
il
monumento a Filippo
Corricloni, soldato della libertà, sindacalista e
ardente assertore dell'intervento italiano nella
Prima Guerra Mondiale, che, volontario, era cadu-
to sul Carso
il
23
ottobre
1915.
Essendo risultate vane tutte le ricerche promos-
se da Gino Guardoli volte a recuperare le spo-
glie di Corridoni al quale Parma imendeva ren-
dere i dovuti onori, si vagliò l'opportunità di
innalzare al Tribuno del popolo un degno
monumento per tramandare ad imperitura
memoria il suo e tremo sacrificio
La
sua genesi, alquanto complessa e dibattuta,
è
stata a fondo esplorata da Valerio Cervetti con
Roberto pocci e da Franco Morini in due saggi
sull'argomento.
.J
sindacalisti del Parmense a cominciare dal
1915, dopo la morte gloriosa dell'Eroe, raccolsero
ttna discreta somma che versarono al comitato
milanese. Con i/1919/e somme vennero trattenu-
te a Parma
-
non funzionando più il com.itato di
J'Vlilcmo
-
e fit allora che sorse l'idea del ricordo
marmoreo a Parma, idea che anelò sviluppalldO-
si fino ad intraprendere trattative ufficiose con
l'ctllora sindaco di Parma. on. Olivieri
[l'avv.
Erminio Olivieri
0854-1922)
fu indaco dal
1914
al
19191.
il quale mostrò di essere famrevole alla
proposta dei corridoniani di erigere il rnonumen-
to nella piazza della Rocchetta. Ma con /'aucemo
dell'Amministrazione Passerini
[Amedeo Passe-
rini
(1870-1932),
Sindaco dal
1920
al
1924),
i cor-
ridoniani dovettero persuadersi di rimandare
il
progello ad epoca migliore, poiché anche la pi1ì
modesta loro richiesta... venne respinta. Così i
corridoniani sospesero la raccolta iniziata dai
bozzelli e dovei/ero rinunciare alle ojj'erte di un
egregio scultore concittadino che assieme al boz-
zello presentò l'offerta gratuita della sua opera•.
Le organizzazioni sindacali vicine ad AJceste De
Ambris e le istituzioni corridoniane, nell'agosto
del
1923
pregavano l'avv. Ildebrando Cocconi
(1877-1943)
nella sua qualità di presideme
dell'Associazione Combattenti, di riunire le varie
associazioni per giungere alla costituzione eli un
Comitato Promotore per
il
monumento, da collo-
carsi nella piazza della Rocchena - a pochi passi
dalla Camera del Lavoro dove Corridoni aveva
riperutamente prestato la sua opera - e da fon-
dersi nel bronzo di cannoni nemici.
La
crisi politica delle organizzazioni corridoniane
da un lato e i chiari intenti del Fascismo di
,ege-
monizzare culturalmente e politicamente la figu-
ra di Corridoni•,
avrebbero portato alla ribalta
una serie di iniziative di carattere governativo tese
a valorizzare la memoria dell'Eroe delle Frasche e
ad impossessarsi della sua eredità.
el
1923
il
comm. Vittorio Mattei, presidente della
società "Pro Oltretorrente", si rivolgeva al Com-
rnissario Prefertizio affinché, in concomitanza con
i lavori per la nuova pavimentazione dell'Oitretor-
rente, oltre alla strada, già derta Borgo dei Min-
nelli e intitolata a Corridoni
il
26
gennaio
1916,
anche il piazzale della Rocchetta fosse dedicato al
tribune sindacalista. Richiesta che verrà soddisfat-
ta di
lì
a poco con
n. 2 del
6
ouobre di
quello stesso anno.
li
4 febbraio
1924
veniva diffuso
il
manifesto di
intenti del Comitato Parmense per
il
Monumento
a Filippo Corridoni, presieduto dall'avvocato Ccc-
coni e coordinato da Giuseppe Compiani, posto
sono l'alto patronato di Benito Mussolini.
Lo stesso Capo del Governo, di
lì
a qualche setti-
mana, accompagnava la prima offe1ta eli
50.000
lire con queste parole: •...
è
giusto che sorga a
Parma; come opera d'arte dev'essere in tttllo
degna dell'Eroe incomparabile e degna del/et
vostra cilfà nobilissima•.
Intanto la Cassa di Risparmio contribuiva con
altre
25.000
lire, rendendo economicamente pos-
sibile la realizzazione del ricordo marmoreo.
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