solidi urbani, per un investimento di due miliardi
e trecento milioni di lire stanziati dal Comune.
8.145
Il nuovo in ediamento, oltre al forno inceneritore
(1.435
mq.) era dotato
di
una vasca per la raccol-
ta
dei rifiuti di 1.200 mc., di un'area lavaggio e
disinfezione auwmezzi, piazzali di carico e scari-
co e zone di parcheggio degli automezzi e di
80.000 mq. di verde, destinati a successivi amplia-
menti. u quella superficie sarebbero poi sorti
il
depuratore delle acque Parma Ovest
(1981),
il
deposito dei rifiuti speciali e la nuova sede
deli'AM
nJ,
operativa nel
1990.
Il
Forno inceneritore aveva una capacità di smal-
timento, sufficiente a coprire la produzione citta-
dina (170
t.)
e dei comuni del comprensorio (col-
lina e pianura) dell'epoca. Dalla combustione, si
potevano ricavare residui ferrosi (avviati alle fon-
derie) e ceneri in proporzione di l a 3 rispeno al
volume dei rifiuti introdotti nel forno. L'impianto,
entrato in funzione nel
1975,
veniva gestito per
tre anni, fino al
1978
dalla Società Tecnitalia che
lo aveva realizzato, per passare poi definitiva-
mente all'AMNU nel
1979.
L'impianto utilizzava tecnologie all'epoca consi-
derate d'avanguardia per la depurazione dei fumi,
tra le quali
il
sistema di depurazione ad elettrofil-
tri per eliminare le ceneri volatili dalle emissioni.
el corso degli anni si succedettero lavori di ade-
guamento e manutenzione, fra i quali l'installa-
zione delle camere
di
post-combustione e delle
torri di lavaggio fumi
(1993)
a seguito dell'intro-
duzione della normativa statale e regionale sull'a-
deguamento degli impianti combustori. el
1997,
con lo spegnimento dei forni per due mesi, veni-
vano realizzati interventi straordinari di manuten-
zione con la sostituzione di due carriponte, la
messa in depressione delle fosse di accumulo dei
rifiuti, la sostituzione del materiale refrattario dei
forni e la posa di cappe aspiranti, tese a ridurre
l'impatto ambientale nell'area circostante l'im-
pianto, divenuta nel corso degli anni sempre pit1
popolata. Infatti, nonostante
il
costante impiego
8.134·135 NeiJ963fa la sua comparsa il p1imo automezzo com-
palla/ore destinato alla raccolta dei rifiuti con bidoni metallici
distribuiti nelle nuow zonepe1ijericbe della città (ASCPR - SPR).
8. 136·137 Nel 1967 inizia in via sperimentale e viene poi pro-
gressivamente estesa la raccolta dei rifiuti in sacchi a perdere
raccolti da automezzi compattatori nella petiferia o, in cemro
storico, da piccoli motofurgoni che conferiscono poi la spazza-
tura a containers compatta/ori diSlocali sultertitorio in apposite
aree allrezzate (ASCPR
·
SPR).
8.138 Un autocarro
"M
260" di grandeportata c011 container
et
sistema elettrico di compressione dei rifiuti al momento dello sca-
rico (ASCPR
-
SPR).
8.139·140
l
primi ··cassonetti"fanno la loro comparsa nel/975
presso comunìtà o attività produttive. Co11 gli anni Ollanta e
Nova11ta verranno progressivamente estesi a ltllla la città, co11
del centro storico (ASCPR - SPR).
238
gettc
tata
8.1
(AS