Tesi Ziliotti completa - page 79

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Vitruvio e Serlio e quello di Palladio è data dall’Abaco : mentre i primi fanno rientrare la
misura di questo elemento all’interno del modulo, Palladio lo esclude. L’architetto latino
inoltre dispone che l’Abaco occupi in spessore la settima parte del diametro della colonna
misurato alla base, mentre l’architetto vicentino indica che questo sia la sesta parte del
modulo.
Il resto della trattazione di Vitruvio è concorde con la modulazione riscontrata nelle opere
sopra analizzate.
Per quanto riguarda il dimensionamento delle basi delle colonne, Vitruvio fornisce tali
precetti : la base attica sarà suddivisa in modo tale che la parte superiore sia la terza parte
dell’intero diametro del fusto della colonna, mentre i restanti due terzi saranno occupati dal
plinto. La prima parte sarà a sua volta divisa in quattro parti ed una di esse formerà il toro
superiore ; le altre tre porzioni si divideranno in due parti uguali e l’una sarà il toro
inferiore, l’altra la gola o la scozia con due listelli. La base ionica avrà la stessa altezza
dell’attica, ma al suo interno sarà modulata differentemente : tolto il plinto, il resto della
base sarà suddiviso in sette parti, tre delle quali saranno prese del toro superiore ; due delle
quattro parti rimanenti formeranno il trochilos superiore con gli astragali e le altra due il
listello. Lo scritto di Serlio concorda in linea di massima con le proporzioni di Vitruvio, ma
divide le parti soprastanti il plinto in sei parti anziché sette.
Palladio dimensiona la base attica alta un quarto del modulo di base ; questa sarà a sua volta
suddivisa in tre parti, due delle quali daranno forma allo
“zocco”
ed una alla cornice.
La trattazione di Serlio è costante dalla palladiana definizione della base dell’ordine
corinzio : essa sarà alta la metà del modulo e si suddividerà in quattro parti, di cui la prima
sarà occupata dal “plinto detto zocco” e le altre tre parti, a loro volta divise in cinque,
saranno assegnate al toro superiore, al toro inferiore, alla scozia, all’astragalo ed ai
quadretti.( figura 5 )
Figura 5 – S. Serlio – base attica – da “L’Architettura : libri 7”
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