Monumento
a Giuseppe Verdi
(1920)
Giuseppe Verdi (1813-1901), compositore, nato a
Ronco/e di Busseto e morto a Milano. Figlio di
modesti commercianti iniz iava gli studi musicali
a Busseto sol/o la guida del Maestro Ferdinando
Provesi
(l
770-1833) e con
il
sostegno di Antonio
Barezzi
(l
787-1867) suo futuro suocero.
Approdato a Milano con la sua prima opera
Oberto conte di San Bonifacio
del 1839, riscuo-
terà, via via successi sempre più duraturi con la
vasta produzione lirica che comprende veri capo-
lavori musicali. Famoso e ricco, rimarrà sempre
legato alla sua terra, rappresentando Parma nel
Parlamento italiano.
6.146 Aldo Raimondi
(1902-1998).
Il Monumento a Verdi.
Acquerello s11 cm1a,
1931
(CACRPP- GAL).
Eretto s11 una t•asta area di fronte alla Stazione ferrol'iaria per
iniziativa del Sindaco Giovanni Matiotti, in occasio11e del cen-
tenario della nascita di Giuseppe Verdi
(1813
-
1913)
ertt stato
progellato dall'architetto Lamberto Cusani e decorato dallo scul-
tore Ettore Ximenes e inaugurato
il
22
febbraio
1920.
Danneggiato solo in pm·te dal bombardamento del
Ù
1944, per ragioni economiche non vellne ricostruito ma compie-
tetmente tlhbattlltO e l'area urbanizzattt.
Le celebraz ioni del19 13
In vista della scadenza del 1913, cemenario della
nascim di Giuseppe Verdi (1813-1901), un gruppo
di cittadini e di rappresentanti delle pubbliche
istiruzioni si impegnò - ancora una volta sotto
b
regìa del sindaco Giovanni Mariotti (1850-1935) -
a commemorare quanto più degnamente possibi-
le uno dei più grandi figli della terra di Parma e a
dare al centenario un peso di portata nazionale
con iniziative che dovevano precedere e avreb-
bero poi dato
il
via alla costru zione del Monu-
mento a Giuseppe Verdi.
·lntellettllali, artisti, musicisti, agricoltori, operai,
industriali
eli
ogni settore -
ricorda Gianni Capelli
che ha dedicato una monografia al monumento -
si impegnarono con slancio non comune in
1111
'irnpresa difficile, dispendiosa e, per taluni
aspelli, impopolare, nel segno di una coHcordia
che raramente i parmigiani seppero trovare in
occasioni analoghe•.
Riunitisi
il
7 maggio 1911 nell'aula del Consiglio -
Provinciale, i convenuti provvidero ad eleggere,
dietro sollecitazione della società Pro Parma, un
comitato esecutivo che progettasse un fitto calen-
dario di iniziative nel nome di Verdi.
Professionisti ed intellettuali furono mobilitati per
progettare, anche nei minimi dettagli, una grande
esposizione - articolata io tre sezioni principali:
Agricoltura, Storia del Teatro, Belle Arti e Musica
- che potesse dare una immagine veritiera delle
maggiori conquiste tecniche, agricole, commer-
ciali, culturali e artistiche della città.
E mentre - dopo non poche discussioni - schiere di
tecnici e artisti locali mettevan mano a trasformare
per poche settimane
il
Parco Ducale
(>
Volume l ,
Capitolo 4, pp 150, 158) in una sorta di immenso
quartiere espositivo, ricco di padiglioni, chioschi,
edicole e attrazioni,
il
Comitato Promotore già
discuteva del monumento al Cigno di Busseto.
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Lamberto Cusani
ullo scorcio del secolo uno dei più stimati ed
attenti architetti della città era· Lamberto Cusani
6.148
(.L877-1966). Discendente dì una illustre casata
aristocratica stabilìtasi a Parma fin dal XV secolo,
aveva abbracciato gli studi ·alt istìci, diplomandosi
nel 1903 all'Istituto di Belle Arti di Parma nel
corso speciale di Architettura, intraprendendo