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P:rrma, in corM> di pubblicazione, 2001.
Addio vecchio gasometro
Là infondo, in una onirica scenografia, la maestosa, gigantesca intelaiatura di f erro del gasometro che
sbucava dalle.fille nebbie autunnali, divideva a scaccbi l 'azzurro del cielo nelle giornate estive, riverbe-
rava le luci calde de/tramonto e quelle dolci dell'au1·ora sui te/li delle case circostanti.
Arroventato dai raggi del sole estivo, intirizzito dal gelo invernale, pavesato di bandiere rosse dei rivolu-
zionari di turno, il gasometro col suo scheletro dl.ferro si stagliava nel cielo plumbeo quando incombe-
vano i temporali estivi che, dal Po, g iungevano in cillà in compagnia di tuoni, .fulmini, pioggia e scari-
cbe di grandine.
Con la neve ilgasometro assumeva le sembianze di un mastodontico gazebo siberiano, mentre la notte rasso-
m(qliava ad un gigantesco an·edo nataliz io con quel suo magico luccichìo de/ghiaccio sciabolato dalla luna.
U11a sorta di gigante buono, d i segno inelu ttabile d i un 'era, di un 'architettura urbana che ha segna-
to
LI
Il
'epoca. {.. .}
Però quel gigante che incombeva su
i
nostri ricordi giovanili sparirà per sempre. come un 'astronave alie-
na che, svallendo misteriosamente Ilei nulla, porterà via tutti i nostri sogni ed i nostri mille perché.
Tmtto da:
L.
SARTORJO,
Addio lleccbiogasometro. quanti ricordi ci bai
regalmo,
in
GP
2001.
24 mar..
p
24.
8.100
Cfova11ni Bandieri, Il Casomelro d i Parma. Olìo su
tela, 1933. (Collezione Bandierf
-
GAL).
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