PAR0559686_0001_d.pdf - page 29

Parma
'"' r
Su
luuro
6.27
6.28
S1rada
6.29
6.27 Il "Portone" di San Lazzaro tn una bella immagine dei
primi del Novecento: non più fasti e cortei ma un semplice cales-
se (CAP- GAl).
6.28-29
La
via Hmìlia
Est
in due ca·rroline pubblicate dopo il
1910.
In primo piauo le rotaie del tram, al fondo l'Arco di San
Lazzaro (CP- GAL).
primo Duca di Parma; verso Parma alla destra
Macrobio Filosofo, alla sinistra Cassio poeta•.
ln sintesi l'arco si presentava in stile dorico, orna-
6. 19
lO nelle sue due facciare con zoccoli, colonne e
capitelli in marmo; aveva. come ancor oggi ha, due
porte minori ai lati e la principale al centro. ulla
sommità, ai lati di un fastigio centrale, si Slendeva
una balaustra in marmo ornata di ben
14
Statue in
gesso, modellate con febbrile alacrità dagli artisti
locali e collocate in sostituzione di quelle in
marmo non giunte in tempo utile da Verona.
In gara con
il
tempo la squadra dei costruttori
riuscì in soli tre mesi a portare a compimento
l'opera per le nozze di Odoardo
e
Margherita,
celebralesi con grande sfarzo a Firenze
1'11
otto-
bre del
1628.
La sua creazione si ricollega alla
realizzazione del Teatro Farnese, inaugurato
il
21
dicembre di quell'anno per i festeggiamenti in
onore degli sposi.
Ma
il
tempo, insensibile alle glorie passeggere,
fece presto scempio di quelle pitture
e
di quei
muri che forse sarebbero crollati se la Città non li
avesse frettolosamente restaurati in occasione di
un altrettanto illustre matrimonio: le nozze di
Elisabetta Farnese con Filippo V di Spagna. otto
6.20
un velo d'intonaco scomparve defmitivamente ciò
che restava della precedente decorazione
e
la
parte centrale venne rialzata, togliendo così pro-
porzione all'insieme. Il Corteo Nuziale, splendido
e perfettamente progettato; si snodò per le vie cil-
tadine partendo appunto dall'Arco, come testimo-
niato dalla sontuosa pubblicazione:
delle nozze della maestà di Filippo Quinto, e di
ElisabetJa Farnese nata principessa di Parma, Re
Callo/ici delle Spagne solennemente celebrate in
Parma...•.
Era il
1714.
Doveva passare quasi un secolo perché venis e
di nuovo tratto dall'oblio e dall'incuria, per cele-
brare
la visita a Parma di Napo-
leone I, reduce da Milano dove era stato incoro-
27
nato Re d'Italia. Trasformato secondo l'imperan-
6.21
te gusto neoclassico, fu adornato dall'ignoto pro-
geuista, con vittorie alate, bandiere, trofei di
guerra e corone d'alloro, concludendo l'opera
alla sommità con un fastigio figurato non di si-
mile da una grossa torta nuziale, come bene illu-
stralo da un disegno originale oggi conse1vato
presso l'Archivio di Stato.
L'arrivo dell'Imperatore era previsto per la matti-
mi
del 26 giugno
1805
alle ore 7, al ponte
dell'Enza, dove Moreau de Saint Méry, Ammini-
slratore generale dello Stato, si era recato a ren-
1...,19,20,21,22,23,24,25,26,27,28 30,31,32,33,34,35,36,37,38,39,...252
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