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6.30
6.30 l.
di San Lazzaro osserva imperturbabile il pro-
gresso cbe
at'CIIIZtl:
una motrice de/tram della linea
3
prove-
niente dal capolinea e dire/lo iu piazza (ASCPR- P/M).
dere il primo saluto a Japoleone. L'Anzianaco al
completo attendeva invece il corteo al portone di
an Lazzaro, dove l'Imperatore ricevette, con gli
ossequi d'uso, l'omaggio delle chiavi della città,
che amabilmente passò al presidente degli Anziani,
come Linati. L'ingresso avvenne tra le acclamazio-
ni del popolo esultante mentre rurte le campane
suonavano a festa ed
il
corteo procedeva al suono
delle musiche militari alla volta della Piazza
Grande. Nel pomeriggio, dopo le udienze di circo-
stanza, apoleone fece ritorno a cavallo all'arco di
an Lazzaro per meglio ammirarne la struttura
e,
da qui, si ponò alla Cittadella(> Volume
r,
Capitolo
3, pp
114-119)
e quindi al Parco Ducale(> Volume
l, Capitolo 4, pp 133-161)
dove
era atteso per l'i-
naugurazione della Fiera delle
Arti.
el
1816,
per l'ingresso di Maria Luigia a Parma
in qualità di nuova duchessa grandi furono i
festeggiamenti, ma l'Arco eli an Lazzaro venne
la ciato tranquillo, come riferisce puntualmente il
cronista della
Gazzella: •...sulla grande strada
Emilia, quasi ad egual distanza dall'Arco detto eli
an Lazzaro e la Porta San Michele
è
stato eretto
altro arco, piLì magnifico (sic) deL precedente•.
Ma non era ancora giunto
il
momento della tran-
quillità. Dopo soli vent'anni dall'ultimo allesti-
mento un nuovo sfuggevole attimo eli gloria.
6.22
Magnificamente decorato da Gian Bauisra
Borghesi
0790-1846)
in chiaro-scuro per onorare
la visita dell'imperatore d'Austria, Francesco l ,
con l'Imperatrice e con i Viceré del Lombardo-
Veneto, alla figlia Maria Luigia, avvenuta il
9
luglio
28
6.31
6.31 L
di San Lazzaro durante
il
Vente1111i0: 11011 più la
celebrazione di singoli personaggi ma L'esaltazione del lat'Oro
dell'uomo con una scritta a cara/Ieri cubitali sulfrontone, acco-
glie ilt•iaggiatore che giunge dalla campagna (AGG- GAL).
1825, porgeva
il
primo benvenuto all'Ospite.
Tuttavia l'intervento del Magnani, che aveva eli-
minatO le due terrazze con balaustre e rettificato
il frontone ampliandolo a mtta la struttura, non
resistette a lungo alle imemperie, tanto che nel
1839 icola Bettoli (1780-1854) o più probabil-
6.23
mente un suo aiuto, stendeva un curioso inter-
vento eli ·restauro· -
il
cui progetto
è
conservato
oggi al Museo Lombardi - teso a mutarne la mole
massiccia e disadorna secondo una forma più
snella, ampliandone lateralmente le dimensioni
con l'aggiunta di doppie colonne doriche, srilisri-
camente ispirata al settecentesco Arco di Brande-
burgo eli Postsdam. Sul frontone, al centro eli due
ghirlande eli alloro,
doveva
troneggiare una iscri-
zione dedicatoria a Maria Luigia
rmuniflcentissi-
ma•,
la quale, tuttavia, si oppose alla realizzazio-
ne del nuovo •arco trionfale•, che, dimenticato dai
Borbone e dai avoia, continuò la sua lenta deca-
denza, ramo che ai primi del ovecento risultava,
ancora una volta, scrostato e rovinato.
Il pittore parmigiano Enrico artori (1831 - 1889)
era però riu cito a tramandarne una immagine
bucolica e un poco agreste nella tela
·L
'Arco di
San Lazzaro con alcuni cavalleggeri Mon-
ferrato·,
oggi in collezione privata, di cui il elise-
6.25
gno preparatorio
è
conservatO e visibile al
Museo Lombardi.
Con
il
Ventennio, l'Arco mutò aspetto ma non
6.31
struttura: non piLI celebrazione dì singoli perso-
naggi ma del lavoro dell'uomo.
*Fate che le glorie
del passato siano superate dalle glorie dell'avveni-
6.3
Ci
ne
d