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il viale deffa Vtf{etta e l'ingresso originario, prima della
costruzione delle due guardiole, in una cartolina spedita dal
COllie Sa11vilafe nel 1902 (CP- GAL).
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L'i11temo del Cimitero della Ville/la come sipresentava agli
inizi del Novecento. Tra gli abeti e
i
cipressi, si scorgono croci e
sepofture dai motivi classici come colonne spezzate, obeltschi,
sarcofagi e are (CBON - GAL).
emplici pilastri sormontati da archi a tutto sesto,
as egnati alle rappresentanze sociali dell 'epoca: ai
personaggi della Corte, al Comune, all'Università,
all'Ordine Costantiniano, alla Pia Unione degli
Ufficianti, istituita sin dalla fondazione del cimite-
ro con lo scopo di pregare per i defunti ivi sepol-
ti, a diversi Ordini e Confraternite religiose fino ·
alle famiglie nobili e notabili della città.
L'interno è suddiviso in quattro grandi campi,
destinati alle sepolture comuni, da due viali che si
incrociano ortogonalmente al centro del cimitero,
e i prolungamenti dei lati maggiori dell'ottagono
danno luogo a quattro spazi triangolari,· ciascuno
dotato di un ingresso particolare:
più che suffi-
cienti per formarvi un ossario ed anche cimiteri
per quei che professano Religione diversa dalla
nostra...
Destinati, come testimonia una pianta del
1856, allegata al Registro di vendita, ad accoglie-
re nel recinto dell'angolo ud-Est l'ossario, in
quello a ud-Ovest gli Ebrei, a Nord-Ovest i giu-
stiziati e i suicidi - con una zona riservata al boia
e alla sua famigJia- che verrà soppresso nel 1861 ,
e a ord-Est i bambini non battezzati o nati morti.
li
progetto di Giuseppe Cocconcelli riproponeva,
in sintesi, lo schema di due cimiteri •modello· per
l'a rchitettura cimiteriale ottocentesca italiana:
il
Camposanto di Pisa, con chiostro coperto per le
sepolture privilegiate e un campo scoperto per la
fossa dei poveri, e quello della Cenosa di
Bologna, strutturata a sua volta in un cortile cen-
trale circondato
da
un chiostro.
e dà notizia la stessa duchessa Maria Luigia in una
sua lettera:
·Ho fatto costrnir·e la cinta di un cimite-
ro che, come spero, sarà
il
primo d'Italia, dopo
il
Camposanto di Pisa e quello di Bologna. Io vado
spesso su questa passeggiata in mezzo ai morii, che
sebbene mi rattristi, mifa bene all'anima...
el 1819 veniva edificata la cappella dedicata a
an Gregorio Magno, in asse con l'ingresso, posto
rispettivamente al centro dei lati
Est
e Ovest; la
cappella riprende all'interno la pianta ottagonale
del recinto, ha una semplice facciata neoclassica,
(rialzata di circa un metro e mezzo rispetto al
piano di campagna), con frontone triangolare e
pronao tetrastilo. La pala dell'altare veniva com-
missionata a Giorgio Schérer (1831-1896).
Nella seduta del Consiglio degli Anziani del 17
Ottobre 1818 riunita
per deliberare sui lavori da
farsi al cimitero della Villetta•,
era stata approvata
la costruzione, a pattire dalla primavera 1819,
della Cappella e dell'Ingresso:
·La
Cappella, che
dapprincipio si era proposto di collocare nel
m.ezzo del cimitero,
è
stata per miglior consiglio
trasporlata infaccia all'Ingresso, sìperché la vista
del cimitero viene così a rimanere più libera, sì
perché riesce così più comodo il servizio della cap-
pella, com'anche perché viensi a minorare di
molto la spesa della costrnzione della medesima•.
La
costruzione della Cappella
e
dell'Ingresso -
quest'ultimo ·modificato rispetto al progetto del
1818 com'è possibile notare confrontando que-
st'ultimo con un'incisione di P. Sottili e T. Boselli
del 1824 - termineranno nel 1823. La cappella
verrà benedetta alla presenza di Maria Luigia il 24
Maggio 1823, mentre l'innalzamento dei portici,
che inizia sempre nel 1819 e avanza parallela-
mente sui due lati dell'Ingresso e della Cappella -
stando al Registro che riporta le date di vendita
dei vari archi, la cui spesa
·sarà a carico di quel-
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