PAR0559686_0001_d.pdf - page 34

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4.
.
,
6.37
6.38
6.39
Imperiale in materia di cimiteri e seppellimenti
del 23 Pratile dell'anno XII - 12 Giugno 1804), che
proibiva di seppellire i morti nell'interno e nelle
vicinanze delle chiese (come da secoli si usava
fare, nonostante l'insalubrità prodotta dall'aumen-
tO
del numero dei cadaveri) ed imponeva le
sepolture in appositi cimiteri fuori dall'abitaro,
anche a Parma, allora sono
il
Governo Francese,
si era iniziato a parlare della fondazione di un
cimitero suburbano.
Da un Editto Prefettizio del
l
gennaio 1811
apprendiamo che una gran parte dei Comuni del
Dipartimento del Taro non era ancora provvista di
6.37 Facciata dì
1111
cimitero progettato dall'agente Forucmesi
e
da recillzzarsi a Por1a Santa Croce. China su cana,
1767
(ASPR,
Edilità dello Stato, b. 2,
f
l ,
sf. X-
GAL).
cimiteri, e che le inumaziorti continuavano a farsi
nelle chiese. Da qui la necessità di regolamentare
ciò che concerneva la Polizia delle sepolture nel
Dipartimento. i chiedeva ai Podestà dei vari
Comuni di riunire
il
Consiglio Municipale
il
24
Gennaio per munirsi al più presto di un cimitero
conforme alle leggi, così da impedire che si con-
tinuasse a seppellire i morti nei cenlri abitati.
Il Consiglio Municipale di Parma si riuniva
il
28
Febbraio, e dal verbale dell'incontro emerge che
inizialmente era stata prevista la costruzione di
due cimiteri: uno fuori porta San Michele, e l'altro
fuori porta Santa Croce, rispettivamente ad Est e
ad Ovest della città. Di quest'ultimo esisteva un
progetto dell'ingegnere comunale Giuseppe
Cocconcelli (1740-1819), ma:
·Considerando che
la costruzione di due cimiteri per la cillà di
Parma così com ·era stato previsto in precedenza,
caricherebbe
il
Comune di una spesa troppo gran-
de; cbe uno dei due che doveva essere costruito, il
primo fuori porta Santa Croce, presenta qualche
inconveniente; che un solo cimitero può bastare,
considerando sopratlutto che la maggior parte
della periferia
è
stata staccata e riunita ai
Mairies
limitrofi,
....
viene giudicato terreno più adatto
quello appartenente a M.adame Bocelli ved.
Zurlini, situato nella frazione di San Pellegrino cr
Sud-Ovest della città, vista la sua elevazione e lon-
tananza dcrlle singole case•.
Questo terreno- come ricorda Elvira Grigolini autri-
ce di un approfondito studio
in
materia - ricopriva
un'area di 428 are, cioè 42.800 metri quadrati (quasi
equivalente a quella poi occupata dalla Villetta),
che corrispondeva a cinque volte la superficie
necessaria per i circa 1.500 morti all'anno della città
(su circa 31.000 abitanti delJ'epoca). Restava inoltre
lo spazio
·per le piantagioni e concessioni di posti
distinti come
è
stato previsto dall'ari.
lO
del Decreto
Imperiale del 23 Prati/e anno Xll•.
La
po izione del futuro ci.rrtitero non corrisponde-
va però a quanto prescriveva la legge, in quanto
32
6.38
AIIOIIimo. Piallo dell'Orlo della Villetta e delle strade che da
esso conduco11o alla Pona San Francesco. China acquerellata su
carla,
181 7
(ASPR. Ca1te deJ/e Ammi11istrazioni Comunali,
t81 7. 18. t9.20.2 1.
Salute Pubblica. Nuovo Cimitero della
Vi/Iella. Po11/ci
-
GAL) .
6.39 Anonimo, Plcmimetria con il tracciamento del perimetro
del cimitero. Cbi11a acquerellata su èarta,
1817
(ASPR, Car1e
delle
11mm
i11 istrc1zloni Comunali,
1817.18.19.20.21.
Salute
P11bbflca. N11ovo Cimìlero della Vi/Iella. Portici - GAL).
6.4<
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