PAR0559686_0001_d.pdf - page 52

Monumento
ad Antonio Allegri
detto il Correggio
( 1870)
Antonio Allegri
(1489-1534),
pittore llativo di
Correggio (Reggio Emilia) da cui
il
sopmnnome,
inizia la propria educazione artistica in patria.
Dopo un periodo di intensa maturazione del lin-
guaggio pillorico, con suggestioni leonardesche ed
un viaggio a Ronw, dove conosce Micbelangelo e
Rctfjàello, rientra a Parma dove affresca l'appar-
tamento della Badessa di San Paolo e, tra
il
1520
ed il l
523,
la cupola della chiesa di San Giovanni
Ecange/ista. Tra
i/1526
ed il
1530
eseguegli affre-
schi della cupola del Duomo di Parma, punto
centrale della sua allività. Profonda risulta l'in-
fluenza del Correggio nella pittura dell'Italia set-
tentrionale e il suo gusto verrà successivamente
ripreso dCII/Cl scuola dei Carracci.
In coincidenza con il primo Congresso Artistico
Italiano, il
10
senembre
1870
(giorno precedente
alla sua inaugurazione) veniva scoperta la statua
di Antonio All egri da Correggio, opera di
Agostino Ferrarini
(1828-1898),
realizzata per
conto del Consiglio degli Anziani della città tra
il
1869
cd
il
1870,
oltre un lustro prima che
Giovanni Chierici realizzasse
il
monumento raffi-
gurante Parmigianino per piazza della teccata.
·Qucmtunque le menti oggigiorno siano rivolte
alle gravi contingenze politiche e guerresche
-
affermava
il
cronista della
Gazzetta -pure cre-
diamo cbe constatata la imprescindibile neces-
sità di inaugurare il Congresso, la Esposizione e
la statua di un illustre nostro pittore, debbano i
nostri concittadini interessarsi alla solennità
artistica cbe domani viene inaugurala nella sa/Cl
del Ridotto. Appena compiuta la cerimonia d 'i-
nattgttraz ione, il palazzo della R. Un iversità,
disposto con eleganza, aprirà i suoi battenti ai
visitatori i quali avranno avuto agio, se samn
passati prima dalla Piazza Maggiore, di vedere
la statua del Correggio, opera del valente pro.f
Ferrarini, già scoperta•.
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6.81
6.82
6.81-82 11 Monumento al Correggio in due immagine degli ulti-
mi mmi deii'OIIocento (CAP 72. CFIO- GAL).
La
scultura, posta sul lato occidentale del Muni-
cipio, verso la piazza, a ridosso di una nicchia dise-
gnata dal paramento
in
muratura e sorrena da un
alto basamento in biancone di Verona, rappresen-
ta
l'anista mentre osserva un proprio schizzo, elise-
6.81
gnato con la matita che tiene con la mano destra
all'altezza dell'orecchio, posto su una tavoletta
poggiata su di un ginocchio, quasi a volerne
stu-
diare le proporzioni prima di tradurlo in affresco.
L'aria malinconica del viso farà dire ancora al cro-
nista della
Gazzella:
·La
testa del grande pillore,
invece di un 'aria ispirata, ha la cera sfiduciata e
rassegnata di un artista, il quale, dovendo lavo-
rare per vivere, prevede cbe non potrà ricavare
dalla sua opera, per quanto bella, di che sfamare
sé e la sua famigliola".
La cerimonia di inaugurazione del monumento
aveva avuto luogo
1'11
settembre in coincidenza
con una pluralità di manifestazioni diffu
e
in
tutta
la cinà e
1in dalle prime ore la gente si
accalcava innanzi a un fianco del palazzo
municipale dove la Statua di Antonio Allegri,
scoperta nella notte, spiccava nel fondo scu ro
del/et nicchia che le fu destinata•.
·L 'opera si qualifica entro la tradizione celebrativa
del nostro Ottocento, col ben(!{icio di una sobrietà
di stile con la quale si intendeva tradurre la de/i-
6
c
d
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il
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