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Nel periodo invernale il grafico presenta una maggiore movimentazione. Questo è dovuto al fatto
che il riscaldamento di giorno è in funzione, mentre di notte è spento, pertanto questi movimenti
potrebbero essere imputati alla differenza di temperatura tra il giorno e la notte. Questo elemento
ci dà un’ulteriore conferma che il movimento è causato dalla dilatazione termica della volta, anche
se, un contributo relativo è dato probabilmente anche dalla variazione igrometrica del terreno di
fondazione che presenta sempre una ciclicità stagionale.
La fessura ha risentito poco egli eventi sismici emiliani del 2012, così come del terremoto in
Garfagnana del giugno 2013.
Si può concludere che questa fessura si comporta come un giunto di dilatazione, i cui movimenti
sono da imputare ai fenomeni ciclici stagionali, tipicamente la temperatura ma anche le variazioni
igrometriche. Nei fabbricati su fondo argilloso, col piano fondale a poca profondità, le dilatazioni e
le contrazioni del sottosuolo si propagano al sovrastante edificio. I terreni sabbio-argillosi o
argillo-sabbiosi, infatti, durante la stagione secca si contraggono subendo movimenti cui fanno
riscontro le fessurazioni delle strutture murarie su essi incombenti. Invece durante la stagione
umida il terreno si dilata chiudendo le fenditure e con esse, almeno in parte le fessurazioni
murarie.
Si possono trarre due conclusioni:
-
La lesione non è preoccupante poiché il trend complessivo di evoluzione è leggermente in
chiusura.
-
Il consolidamento localizzato della fessura potrebbe essere controproducente visto il
comportamento assimilabile ad un giunto di dilatazione. Se si tentasse di bloccare il
movimento in questa posizione, probabilmente, comparirebbe una fessura della stessa
natura in un’altra posizione.
5.6.6 S
TRUMENTO
F4 – P
ARETE SAGRESTIA
La sagrestia presenta due lesioni ad andamento pressoché verticale l’una speculare all’altra. A
prima vista potrebbero far pensare ad un principio di rotazione del macroelemento dovuto a
cedimenti differenziali. L’analisi storica, l’attenta osservazione delle tessiture murarie e le ipotesi
ricostruttive dimostrano che queste fessure hanno un’origine tutt’altro che “naturale” ma sono
dovute all’accostamento di due strutture non efficacemente ammorsate. Senz’altro i cedimenti
differenziali possono aver influito sulla formazione e sull’eventuale dilatazione di tali fessure.
Come si è già detto, infatti, i movimenti del terreno potrebbero aver portato ad una
discretizzazione in fasce verticali della parete.