Mezzadri_Impariamo il nostro dialetto - page 70

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dovere di giustificare il rifiuto. Normalmente la colpa è data ai problemi cardiaci e
allora ne sento delle belle. L’amicoGiorgio, ad esempio, si scusò raccontando che di
recente era stato ricoverato al “Pronto soccorso” per una forte tachicardia. Fuvisitato
da unmedicodonna, non più giovanissima, che gli chiese cosa gli fosse successo.
Giorgio spiegò che stava perdendo l’autobus, fece una corsa per raggiungerlo e sentì
il disturbo al cuore. La donna gli disse:
“Me
mädra lame dzäva sémpor, a j autobus e
a j òmmi, mäi corrogh a
drè. Aninpasa sémp’r unätor.
DIVAGAZIONI SUICOMMERCIANTI
Ilmotto
Ilmottodei bottegai di una volta era:
“Ot etto a tutti, nóv etto aun cuelchidón eun chiloanisón”
(otto etti a tutti, nove etti a qualcuno e un chilo a nessuno).
Fintanto che si dice in modo scherzoso i commercianti lo accettano, ma, se scherzo
non è, non gradiscono. Mi raccontava un commerciante dalla risposta pronta che, ad
una cliente che gli dava, neanche tanto velatamente, del disonesto, replicò:
Siora, chi è äd l’ärta stimma l’opra”.
(Chi è dell’arte stima l’opera).
Dall’Olga
L’amico Francesco chiese all’Olga, la famosa titolare della sempre affollatissima
“p’carìa da cavàl”
(macelleria di carne equina) che gli desse alcune bistecche di
cavallopurché non fosseronervose.
“Chi
ä
dnarvóz a gh són sól chemi!”.
Le cose più inutili
Un’effemeride del febbraio 1404 recita:
“Il freddo, sul finire del 1403, fu così intenso
che nelle fosse della nostra città, il ghiaccio giunse quasi alla grossezza di un
braccio, e se ne ordinò lo spezzettamento ai cittadini in una pertica per ogni
famiglia”.
Come si può vedere il famoso obbligo che Maria Luigia imponeva ai frontisti di
pulire le strade in caso di nevicate ha precedenti che vengono da lontano.
Recentemente, in occasione di una forte nevicata, parlavo con il barista di borgo delle
Colonne proprio di quell’obbligo tuttora in vigore, credo. Egli mi rispose che la cosa
non lo preoccupava perché lui, per spalare la neve, aspettava l’aiuto dei suoi due
fratelli. Gli ho chiesto chi fossero i suoi fratelli e la risposta è stata:
“Luj e agosst”
(luglio e agosto). Aggiunse poi che anche gli antichi insegnavano che
due tra le azioni più inutili che si possano fare sono:
“Masär la gènta parchè tant lamóra da le”
e
“ fär la ròtta perchè tant lanéva la va
viada lè”.
(Ammazzare la gente perché tanto muore da sola - anche senza essere aiutata- e
spalare la neve perché tanto va via da sola).
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