6.
73
6. 74
6.75
6.
76
6.
73
Carlo Saccan
i,
Arco eretto per la solenne entrata del re
Vittorio Emanuele
/l
a Parma, lato Ovest (Pilotta). Foto all'albu-
mina, maggio
1860
(ASCPR- SPR).
6. 74. Carlo Saccani, Arco eretto per la solenne entrata del re
Vittorio
11
a Parma, lato Sud (Vìa Garibaldi). Foto
all'albumina, maggio
1860
(ASCPR - SPR).
6. 75. Filippo Beghi, Arco eretto per la solenne entrata del re
Vittorio Emanuele II a Parma, lato
Est
(Via Melloni). Foto
all'albumina, maggio
1860
(BPPR- GAL).
6. 76.
Filippo Beghi, Arco eretto per la solenne entrata del re
Vittorio Ema11uele
11
a Parma, lato Sud-Ovest (Pic1zzct!e dellc1
Pace). Foto all'albumina, maggio
1860
(BPPR- GAL).
diretto di quei giorni:
"tra le prime quella prepa-
rata dagli amministratori dell'Ordine Costan-
tiniano, figurante una bella prospettiva formata
da due rei/e unite ad angolo retto, nella maggio-
re delle quali
è
figumto Vìttorio Emanuele II che
accoglie le provincie liberate sotto la sua tutela,
con intorno vari ritratti dipinti, figuranti
i
più
·
illustri propugnatori dell'italìco risorgimento. Più
sopra
è
l'arme Sabauda, ossia la vera croce che
simboleggia la 1"edenzione italiana. Nella m.inore
faccia vedesi nel mezzo l'illustre genitore del
nostro Re a cavallo dipinto in un campo archllet-
tonico con sopra ancora la croce dei Savoia. La
Chiesa contigua della Steccata
è
già disposta per
una splendida illuminazione a gas•.
Anche
il
palazzo municipale era illuminato e
·parato a trasparenti figurati. con globi pensili
solto gli archi·
così da risultare uno degli allesti-
menti più suggestivi. SuU'altro lato della piazza,
un g rande traspa rente raffigurante Vittorio
Emanuele nell'atto di recare la bandiera dell'indi-
pendenza d'Italia adornava
il
balcone del Palazzo
del Governatore.
Il
Comune aveva p oi provvedu-
to a decora re le principali vie cittadine con festo-
ni variopinti concatenati con corone di fio ri e
numerosi palchi addobbati erano disseminati
lungo il percorso del corteo reale. Anche la
Catted rale ed
il
Battistero erano stati sple ndida-
me nte illuminati con candelabri, muniti eli tl<tspa-
renti, in ogni loggia.
Pochi giorni prima cleU'arrivo del Re a Parma, acl
infervorare gli animi, come ci ricorda
il
quotidia-
no parmense
,fl Patriota•
del
2
maggio era giun-
to
•con special convoglio, S. E. il Conte di Cavour
accompagnato dal Generale Fanti. Ministro della
guerra, diretlo per Bologna. el breve intervallo di
tempo che sifermò alla Stazione, ebbero l'onore di
ossequiarlo 11ntendente Gambi,
il
Conte Cantelli
ed altri componenti il Municipio.
Grandi e ripetute furono le ovazioni falle ai
Ministri Cavour e Fanti dalla numerosapopolazio-
ne ivi accorsa malgrado la stagione assai piovosa,
e fu un grido unanime e ripetuto
il Re, Viva
l1talia, Viva Papà Cavour, Viva Fanti·. Ad un'ora e
40 minuti il convoglio che accoglieva gli illustri
Personaggi partiva alla volta di Bologna•.
Jn pìt1 era stato innalzato
in
tempi stretti all'incro-
cio d i strada del Teatro, l'odierna via Macedonie
Me lloni, con strada San Barnaba (via Garibaldi)
un arco monumentale
in
onore del Sovrano.
E dei lavori febbrili fu testimone Giuseppe Cesare
Abba (1838-1910) che così
li
ricorda nelle sue
Noterei/e di uno dei Mille:
•...
Mi venivano di lon-
tano, per la notte, rumori dascie e di martelli. E
gli odo ancora. Ma
i
cittadini non si lagneranno
della molestia, perché la fretta
è
molta. Si lavora
anche di notte a piantar abetelle, a formar palchi,
a curvar archi trionfali, per la venuta di re
Vitlorio. Verrà dunque il Re desiderato fra questo
popolo che, ora sei anni, vide cadere Carlo terzo
duca, pugnalato in mezzo alla via•.
Alla fine l'opera, in stile classicheggiante a tre for-
nici, raggiungeva i trenta metri di altezza ed aveva
un perimetro di 52,80 metri, pari' a 13,20 metri per
ognuno dei quattro lati.
·L'alzaw, che in parte riprendeva
il
disegno
dell'Arco di San Lazzaro, ·era suddiviso in tre
zone. La prima con l'arco centrale più ampio
(4,40 per
9
metri d'altezza) e i due laterali per
i
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