PAR0559686_0001_d.pdf - page 89

6. 163
6. 164
6. 162
Il MO/l/11/lento
et
Verdi. ancora circo11dato dalle impalca-
fltre
è
ormai pronto con
le bandiere
già isscile per l'inaugu-
razione (CACRPP- GAL).
6. 163
L.
VAGli/, Cerimonia
di
inauguraziolle
del
Monumento
a
Verdi. Parmct, 22febbraio 1920 (ASCPR- SPR).
6. 164 Medaglia
ojfe1tc1 dal
Comune
di Parma in segno di gratittt-
dfne, unilamellfe alla cittadinanza onoraria, a Et/ore Ximenes,
dopo
!'ilwllgllrazione
del
Monumento
a
Verdi. 1920 (ASCPR- SPR).
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Colla, Cenerino Levacher, Stella Paini, vestiti con
gli abiti teatrali di Eugenio Carboni e Aldo Cella.
Il cantiere era stato inizialmente allestito all'in-
terno dell'ex Foro Boario, immenso laboratorio
dove lavoravano i cemenrori, che eseguivano gli
stampi e i getti delle decorazioni plastiche e
architettoniche disegnare da Cusani e modellate
in creta dal palermitano Antonio Balestrieri. Tra
il
1913
ed il
1914
viene realizzato lo splendido
fregio a foglie di alloro in maiolica verde (pro-
dono dalla ditta Molaroni di Pesaro) destinato a
fasciare tutta l'esedra. Messo in opera, sarebbe
suno poi, però, eliminato.
el giugno del
1914
viene formata nel gesso la
quadriga leonina dagli scultori B. Balestrieri (glo-
ria e putti), G. Calori, E. Vighi,
A.
Marzaroli, G.
Cacciani (leoni).
Contemporaneamente il falegname Aldo Cozzi
realizza i modelli in legno per le gettate ed
il
fab-
bro Pietro Bucci gli elementi di ancoraggio per le
statue mentre le opere architettoniche cominciano
ad innalzarsi dalle fondamema. Ma l':::mentato di
arajevo
(28
giugno
1914)
e l'imminenza dello
scoppio della guerra
(1915-'18)
portavano all'ar-
resto di ogru artività.
Per quattro anni
il
cantiere rimarrà chiuso. Del
vasto complesso era stata completata soltanto una
piccola pa1te della struttura e iniziato qualche det-
taglio decorativo.
Alla fine del conflitto, nel
1919.
i lavori venivano
ripresi. Ma il valore della lira non era più quello
di prima. Per ridurre le spese venne accantonata
l'idea di utilizzare materiali di pregio come mar-
mo o granito, ripiegando sul pit1 economico ce-
mento mattellato anche nelle elaborazioni plasti-
che e decorative. olo
l'Ara
centrale era srata rea-
lizzata in granito di an Fedelino.
Il grJnde altorilievo dell'ara centrale e i bassori-
lievi retrostanti vennero fusi alla fonderia
Barigazzi di l\lilano col bronzo di settanta canno-
ni conquistati agli Au triaci e che
il
Mini tero della
Guerra aveva messo a dispo izione dell'Ammi-
nistrazione Comunale per interessamento del
indaco Giovanni Mariotti. A1 finanziamento del
monumento avevano contribuito
il
Comune di
Parma, il Governo e numerosi privati cittadini.
La
sua costruzione aveva suscitato interesse in tutta
Europa e l'onda di curiosità era giunta in America,
come testimoniato dalle notizie riportate sui gior-
nali dell'epoca.
·
Tuttavia dalle pagine di quegli stessi giornali tra-
sparivano anche stati d'animo, contrasti e polemi-
che scaturite dalla spropositata lievitazione dei
l
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