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6.36
vavano anche ossari comuni ricavati sotto
il
pavi-
mento e tombe individuali o di famiglie prestigiose.
olo verso la metà del XVIII secolo un radica-
le cambiamento culturale aveva evidenziato l'e-
sigenza della costruzione di un cimitero unico
per la città , sul modello di Parigi e di altre
capitali mitteleuropee.
6.36
Risale al 1764 - come ricorda Marzio Dall'Acqua . ·
in un suo saggio sull'argomento - il progetto per
6.36
All011imo, Progetto per creare un grande cimi/ero per
l'Ospedale della Misericordia. China su carta, 1764. L 'opera
et
do-
veva collocarsi tra la Cbiesa
di
Santa Cmce e
le
mura rjella cillà,
ma no11 venne mai realizzata (ASPR, Archivio
Du
Tillot,
b.
70. (P
146) GAL).
un ctmtte ro presentato dalla Congregazione
dell'Ospedale della Misericordia (l'Ospedale
Vecchio) che prevedeva la trasformazione dello
spazio tra
il
sagrato della chiesa di anta Croce e
le mura cittadine
(>
Volume I, Capitolo
l
pp 43-
44), inglobando anche la piccola casa detta del
tiro al cannone. L'oratorio del nuovo cimitero, in
stile tardobarocco, forse disegnaro da un membro
della famiglia Bettoli, avrebbe guardato sulla stra-
da maestra di Santa Croce (oggi zona di via
D'Azeglio - piazzale Santa Croce) facendo
·da
grazioso prospetto al Rea! Giardino nascondendo-
le ajfa/lo l'orrore de' Cemeteri•,
pensati in forma
rettangolare e circondati da portici. L'attuazione
del progetto avrebbe consentito il trasferimenLO
delle
funzioni
sepolcrali
dei deceduti
nell'Ospedale, che venivano svolte dall'Oratorio
di an icomede (eretto nel 1221) - oggi scom-
parso ma descrino da un disegno di Alessandro
6.34
an everini conservaro presso l'Archivio di Stato -
ubicato proprio in faccia all'Ospedale Vecchio e
abbattuto intorno al 1830. I tempi, tuttavia , non
erano ancora maturi.
Tre anni dopo, nel 1767 l'agente Fontanesi da
Mannheim proponeva al Primo Ministro del duca-
to, Guglielmo Du Tillot (1711-1774), un progetto
6.30
per la creazione di un cimitero
in
Oltreton·ente, in
una zona compresa tra Santa Croce e Porta San
Francesco.
La
struttu ra, a pianta quadrata, divisa
internamente in riquadri; con un tempio nel
mezzo, sarebbe stata circondata da portici e
avrebbe assicurato, secondo il progettista
·ad uno
de ' più poveri e diserti quartieri della cillà di
Parma·
quei vantaggi che offrono le opere pub-
bliche, creando una
-industria di commercio e di
guadagno·.
Ma la cosa era destinata a rimanere
ancora sulla carta.
el 1769 la Congregazione degli Edili propone-
va la costruzione di un cimitero,
•che probabil-
mente come lazzaretto dell'Ospedale fu creato
subilofuori della Porta di Santa Croce•,
a sinistra
della strada per Piacenza, come dimostrerebbero
alcune piante conservate presso !"Archivio di
taro di Parma. L'opera, questa volta, venne rea-
lizzata e già nei primi anni dell 'Ottocento dove-
va essere ampliata. Ma si trattava di un servizio
dell 'Ospedale che, in deroga ai regolamenti,
ammetteva i più poveri destinati a morire solo
per garantire loro una sepoltura. Ma solo una
piccola parte dei defunti
città vi accedeva,
lasciando aperto
il
problema.
Dopo l'editto napoleonico di Saint Cloud
(Decreto
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