gressivamente, così che la capacità produttiva
della AEC non era pil.1 sufficiente a rifornire
il
maggior numero di utenze.
el 1907, col primo contratto di fornitura di ener-
gia eleurica a corrente trifase 42 periodi 3.600 Volt
·tipulato con la ocietà Emiliana di Esercizi
Eleurici di Parma - SEEE, sorta
il
3 febbraio 1906
per iniziativa di Cornelio Guerci (1857-1949) allo
scopo di sfruttare con centrali idroelettriche le
acque del Lagastrello ed i corsi d'acqua
dell'Appennino, iniziava la graduale trasformazio-
ne della centrale d i San Paolo da officina termica
in centrale di conversione.
Ma si perseguiva, parallelamente, l'obiettivo di
accrescere l'autonoma capacità produttiva con la
costruzione lungo i canali dell'immediata periferia
delle centraline del Castelletto e de l Pirlone e
veniva poi assicurata una congrua riserva median-
8.107
8.108
8.106 Ancora un interno della Centrale di San Paolo con, in
primo plano. l motoli a gas povero che entravano In f unzione
qucmdo la ocietà fornitrice di energia elett1ìca era costretta ad
interrompere l'erogaz ione, in una cartolina edita dai Frcllelli
Boccbia/ini ne/1910 (CFJO- GAL).
8.107 Salone intem o nel complesso di San Paolo con gmppi con-
vertitori utilizzati per trasf ormare l'energia da 3.600 Volt (alter-
nata) in 280 \lo/t (continua)
in
una cartolina dei Fratelli
Boccbialini spedita nel 1910 (CF/O - GAL).
8.108 Luigi Vagbi, Foto di gruppo dei dirigenti e dei dipendenti
dell'Az ienda Elettrica Comunale nel 1925. Al ce11tro
il
direttore,
ing. Angelo Sllt'a (CP- VAGHI).
re un gntppo elettrogeno
Diesel-dinamo
della
potenza di 500 HP ed aggiunta una baneria di
accumulatori tale da raddoppiare la capacità di
quella già esistente.
E' imporrante ricordare come ancora fino alla fine
del primo conflitto mondiale gli impianti venisse-
ro alimentati da corrente continua, ma si era ini-
ziato a distribuire corrente alternata nelle zone
suburbane o industriali. Nel
1911
venivano stilati
i primi studi e progetti, rimasti per diversi anni
sulla carta, per la costruzione d i un anello perife-
rico a 3.600 Volt trifase a 42 periodi.
Intanto, in concomitanza delle celebrazioni verdia-
ne del
1913
si intrapresero diversi lavori destinati a
rendere più accogliente la città. Il Teatro Regio
veniva per l'occasione Iipulito e restaurato da cima
a fondo, e dotato di un velario e di un impianto di
illuminazione elettrica realizzato in poco meno di
un mese dall'Azienda Elettrica Comunale.
Tra le due guerre
Ogni azione di sviluppo sarebbe stata annullata
negli anni della Prima Guerra mondiale, che
portò numerosi lutti e perdite, ma non arrecò, a
Parma, danni alle cose o alle strutture.
Finalmente, con la fine del conflitto e la forte
espansione delle zone abitate del suburbio, si
rendeva necessario estendere gli impianti dell'il-
luminazione pubblica modificando anche le linee
già esistenti e optando per
il
sistema in serie a
corrente costante ottenuta per mezzo di trasfor-
matori autoregolatori, all'epoca quanto di più
aggiornato proposto dalla tecnologia.
el 1922, dopo ampio dibattito,
il
Consiglio
Comunale (CC 5.6.1921 n. 9), approvava
il
pro-
getto di
·costruzione di un edificio per una cen-
trale idro-elettrica sulla deviazione etei Canali
Maggiore e Comune riuniti da via Montebello
presso la nuova strada di Circonvallazione
[viale
Duca Alessandro}
a Sud-est della Cittadella, com-
prendente le opere idrauliche ed
il
fabbricato per
f'of/ìcina e /alloggio del persona/e•.
Tale provve-
dimento i era reso necessario perché, in seguito
alla deviazione dei Canali Maggiore e Comune
richiesto dai lavori di fognatura, dovevano essere
soppresse
./e 4
idroelellriche che
l'Az ienda Elettrica tiene in città•.
La nuova cen-
trale avrebbe utilizzato il salto d 'acqua del
Castelletto
·di mem· 8,80, che darebbe unapotenza
226
8. 104
8.112
8.106
8.107