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Benito Mussolini a Parma il
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ollobre 1925 in
occasioue delle/ posa della prima pietra del Mollumellto a
Corridoni (CP- GAL).
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Piazza Conidoni il30 ottobre 1927 in occasione dell'i-
naugurazione del monume11to. In asse11za del Capo del Gol'erno.
prommciam il discorso ufficiale il fen-arese &/mondo Rossoni,
egretmio del Sindacato. già segretario della Came1-a del
Lat!()I'O
di
Parma
fCP-
GAL).
Anche le altre banche cittadine erano invitate a
versare un proprio comributo al Comitato.
Parallelameme venivano lanciate una lotteria ed
una fiera di beneficenza attraverso la vendita di
cartoline del prezzo di due lire per la raccolta di
fondi. Ma
il
riscontro popolare risultava scarso e
le estrazioni rimandate per le
"'molte cartoli11e
della lotteria ancora in possesso del Comitato•.
La progettazione del monumento era stata affida-
ta all'architetto Mario Monguidi (1896-1960), che,
chiuso nel suo studio di via XXII Luglio, si cimen-
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lava con schizzi, piante e prospetti, fermamente
intenzionato ad evitare la ricerca accademica del-
l'effetto o del clamore. Alla fine avrebbe tratto
ispirazione - come riponato sui bozzetti autografi
del monumento - da una Jerrera dello stesso
Corridoni serina ad A. Rossato nell'onobre 1915:
•...
cadrò colla fronte verso
il
nemico, come per
a11dare più avanti ancora•.
All'inizio del 1925
il
bozzeno era ormai compie"
tamente definito in rutti i particolari e l'architetto
pensò di inviarlo in visione a Mussolini, che ne
rimase talmente colpito da scrivere, di suo pugno,
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a margine del progetto:
•Questa statua
è
superba
di movimento e d'espressione•,
prima di ritornarlo
a Monguidi.
·
Il monumento, alto 13 metri, poggia su una base
di granito di Baveno. Dal basamento quadrato in
marmo rosa di Verona, quasi una sona di fortili-
zio, con quattro aquile stilizzate agli angoli e
quattro volti di fanti che vegliano immobili come
in trincea, si innalza la stele bianca con altorilievi
allegorici nelle quattro facce.
Le allegorie rappresentano la Povertà (definita
da Corridoni
..
invisibile compagna della mia
11011
!tmga vita·), 1igura imrnobile che, nella mace-
razione e nella umilatà dell'espressione si trasfi-
gura a simbolo di elevazione morale e tocca
il
cuore degli uomini•;
la Fede (ricordando l'affer-
mazione
·eccomi qui pronto ad infilare ancora
una volta la Via Crucis per il trionfo delle rnie
idee immortali·),
l'Amore (poiché
.fa mia anima
è
incapace di odiare•)
ed infine la Vampa,
·rap-
presentata da una nerbomta figura di operaia
che agita una fiaccola dietro di sé per i soprau-
l'enienti•,
che richiama l'ardore rivoluzionario e
le temperie della trincea.
La
stele termina
in
un capitello a base ottagonale
di gusto
Déco
impreziosito da un mosaico a moti-
vi geometrici con tasselli blu adagiati su fondo
giallo (i colori di Parma) incorniciati dai colori
corridoniani (il rosso e
il
nero), che sostiene la
statua in bronzo di
4
metri e
55
d'altezza di
Corridoni, rappresentato coni rozzi abiti da trin-
cea,
-:Jìssato in tutta la drammatica plasticità del
suo luminoso sacrificio·.
L'epigrafe incisa sul lato
Nord e dettata da Ildebrando Cocconi recitava:
A
FILIPPO COIUUDONJ
CI IE TU'!TE ACCOLSE NEL MAGNANTMO CUORE
LE PASSIONI DELLE PLEBE ITALIANA
SANTIFICANDOLE
VOLONTAHIO OELI..A MORTE E OELL.A GL.ORJA
FRA l CADUTI DELLA
PATRIA
SIJL CRLE:-JTO CALVARIO DELLE FRASCIIE.
Il Comitato, una volta approvato il progetto
Monguidi, provvedeva a chiedere ad Alessandro
Marzaroli (1868-1951), figlio del pill noto
Cristoforo, già attivo nel Monumento a Verdi
(>
Volume II, Capitolo
6,
p 87), l'esecuzione degli
altorilievi e della statua in bronzo, fu a alla
Fonderia Battaglini - Pogliano - Frigerio - Vecchi
eli Milano. I lavori
in
marmo venivano affidati alla
ditta Giovanni Martinelli di Trescore Balneario
(BG) e la fornitura del mosaico alla dina Umberto
inzetti eli Milano.
La posa della prima pietra aveva luogo
il
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ottobre 1925, sotto un cielo gonfio di nubi, qua
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e là squarciato dal sol e, ·alla presenza del Capo
del Governo Benito Mussolini in una piazza
stracolma di folla.
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