PAR0559686_0001_d.pdf - page 27

6.19
rama italiano, subito dopo
i
due più famosi e rap-
presenta uno di quei prototipi di megalomania
degno dello scorcio di tempo che lo vide sorgere•
(G. Capelli).
Gli Anziani, dopo aver deliberato un donativo
•Spontaneo· di cinquantamila doppie d'oro, si riu-
nirono
il
10 luglio del 1627 per stabilire i modi e
i tempi di costruzione dell'Arco al Taglio.
·Che si facciano tre archi di quadrelli o d'asse,
secondo che sarà stimato meglio, approvandosi la
persona del Magnano come ingegnere..
.•
6. 19 Il progello allribuito a Giovanni Battista Magnani dell'arco
trionfale allestito in occasione della venuta a Parma di
Margherita de' Medici, sposa del Duca Odoardo Famese.
(MOIU/CO di Baviera, Staatliche Grapbiscbe Sammhmg).
6.20 Il proge/lo della trasformazione in occasione delle nozze di
E/isabella Farnese con Filippo V di Spagna (ASPR- GAL).
6.21
Le
dell'Arco proposte in occasione della visita a
Parma dì Napoleone
1
dopo l'incoronazione a Milano quale re
d'Italia. Sovrastava
il
co!pO centrale unfastigio non dissimile da una
grossa t011a n11ziale (ASPR, Mappe e disegni, vol. 12, n. 52
-
GAL).
6.20
Per risparmiare, dunque, l'arco si sarebbe anche
potuto fabbricare prowisoriamente, recuperando-
ne i materiali a festeggiamenti conclusi. Sempre
per mantenere la spesa,
•COl
maggior vantaggio
che sarà possibile per la città-,
il
compito di prov-
vedere agli appalti necessari veniva affidato a due
-assessori ai
che, forse per l'economia,
for e per più gravosi impegni, non riuscirono a
far sì che i lavori procedessero rapidamente. olo
nel luglio del 1628 si cominciò a costruire, sotto
la direzione di Giovanni Battista Magnani (1571-
1653), architetto municipale e progettista, tra l'al-
tro, del Palazzo Comunale.
Numerosi furono gli artisti, anche di fama, che si
avvicendarono intorno all'Arco di San Lazzaro:
Giulio Cesare Amidano "(1572-1628), formatosi
alla scuola del Parmigianino, Orazio Tinti e
Matteo Rancano soprintendenti alla struttura
muraria, Ippolito Medini e Giovanni Battista Boffa
decoratori in stucco e Giovanni Lippi, Alessandro
Giacardi, Annibale Bertoia (1571-1619), Agostino
almi, che con l'Arnidano si occuparono della
decorazione pittorica.
6.21
L'apparato iconografico era incentrato sui momen-
6.19
ti più significativi e gloriosi della storia cittadina e
25
nei soprarchi minori erano stati dipinti quattro fatti
della storia antica: Marco Emilio Lepido e la fon-
dazione della colonia romana; Parma che invia
rinforzi a Roma per difenderla da
la caccia-
ta da Parma degli ambasciatori di iUa che aveva-
no chiesto alla città di ribellarsi a Roma; Parma
che offre mille dei suoi cittadini per la guardia per-
sonale di Cesare e, nei soprarchi maggiori, due
avvenimenti della storia medievale: Federico II
sconfitto dai Parmigiani, contrapposto alla Vittoria
celebrata dalla città in onore della Vergine.
Secondo la descrizione stilata nel 1629 da
Marcello Buttigli, l'arco era
·largo quanto la stra-
1...,17,18,19,20,21,22,23,24,25,26 28,29,30,31,32,33,34,35,36,37,...252
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