Ma i danni per
il
crollo non si fermavano
lì,
e arri-
vavano a coinvolgere anche la splendida FonLana
di Piazza eretta nella piazzena verso la chiesa di
an Vitale:
·Fe' maggior danno la caduta strana
di tant'alto edificio e tal valore
guastando l 'orologio e ogni campana
di fama degna e con molto furore
ruppe, e spezzò quella bella fontana
.falla con tanta spesa, e di splendore
degna: ma lo racconto malcontento,
che la guastò perfin nelfondamento•.
Il grande fragore prodotto dal crollo e le vibra-
zioni parvero terremoto, così da spaventare i par-
migiani, come il poeta prosegue a raccontare:
•Quando cascò la Macchina eminente
tremò la terra cinque miglia sol/o,
ben pmve terremoto veramente
fin nelle case il popolo ha interrotto.
come s'udì già manifestamente
a più palazzi ha le muraglie rotto
che ben si vede in questo lato. e in quello
han bisogno d'assai più d'un puntello•.
•Quella follia d'altezza era così rotta e vinta
-
ricorda Gianni Capelli -
e mai pitì sarebbe risorta
per disegnare sul cielo e sul selciato la sua sagoma
elegtlnte--.
La memoria della torre persistette però a lungo,
anche in carte geografiche successive alla data del
crollo, vuoi per inerzia - molti autori si limiLavano
a •copiare• i precedenti senza nemmeno visitare i
luoghi illustrati -
vuoi
per rimpianto. Troviamo
così traccia della torre sublime nelle vedute del
Manhaus Merian ( 1640), Jacopo Lauri (1642) di
6.5
6.9-10-11-12-13-14
La
Torre Civica di Parma in Piazza Grande. in una serie di disegni posteriori al crollo. Inchiostro
SII
cm1t1, XVII
sec. (ASPR
•
AMG, CACRPP
49123-
GAL: ASPR- AMG; ASPR- AMG: BPPR- P/M; BPPR- P/M).
')
6.12
6. 13
6.14