I lavori di costruzione iniziavano dalla ·Galleria
6.6()
ud•, dalla pianta a croce, a due livelli, aperta
sotto i portici in corrispondenza del primo incro-
cio verso sinistra rispetto al viale centrale dell'ot-
tagono nel
1876,
e terminavano nel
1884,
ma le
tumulazioni erano cominciate già dal febbraio
1878,
quindi molto prima della fine dei lavori,
com'era stato previsto dalla Commissione.
6.61
Sarà quindi la volta della ·Galleria Sud-Est•
(1890
ca), sorta di cappella funeraria costruita verso la
.Villetta• con apertura sotto i portici del lato sini-
stro, dalla pianta a croce ma ad un solo piano e
modanature esterne di gusto eclettico; quindi nel
6.55
1898,
la ·Galleria Nord·, vasto e maestoso corpo
6.62
basilicale a due livelli con pianta a croce, che si
6.63
apre tra i p01tici in faccia alla ·Galleria Sud·, con-
clusa nel
1900,
dopo anni di studi e progetti.
6.54
La prima stesura del progeno risaliva, infatti, al
18
gennaio
1894,
modificato in seguito alle osserva-
zioni del Prefetto (Decreto prefettizio
8912
del
settembre
1894),
veniva ridisegnato e questa volta
approvato dal Prefetto
il
14
maggio
1895.
A
sua
volta
il
Consiglio Comunale ne approvava l'ese-
cuzione
il
27
ottobre
1896,
grazie ad un mutuo di
600.000
lire concesso
1'11
settembre del
1897.
Durante i lavori di sterro per la sua costruzione,
verranno scoperti i resti di una villa suburbana
di epoca romana con pavimenti musivi rilevati
da Moderanno Chiavelli
(1869-1962),
all'epoca
6.56
architetto del Comune. Il mosaico, staccato e
rimontato,
è
ancor oggi visibile presso il Museo
Archeologico azionale.
cH'ottobre
1898
veniva autorizzata la formazio-
ne di due aperture per congiungere
il
campo
principale con quello attorno alla Galleria ud.
6.57
el
1904,
sempre l'architetto Chiavelli, progettava
un tempio destinato a ospitare un forno per la
cremazione delle salme. L'edilìcio, a base quadra-
ta, in stile neoclassico con decorazioni di gusto
edenico, riprendeva in parte la tipologia della
tradizionale villa di campagna parmigiana, con
altana centrale, su cui spiccava, opportunamen-
te decorata con motivi simbolici, un'ara sormon-
tata da una gigantesca fiaccola scolpita nella pie- .
tra. Il progetto, elaborato dall'Amministrazione
Comunale per rispondere al serrato dibattito in
corso sull'argomento proprio in quegli anni, non
avrebbe però trovato attuazione. E' tuttavia da
ricordare, nel nono arco (contrassegnato col n.
139) che si apre a sinistra della Cappel·la di San
Gregorio, l'urna che accoglie le ceneri di
6.58
Pellegrino Strobel
(1821-1895),
naturalista e
6.59
6.59 l /)011icl del Campo Notd, costruili ne/1933, det,astati dalle
bombe ne/1944 (CP- GAL).
Rettore dell'Università, primo cremato ad essere
sepolto alla Villetta.
ei primi anni del rovecento le due zone circo-
stanti le Gallerie venivano adibire a campi per le
sepolture comuni e, nel caso del recinto a ud,
anche ad ossario.
Ma non era ancora sufficiente e negli anni Venti
erano richiesti provvedimenti radicali per l'amplia-
mento del cimitero,
•essendo ormai l'attuale insuj:
ficiente•,
come ricordava
il
Sindaco nella seduta del
Consiglio Comunale dell'l} febbraio
1921.
Dato che
·la costruzione di un nuovo cimitero
imp. orterebbe una spesa enorme•
si optò per la
erezione di una nuova Galleria: questa sarebbe
so11a sull'area allora occupata dall'alveo del cana-
le Cinghio, di cui veniva deliberato lo spostamen-
to limitatamente al tratto compreso fra
il
Mulino
della Villetta ed
il
Molinetto.
Ma entrambe le aree a ud e a ord saranno
oggetto di ulteriori modifiche ed ampliamenti: a
Nord il recinto veniva ampliato e a pa11ire dal
1933
iniziava la costruzione delle areare perime-
trali con colombari, danneggiati, in diverse parti,
durante
il
secondo conflitto mondiale.
Dopo la guerra e le indispensabili riparazioni,
6.59
veniva inaugurato
il
22
novembre
1947,
nell'ango-
lo Nord-Ovest,
il
·Chiostro di Padre Lino•
(>
Volume
li,
Capitolo 6, p
132)
progettato dall'archi-
tetto del Comune Amerigo Bomiconza, con al cen-
tro, a fianco di un pozzo, la statua del francescano
della Carità, mentre nel recinto Sud i
campi venivano progressivamente occupati, negli
anni Cinquanta e Sessanta da file di colombari.
tretto a orci dalla città,
il
cimitero continuerà ad
39