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Nettezza Urbana
a Parma
Dai maiali spazzini alle "Ecoisole"
Lo smaltimento dei rifiuti e la pulizia delle strade
cittadine
è
arg01nento non ampìamente trattato
dalle fonti e dalla bibliografia locale, vuoi per l'in-
trinseca sgradevolezza, vuoi per la differente com-
posizione della spazzatura, riconducibilefino agli
inizi del Novecento a materiale organico, trattato,
come in campagna, per la concimazione. Tuttavia
strade e piazze cittadine abbisognavano nel
tempo, di cure e pulizie, per cui Parma vanta tra-
dizioni antiche, che meritano di essere nan·ate.
8.122
Veduta genet·ale del nuovo impianto di gestione dei
rifiuti urbani realizzato in viale Piacenza nel
1931,
a fiau -
co del Frigorifero Parmense (ASCPR- VAGHI).
8.123
Gli automezzi elettrici a batteria modello
FIAT
acquistctti
dal Comune nel
1931
per la raccolta dei rifiuti urbani (ASCPR-
VAGHI).
Dal Rinascimento a Maria Luigia
Una prima notizia
è
databile alla metà del XV
ecolo, quando un grande ammasso di letame
risulta ingombrare la piazza del Comune e un'or-
dinazione del 29 luglio 1440 ingiungeva a tutti
i
cittadini di tener chiusi i maiali nelle proprie case.
·Solevano allora i Parmigiani tener 1naiali vagan-
ti
per la città; perciò l'Anzianato condannò in
questo giorno tante persone, che quasi tutta la
città.f/( sottoposta a tale condanna...
Quando gli Anziani fecero ammattonare la piazza,
sperarono di renderne più facile la pulizia: ma
anche sulla nuova pavimentazione i rifiuti accu-
mulati a fine mercato continuavano a imputridire,
mentre per le strade e le altre piazze, non osran-
te il divieto, i maiali si aggiravano indisturbati.
Poiché gli Anziani attribuivano questo disordine
agli "spazzarurai", riuscito vano ogni tentativo di
rimediarvi, verso la metà del secolo XVI riserva-
rono all'Ospedale Maggiore di Rodolfo Tanzi l'im-
presa di pulizia della Piazza Grande e di tutte le
altre piazze di mercato, con un sistema di remu-
nerazione di un certo interesse, col duplice scopo
di provvedere al decoro della
città
ed alla pro-
sperità dell'Ospedale.
E' interessante notare, infatti, che i frati
dell'Ospedale addetti alla nettezza urbana, invece
di percepire un salario, avevano
il
diritto di esi-
gere dai vari rivenditori e commercianti una pic-
cola offerta dei loro prodotti. In tal modo l'onere
della pulizia toccava a chi, in qualche misura,
quello sporco aveva contribuito a creare.
Tale sistema, opportunamente regolamentalo,
funzionò per tutto il periodo farnesiano.
otto H ducato di don Filippo
di
Borbone (1720-
1765), con l'avveduto governo del Primo Ministro
Guglielmo Du TilJot (1711-1774), la Congregazione
degli Edili ebbe l'incarico di
provvedere perché
tulte le contrade della città fossero sempre mante-
nute con quella pulizia che conveniva alla salu-
brità dell'aria e al decoro della residenza sovrana.
I privati, senza alcuna eccezione. erano tenuti a
nettare le vie nei giorni stabiliti e a non gettare
acqua né immondizie dalle finestre-..
Altrimenti
provvedevano gli Edili, che impiegavano i con-
dannati del Carcere
di
San Francesco, in uniforme
e con le catene ai piedi.
La
città, ritenuta I'•Atene
d'Italia·, contava nel 1765 31.921 àbitanti.
Regnando Maria Luigia d 'Austria, il 20 aprile 1838
veniva promulgato
il
·Regolamento intorno alla
nettezza della città di Parma....
»,
di cui alcuni arti-
coli sono ancor oggi attuali. La cura della pulizia
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