La
sonostance epigrafe, denata dallo stesso
Marioni, ricorda:
·Sull'ara
sacra all'unità della Patria
per voto unanime dei rappresentanti del popolo
proponenti Giuseppe Verdi e altri animosi
Parma
6. 158
6. 159
6.158 L. VAGli/, lAvori per il J1onume171o a Verdi. Parma,
1919
(A CPR- GAL). Operai in posa al termine della gettata dell'arco
monumento/e dell'esedra. Al fondo si intravede il torrente ed Il
ponte Bottego.
6. 159
L.
VAGJJI, Lavori per
il
Monumento a Verdi. Pann(l,
1919 (ASCPR- SPR). Lo stadio di ,·ea/izzazione e decorazione
è ormctf avanzato. Si notano già installate le statue di Rigo/etto,
Trovatore e Traviata nel braccio Ovest. Per
il
trasporto dei
nwten"alf e degli apparmi decora/iv/ prefabbricati si usano
ccm'i ferroviari.
ribelle ai divieti di Villafranca e eli Zurigo
le secolari autonomie e la corona ducale
deponer:a
il XII Se!tembre MDCCCUX.
Quel voto di genti libere
auspicio di rwovepiù altefortune d'Italia
Giuseppe Verdi recava al Gran Re
il XV Settembre MDCCCLIX·.
Tutto intorno, ad abbracciare l'Ara, si apriva l'e-
sedra progettata dall'architetto Cusani:
«in eleva-
zione una parete concava, traforata da cliciollo
arcate, era interrotta eli centro della curva da un
arco trionfale sormontato da una ''gloria" su coc-
chio trascinato da quattro leoni. Ai lati dell'archi-
volto correva un alto fregio figurato di gusto clas-
sico. Sui pilastri erano incisi i vari inni di guerra
e inni di pace e le poetiche traduzioni del coro dei
·Lombardi·
e del·
'abucco•.
Ideate dallo scultore El/ore Ximenes, venlotto sta-
we, una per ogni melodramma verdiano. colloca-
6. 147
te tra le arcate,
si
rincorrevano lungo l'emiciclo,
poste su alti p/in
li
di pietra. Figure ieratiche o fri-
vole, ascetiche o lussurìose, regali o popolaresci:Je,
romanticbe o crudeli, si rimiravano tra la penom-
bra dei fornici·.
Oberto Conte di S. Bonifacio
(1839),
Un giorno
eli
regno
(1840),
Nabuccodonosor(1842),
l
Lombardi
alla prima crociata
(1843),
Emani
(1844),
l
due
Foscari
(1844),
Giovanna d'Arco
(1845),
Alzira
(1845),
Alli/a
(1846),
Macbeti:J
(1847),
l
Masnadieri
(1847),
il Corsaro
(1848),
Linno di
guerra
(1848).
La
battaglia di Legnano
(1849),
Luisa Jlliller
(1849),
Sti.ffelio
(1850),
Rigo/ello
(1851),
il Trovatore
(1853),
La Traviata
(1853),
I
Vespri Siciliani
(1855),
Simon Boccanegra
(1857),
Un ballo in maschera
(1859),
Laforza del destino
( 1862),
Don Carlos
(1867),
Aida
(1871),
Otello
(1887),
Falstaff
(1893) erano raccolti a cantare, in
un perpetuo coro, l'eterna
·Messa di Requiem·
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(1874) alla gloria del ·Maestro di Parma•, ìnterpre-
ti e ponavoci dei sentimenti della città che pre-
meva alle spalle dell'esedra, quasi un teatro del-
l'antichità greca o romana.
ulla scena, al centro dell'emiciclo, era posta l'Ara
sostenente le targhe
in
bronzo modelJare dallo
Ximenes, in cui erano ritratti ad altorilievo da un
lato il Maestro tra le rappresentazioni allegoriche
6.154
della • infonia• e della ·Melodia· e .dall'altro episo-
di storici della vita di Verdi e scene drammatiche
tratte dalle sue opere.
·Le
sculture ad alto e basso-
rilievo, di volta in volta potentemente realistiche o