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Marcello Pissel'i,
Il
Monumento a Verdi in
due
immagini aeree scaflate tra il
1922
ed
il
1930.
Nella veduta 111
alto si noto, aliti base,
/(1
linea ferrotlial'ìa Mìla11o Bolog11a co11
la Swzio11e e illagbeflo del Mouumellto a Bollego (A CPR- SPR).
purtroppo non mantenuta nelle trasposizioni
effettuate negli ingrandimenti per la messa in
opera.
La
grande targa. modellata per la stele cen-
trale, ha una sua forza espressiva ed una sugge-
stione, nell'alternarsi delle forme anatomiche
aggettami e degli spazi rientranti, davvero note-
vole. Di grande qualità è
il
modellato vibrante
delle fìgure che attorniano
il
Mu icista, sciolte in
movimenti solenni, quasi musicali. Mirabile è,
poi, la grazia di alcune raffigurazioni, vagamente
emblematiche, appena emergenti dal fondo,
come le fanciulle che anorniano la donna con la
maschera e
il
pugnale, avvolte in leggeri panneg-
gi quasi trasparenti, o come lo scatto iniziato per
il passo di danza di Aida tra le ancelle, in uno
sciogliersi di veli flunuanti.
All'inizio e alla fme della narrazione due gruppi
fanno racconto a sè: in un sapiente alternarsi, la
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Due immagini degli anni Venti riprese dalla Stazione
t--
jèrrooiaria col Monumento a Bollego
fn
primo pie/l/O (CAP
-
GAIJ e con il uiale di accesso alla cillà centrato sull'ara dello
Xi111e11es (Al'/!
963-
AMG).
morte - o il suo ineluttabile profilarsi -
è
tratteg-
giata prima con il gesto dolente dell'uomo ingi-
nocchiato sulla giovane donna distesa, e poi con
l'affeuuo o sostegno del braccio, attorno alla
fronte recliname, e con la vigorosa stretta della
mano rialzata sulla spalla,
in
un muto ano di com-
prensione e di dolore.
Ma
il
monumento a Verdi, luogo di celebrazione
e
di ricordo, non entrò nell'attenzione e nel cuore
dei cittadini, a ridosso, com'era, di un'area che
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stentava a svilupparsi sotto
il
profilo costnmivo e
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si avviò ad una lenta, ma inesorabile, decadenza.
L'idea di Cusani, anche se tendeva ad una sorta di
"agiografia plastica'', non era però priva di genia-
lità: celebrare
il
grande musicista .fra le sue com-
posizioni impersonificate nei personaggi più rap-
presentativi. Fu certo un errore l'aver abbandona-
to la primitiva idea del "monumento-museo",