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MODIDIDIREECOSTUME
LEETA’DELL’UOMO
“Bräga bojuda”
, si diceva ai bimbi molto piccoli. Era molto calzante, quando non
c’erano i pannolini e, per i neonati, venivano usati i
“ciripan”.
Avevano forma
triangolare e servivano a formare una
“braga”
e che, per motivi igienici, erano fatti
bollire, dopo ogni utilizzo.
“Pista pòcci
”, letteralmente
“pesta pozzanghere”,
si diceva dei bambini già più
grandicelli che, com’è noto, amano pestare le pozzanghere.
“Gamba äd sènnor
”
La gamba del sedano è lunga e fragile e l’epiteto era affibbiato
ai ragazzini che, nell’età dello sviluppo, aumentano rapidamente in altezza e hanno
spesso gambe lunghe e magre. Se il ragazzo diventava particolarmente alto poteva
sentirsi dire:
“Sta ‘tént advintär acsì ält ch’a t’ ve a fnir in sménsa”.
(Vai in semente – come fa
l’erba che, se nonviene tagliata diventa alta e produce la semente). Oppure:
“Vät a alvär i nì?”
(vai a prendere i piccoli dai nidi?).
“Spumarén” e “spumarén’na”
,
i ragazzi e le ragazze lo diventano quando
cominciano a guardarsi insistentemente allo specchio.
“Bacucch”
o
“Véc’ cme ‘l cucch”
sono titoli meno ambiti e per conquistarli
servono anni.Molti anni.
“Vec’ da insucär”
.
(la usavamiamamma)
COSTUME
–
MODIDIDIRE
"Suocera enóra, timpesta e gragnóla
."
Dice la suocera:
"Cära lame nóra
podissovdurär cme lanévamarzóla"(omarsaróla).
La nuora risponde:
Ehnona, nem’ fedir, podissovdurär cme lanévad'avril!"
Il cavsi a j à vénsa chi j a famiga.
Eccheggia l’altro:
Èméj un cativd’acordi che ‘nabón’na senténsa.
La roba robäda la gh’àpocaduräda
L’à gh’à fatt sintir al väz ‘dméla
(si diceva di un
putt
che ha sposato una donna
più vecchia di lui e con figli)
Qu
anta lèggna st’an’!!!
(Si dicevano preoccupati i poveri quando nevicava in
abbondanza
Pit a ca’ ch’a gh’è i muradór.
(I muratori, che d’inverno lavoravano poco o niente,
erano considerati soggetti “pericolosi” e le massaie si preoccupavano che la polleria
stazionasse vicino alla casa dove era possibile controllaremeglio).